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Galullo, libera nos

Sosteniamo Gratteri (Dda), Cisterna (Dna) e Lumia: i mafiosi nelle isole e inchieste mirate sui fuoriclasse della mafia

domenica 9 novembre 2008 di Emiliano Morrone
Dal blog di Roberto Galullo
Eccole qui - cari amici di blog - due proposte stagionate (gallina vecchia fa buon brodo) per capire veramente chi è dalla parte della legalità e chi no.
Visto che non c’è nulla di più inedito del già scritto (è un vecchio adagio giornalistico) vi sottopongo un test facile facile: basta barrare virtualmente la casella “sì” e non prendere neppure per un istante in considerazione la casella “no”.
Il test lo giriamo paro paro ai nostri (...)

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> Sosteniamo Gratteri (Dda), Cisterna (Dna) e Lumia: i mafiosi nelle isole e inchieste mirate sui fuoriclasse della mafia

lunedì 10 novembre 2008
E dai Roberto non ti arrabbiare, da buon giornalista dovresti sapere che la satira ha salvato il giornalismo italiano negli anni 60 e 70.Comunque, anche se ti ho insegnato un pò di italiano, non ti ho risposto ed ora mi accingo a farlo....a proposito ho deciso di darti del tu, visto che siamo coetanei e concittadini, sai, io sono un vero democratico ed il lei mi fà sentire distante dalle persone. Tu hai scritto che gli agenti di Polizia penitenziaria che prestano servizio nelle sezioni detentive ove sono ristretti i detenuti sottoposti all’art.41 bis o.p.sono "avvicinabili"e che il loro livello culturale è molto basso. Ebbene ti rispondo con due esempi che ritengo possano essere congrui:
-  Roberto ti ricordi Tangentopoli?In quel funesto periodo della nostra Repubblica(la prima appunto), noi tutti assistemmo ad un vero e proprio sgretolamento di personaggi politici ed imprenditori fino ad allora considerati intoccabili e potenti.Qualcuno ebbe a dire che si rischiò addirittura il colpo di stato.Io non credo che in quel contesto ci sia stato qualcuno poco colto anzi semmai al contrario, tutto questo dimostra che per i corrotti, i corruttori, i concussi e i concussori non ha valore il titolo di studio, ma è l’uomo che conta.
-  Roberto ti ricordi nel 1993 quando all’indomani degli assassinii di Falcone e Borsellino lo Stato reagì in maniera compatta e forte, tutti i mafiosi e camorristi furono trasferiti alla Pianosa dove venne loro applicato l’art.41 bis, furono impiegati quasi 1000 uomini tra Polizia penitenziaria, Polizia di Stato, Carabinieri, addirittura venne impiegata una nave della marina che navigava costantemente intorno all’isola. Ebbene Roberto, fu proprio grazie al 41 bis che molti di questi delinquenti crollarono e si pentirono perchè non ressero quel regime di carcere duro, e questo consentì di fatto lo smantellamento delle cosche mafiose e camorriste.Fu un enorme successo, non puoi negarlo e le persone che hanno lavorato in quel contesto,me compreso, erano di cultura medio bassa, te lo assicuro, ma profondamente legati al valore dello Stato e al Giuramento fatto alla Repubblica. Ecco perchè ti invito, seriamente e senza prenderti in giro stavolta, a voler rettificare quello che hai scritto. Ti saluto e ti auguro buon lavoro.Silvio Veralli.

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