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Editoriale

Ndrangheta: scrivere in Calabria. Fra insulti, indifferenza e silenzio, la rabbia della parola

giovedì 4 dicembre 2008 di Biagio Simonetta
E’ freddo. Fuori. L’inverno bussa timido. Pigro.
Attimi, in Calabria. Una serata come le altre. Morti ammazzati, spaccio, arresti, intimidazioni, sangue. Monotonia d’una terra vinta. Perdente.
Raccontare.
Scrivere al Sud, periferia dell’impero. Scrivere al fronte Meridionale. Un posto diverso dagli altri. Troppo diverso.
In Calabria se hai un Suv sei un mito. Meriti rispetto solo per quello. Comandi la strada, e oltre. Poi non importa se fai lavorare la gente a 200 euro al mese, se evadi (...)

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> Ndrangheta: scrivere in Calabria. Fra insulti, indifferenza e silenzio, la rabbia della parola

venerdì 14 novembre 2008
Non sono calabrese, ma da qualche tempo seguo le vicende della vostra regione. Ho cominciato con Gomorra poi, una cosa tira l’altra, mi è capitato di partecipare ad una manifestazione contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate a Locri. In seguito a ciò ho conosciuto un sito che riporta le notizie della calabria, ed è lì che ho incrociato i nomi di Francesco Saverio Alessio, Emiliano Morrone e oggi di Biagio Simonetta (un passo ancora e sono giunta a questo sito). Trovo le vostre parole sempre molto intense. Mi dispiace pensarvi isolati, sotto tiro, affaticati o delusi. Non so se serve, ma volevo solo dirvi che nel mio breve percorso calabrese (cui sopra accennavo), ho avuto l’impressione che nella vostra regione quelli che hanno ancora viva la capacità di indignarsi siano più di quanti non sembrino ... e non solo si indignano, ma cercano di fare anche qualche cosa per arginare ‘ndrangheta e dintorni (in tanti modi diversi). Certo la mia è una visione molto parziale ... vi vedo da lontano ... forse tante cose non le percepisco ... ma secondo me i calabresi sono più belli di quanto loro stessi non riescono a vedersi. Davvero. E voi tre ne siete un ottimo esempio! E poi, ormai lo sappiamo, la ‘ndrangheta non è un affare solo calabrese: ad es. la Lombardia (dove abito) è la quarta regione, dopo sicilia, calabria e campania, per immobili sequestrati alle mafie, qui le ‘ndrine si sono spartite il terriotorio come in calabria. E non solo nell’hinterland milanese, ma in luoghi che fino a poco tempo fa’ non avrei mai pensato; ho dovuto leggere ‘Ndrangheta di Forgione (un calabrese anche lui !) per scoprire che la ‘ndrangheta sta a due passi da casa mia. In molti dobbiamo gratitudine a quei calabresi che lottano, e denunciano, e ci aprono gli occhi. Anche se ora che abbiamo gli occhi un po’ più aperti, non sappiamo bene cosa fare. Però capiamo meglio la vostra frustrazione. Io “la Società Sparente” non l’ho ancora letto. Ma sarei molto curiosa di farlo. Non ho ancora avuto il tempo di cercarlo in libreria, mi chiedevo (per semplificarmi la vita) non mi sapreste indicare se a Milano è in vendita in qualche libreria? Grazie

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