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Editoriale

Ndrangheta: scrivere in Calabria. Fra insulti, indifferenza e silenzio, la rabbia della parola

giovedì 4 dicembre 2008 di Biagio Simonetta
E’ freddo. Fuori. L’inverno bussa timido. Pigro.
Attimi, in Calabria. Una serata come le altre. Morti ammazzati, spaccio, arresti, intimidazioni, sangue. Monotonia d’una terra vinta. Perdente.
Raccontare.
Scrivere al Sud, periferia dell’impero. Scrivere al fronte Meridionale. Un posto diverso dagli altri. Troppo diverso.
In Calabria se hai un Suv sei un mito. Meriti rispetto solo per quello. Comandi la strada, e oltre. Poi non importa se fai lavorare la gente a 200 euro al mese, se evadi (...)

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> Ndrangheta: scrivere in Calabria. Fra insulti, indifferenza e silenzio, la rabbia della parola

mercoledì 8 luglio 2009

Posso soltanto sottoscrivere in pieno l’articolo. Non sono calabrese ma "sento" che la realtà di quella regione è stata centrata in pieno. Che poi, a ben vedere è la realtà italiana. Forse non così opprimente ma ugualmente umiliata da intrecci inconfessabili.

Luciana

P.S. Il sito non è di Paolo ma di Salvatore Borsellino. :)


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