Mancino: ’’Positivo ruolo super partes del presidente della Repubblica’’
Giustizia, Napolitano: ’’Governo e opposizione riflettano su storia Csm’’
Il capo dello Stato alla cerimonia per il 50esimo anniversario della legge istitutiva dell’organo di autogoverno dell’Ordine giudiziario: ’’Approfondiscano la vicenda storica vissuta finora dal Consiglio superiore della magistratura, prima di formulare ipotesi di riforma’’
Roma, 17 nov. (Adnkronos) - Il governo e il Parlamento approfondiscano la vicenda storica vissuta finora dal Consiglio superiore della magistratura, prima di formulare ipotesi di riforma dell’organo di autogoverno dell’Ordine giudiziario. L’invito, sotto forma di pacato suggerimento, arriva dal capo dello Stato Giorgio Napolitano (nella foto), che del Csm č presidente, al termine della cerimonia per il 50esimo anniversario della legge istitutiva a Palazzo dei Marescialli.
Per Napolitano si tratta di "una storia che forse non č abbastanza conosciuta e sulla quale poco si riflette e che, nello stesso tempo, ha sollevato interrogativi e problemi in modo molto serio e obiettivo. Penso che queste considerazioni - insiste Napolitano - potranno illuminare il dibattito, quando ci sarą in Parlamento, tra le forze politiche di governo e di opposizione".
Secondo il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, la previsione costituzionale di attribuire al capo dello Stato la presidenza "si č mostrata nell’esperienza vissuta in questo cinquantenario, lungimirante e stabilizzatrice e ha permesso di superare fasi di stallo che non sono mancate e soprattutto a volte le aspre polemiche nate dal difficile rapporto politica-giustizia". Proprio il ruolo super partes del presidente della Repubblica, ha aggiunto Mancino, "č stato e resta garanzia dell’unicitą in un solo organismo della rappresentanza della magistratura sia inquirente che giudicante". L’occasione del 50esimo anniversario del Csm č servita per Mancino a "suggerire un’utile riflessione su alcuni eccessi di autoreferenzialitą, soprattutto di inalterabilitą delle sue articolazioni e dei suoi organi di interni".
Dal presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Conso (che č stato anche vicepresidente del Csm) č arrivato un appello a mettere alla base di delibere e pareri la "non appartenenza ad alcuna corrente e non insistere a tutti i costi su propri candidati, ma guardare ad una scelta per il bene della collettivitą".
L’invito č giunto dopo non poche polemiche e accesi dibattiti politici su un possibile correntismo dell’organo di autogoverno della magistratura; un appello "alla deontologia e all’etica". Per quanto riguarda l’attivitą della sezione disciplinare del Csm, Conso ha invitato a "tenersi lontano da posizioni preconcette" e ha sottolineato la positivitą delle pratiche a tutela delle toghe spesso vittima di "ingiuste colpevolizzazioni genericamente formulate".