Ansa» 2008-12-01 12:45
PAPA: RIFORMA UNIVERSITA’ NON SIA SOGGETTA A INTERESSI PRIVATI
CITTA’ DEL VATICANO - La riforma universitaria deve garantire la libertà di insegnamento, della ricerca, e l’indipendenza da "poteri economici e politici": lo ha detto il papa, precisando che l’università non deve "perseguire interessi privati approfittando di risorse pubbliche". "La validità di una riforma universitaria - ha detto papa Ratzinger parlando ad un gruppo di studenti e docenti dell’Università di Parma - non può che avere come riscontro la sua libertà: libertà di insegnamento, libertà di ricerca, libertà dell’istruzione accademica nei confronti dei poteri economici e politici. Questo non significa - ha aggiunto - isolamento dell’ Università dalla società, né autoreferenzialità, né tanto meno perseguimento di interessi privati approfittando di risorse pubbliche". "Non è certo questa la libertà cristiana!", ha aggiunto con enfasi il pontefice, citando più volte l’esempio di San Pier Damiani, teologo e riformatore vissuto nell’anno mille. "Veramente libera, secondo il Vangelo e la tradizione della Chiesa, è quella persona, quella istituzione che risponde pienamente alla propria natura e al proprio fine, e la vocazione dell’Università è la formazione scientifica e culturale delle persone per lo sviluppo dell’intera comunità sociale e civile".
RIFORMA INEFFICACE SENZA ESAME COSCIENZA La riforma universitaria deve essere accompagnata "da un serio esame di coscienza da parte dei responsabili a tutti i livelli" senza il quale le "modifiche strutturali e tecniche" non sono "effettivamente efficaci": lo ha affermato Benedetto XVI ricevendo un gruppo di docenti e studenti dell’Università di Parma. "Spesso oggi, anche in Italia - ha detto il Papa - si parla di riforma universitaria. Penso che, fatte le debite proporzioni, rimanga sempre valido questo insegnamento: le modifiche strutturali e tecniche sono effettivamente efficaci se accompagnate da un serio esame di coscienza da parte dei responsabili a tutti i livelli, ma più in generale di ciascun docente, di ogni studente, di ogni impiegato tecnico e amministrativo".