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EVANGELO E COSTITUZIONE. CON ROUSSEAU, OLTRE. "Quali pregiudizi, quale cecità (quale malafede) non bisogna avere per osar paragonare il figlio di Sofronisco col figlio di Maria! Che distanza c’è dall’uno all’altro!"(Emilio).

DEMOCRAZIA E CRISTIANESIMO. LA SOVRANITA’ DEL CITTADINO E DEL CRISTIANO, DI OGNI ESSERE UMANO, E’ INCOMPATIBILE CON L’IDEOLOGIA CATTOLICO-ROMANA DELLA GERARCHIA VATICANA - di Federico La Sala

domenica 30 novembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il messaggio del patto costituzionale, come quello del patto eu-angelico ...e della montagna è ben-altro!!! La Costituzione è - ripetiamo: come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente, Carlo A. Ciampi - la nostra “Bibbia civile”, la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavori dell’Assemlea), e non la ’Legge’ di “mammasantissima” e (...)

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> DEMOCRAZIA E CRISTIANESIMO. LA SOVRANITA’ DEL CITTADINO ---- la Cassazione assolve il giudice Tosti. La Suprema corte stabilisce che "il fatto non sussiste" e annulla senza rinvio.

martedì 17 febbraio 2009


-  Cade l’accusa di omissione di atti d’ufficio e la condanna a sette mesi per il magistrato di Camerino
-  La Suprema corte stabilisce che "il fatto non sussiste" e annulla senza rinvio

-  Rifiutò di fare udienza col crocifisso in aula
-  la Cassazione assolve il giudice Tosti

Parla il protagonista: "Con la sentenza di oggi fatto un grande passo avanti ma ora dovrò proseguire la mia battaglia per essere reintegrato in servizio"

ROMA - Cade l’accusa di omissione di atti d’ufficio contestata al giudice di Camerino Luigi Tosti, che si rifiutò di tenere udienze nelle aule di giustizia dove sono esposti crocifissi. La sesta sezione penale della Cassazione ha infatti annullato senza rinvio "perché il fatto non sussiste" la condanna a 7 mesi di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici inflitta al magistrato nel maggio 2007 dalla Corte d’Appello dell’Aquila.

E poco dopo è arrivato il commento del diretto interessato. Secondo il quale con la sentenza di oggi si è fatto "senz’altro un passo enorme in avanti, ma il problema che resta è il rispetto della laicità, osservato da tutti fuorchè dai cattolici". "Credo che la Corte - ha proseguito Tosti - abbia accolto il motivo di insussistenza di reato, per il fatto che non c’è stata nessuna udienza omessa perchè sono stato sostituito, ma per questo dovrò vedere le motivazioni".

All’inizio dell’udienza la difesa del giudice aveva rinnovato la richiesta di rimuovere, non solo in Cassazione ma in tutte le aule di giustizia, i crocifissi ed ogni simbolo appartenente alla religione cattolica. Ma la Sesta sezione penale ha respinto l’istanza. Invece il sostituto procuratore generale della Suprema Corte Vincenzo Geraci aveva sollecitato l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata, sottolineando che in ogni caso la condotta di Tosti non aveva impedito lo svolgimento delle udienze, poiché era stato sostituito da un altro giudice.

Ma i giudici della Sesta sezione penale, presieduta da Giorgio Lattanzi, hanno deciso per l’annullamento della sentenza senza però rinvio, ritenendo che "il fatto non sussiste" e quindi non ci sarebbe stata omissione d’ufficio da parte di Tosti.

Il magistrato è sospeso da qualche anno dalle funzioni ed è sottoposto anche ad un procedimento disciplinare, ancora pendente al Csm, relativo proprio alle proteste per il crocifisso. "Per questo - ha concluso Tosti - ora dovrò portare avanti la mia battaglia in sede disciplinare, poichè non è automatico che dopo la sentenza di oggi venga reintegrato nel servizio".

* la Repubblica, 17 febbraio 2009


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