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’NDRANGHETA, "ANDRAGATHIA". L’ordine simbolico di Mammasantissima ... e dell’assassinio del Padre Nostro!!!

IL LETTO DI PROCUSTE DELLA GERARCHIA VATICANA, L’ONU E L’ORIENTAMENTO SESSUALE DELLE PERSONE. Opposizione della Chiesa alla proposta della Francia di depenalizzazione dell’omosessualità - a cura di Federico La Sala

L’antropologia della "sacra famiglia" della gerarchia vaticana è zoppa e cieca: il Figlio ha preso il posto del padre "Giuseppe" e dello stesso "Padre Nostro" e continua a "girare" il suo film pre-evangelico preferito, "Il Padrino"!!!
lunedì 1 dicembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Durissima la replica dell’associazione Arcigay: "È di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi, la Chiesa cattolica tutta, si adoperi affinché questa richiesta non passi e, si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari".
L’Arcigay ricorda che in 91 Paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l’esecuzione capitale (10 paesi islamici) contro le persone (...)

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> IL LETTO DI PROCUSTE DELLA GERARCHIA VATICANA, L’ONU E L’ORIENTAMENTO SESSUALE DELLE PERSONE. --- «Gay criminalizzati. In Asia e Africa arresti e torture» (di Delia Vaccarello).

mercoledì 3 dicembre 2008

«Gay criminalizzati. In Asia e Africa arresti e torture»

di Delia Vaccarello *

Tortura e repressione politica. A questo servono in molti Paesi le norme contro i rapporti omo. Rama Yade, responsabile Esteri francese per i Diritti Umani presenterà a giorni all’Onu una proposta di depenalizzazione universale con l’appoggio dei Paesi Ue. Come già anticipato dal nostro giornale, nella pagina di «Liberi tutti» di lunedì scorso, si tratta di uno «statement» e non di una dichiarazione, dunque non è passibile di voto, strategia adottata per non drammatizzare lo scontro. Il Vaticano però è contrario. «È molto grave. Le norme vengono utilizzate anche per atti crudeli e arresti arbitrari», risponde Stefano Fabeni direttore dell’Iniziativa per i diritti delle persone Lgbt dell’Ong internazionale Global Rights.

Fabeni, perché il Vaticano, attraverso monsignor Migliore, ha preso una posizione contraria, anticipandola rispetto alla discussione all’Onu?«La Francia propone uno statement, come già ne sono stati presentati sul rispetto dei diritti umani indipendentemente dall’orientamento sessuale e l’identità di genere, ma la novità è che in questo caso sarà presentato all’Assemblea Generale di New York e non al Consiglio per i diritti umani di Ginevra. In una prospettiva di difesa dei diritti umani la posizione del Vaticano è non solo incomprensibile ma molto grave. Forse Migliore ignora che le norme che criminalizzano gli atti sessuali tra adulti consenzienti dello stesso sesso sono raramente applicate in modo conforme alla legge, ma per lo più utilizzate da parte delle autorità in molti Paesi dell’Africa e dell’Asia per arresti arbitrari, tortura o altri trattamenti crudeli e degradanti come ad esempio in India, Uganda, Zimbabwe, Nigeria; o per limitare la libertà di associazione e espressione, come in Botswana o nei Caraibi inglesi; ed in alcuni casi per arrestare oppositori politici come in Malaysia. Forse il Vaticano ignora che ci sono Paesi al mondo che prevedono ed applicano la pena di morte utilizzando tali leggi, com in Iran. O forse non sa che sulla base di una legge simile due donne sono state recentemente condannate a 20 frustate e sei mesi di carcere da una corte islamica in Nigeria».

Il Vaticano dice che ciò porterebbe a nuove discriminazioni in quanto gli Stati che non riconoscono le unioni gay verranno «mesi alla gogna». Che differenza c’è tra riconoscere le unioni gay e non prevedere pene per gli atti omossessuali?«La differenza è evidente: in un caso si parla di carcere per un atto sessuale tra adulti, nell’altro caso si parla di diritti per scelte di vita comune. L’idea della gogna, sinceramente, mi fa sorridere, se non fosse che il Vaticano, nel rendere tale affermazione, si pone dalla parte di chi viola i diritti umani. Ma per confutare l’affermazione del Vaticano, un esempio su tutti: l’Italia è stato il 7° paese al mondo a depenalizzare gli atti sessuali tra adulti consenzienti dello stesso sesso nel 1889, e 120 anni dopo il nostro Paese ancora non riconosce le unioni tra gay. Qual è il legame, dunque?»

Non è la prima volta che si parla di depenalizzazione dei rapporti omosessuali all’Onu. Quali i precedenti? «È la prima volta che uno statement sul tema viene proposto all’Assemblea Generale. Non è la prima volta che l’Onu afferma che la criminalizzazione degli atti sessuali tra adulti consenzienti dello stesso sesso viola il diritto internazionale dei Diritti umani. Nel 1994 il Comitato sui Diritti umani, l’organismo che interpreta e monitora il Patto internazionale per i Diritti civili e politici, ha affermato che tali norme penali violano gli articoli 17 e 26 del Patto, che rispettivamente proteggono il diritto alla vita privata ed affermano il principio di non discriminazione. Da allora numerose volte il Comitato ed altri organismi ed esperti dell’Onu hanno ribadito tale interpretazione».

Il Vaticano ha agito di anticipo, senza aspettare che Rama Yade riferisse all’Onu. Quali i possibili scenari adesso?«Non mi aspetto nessuna reazione particolare. I Paesi che sostengono l’iniziativa continueranno a sostenerla. E non credo che l’affermazione di Migliore farà cambiare opinione ad altri Paesi che stanno considerando di appoggiarla. Semplicemente si tratta di una conferma che il Vaticano ha scelto di stare dalla parte di chi viola i diritti umani».

delia.vaccarello@tiscali.it

* l’Unità, 03 Dic 2008


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