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Galullo, libera nos

Sul ring antimafia botte da orbi tra Calasanzio Borsellino e Fondazione Caponnetto, Casa della Legalità e don Ciotti: cui prodest?

giovedì 4 dicembre 2008 di Emiliano Morrone
Dal blog di Roberto Galullo
Questo è un post - lo metto subito in chiaro - che non avrei mai voluto scrivere. E dico subito il motivo: segna due punti a favore delle mafie. Due a zero e palla al centro nel momento in cui la repressione dello Stato mette a segno colpi importanti. La prevenzione, ahimè, invece si divide.
Un “uno-due” sul ring dell’antimafia terrificante che - sono certo - farà godere come pazzi coloro i quali soffiano sul fuoco delle divisioni interne dei tanti (...)

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> Sul ring antimafia botte da orbi tra Calasanzio Borsellino e Fondazione Caponnetto, Casa della Legalità e don Ciotti: cui prodest?

giovedì 4 dicembre 2008
Nel caso specifico raccontato da Roberto Galullo, ci vedo un diffuso e vecchio vizio di fondo che riguarda ’pezzi’ del mondo dell’antimafia, ma anche ’pezzi’ della politica e della società: la mania di protagonismo di alcuni personaggi, che così fanno danni a tutti noi e alla stessa immagine dell’antimafia. Negli anni, anch’io mi sono imbattuto in comportamenti simili di tanti soggetti: vuoto presenzialismo e forte autoreferenzialità di alcuni ’pezzi’ di antimafia. A tutti dico: in marcia, meno parole e più fatti. Il male oscuro del protagonismo e del personalismo invade anche alcuni personaggi politici che hanno una propensione verso i proclami: a parole tutti contro le mafie. Ma alcuni di essi, quando li sento proclamare il loro formale impegno antimafia, mi fanno cadere le braccia. E’ come per un credente parlare dei Dieci comandamenti: io non ho mai sentito nessuno dire che è giusto uccidere, è giusto rubare, è giusto disonorare il padre e la madre e così via. Ma di che parliamo? Le parole sono pietre, ma per alcuni sono molto volatili, passano nell’aria senza lasciare segno e si disperdono nel nulla. Ci ho messo un pò di anni per capire bene queste cose, ma adesso che le ho capite, vorrei comunque esprimere un pensiero positivo: dobbiamo andare avanti, non mollare. Abbiamo capito e quindi combatteremo anche inutili protagonismi e il male oscuro dell’autoreferenzialità. Concordo pertanto con Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio. Ma non lasciamoci invadere dallo sconforto, andiamo avanti compiendo scelte e azioni positive. Orfeo Notaristefano (www.versosud.eu)

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