Ansa» 2008-12-04 19:46
DE MAGISTRIS: GUERRA PROCURE, NAPOLITANO CHIEDE GLI ATTI
ROMA - L’iniziativa assunta dalla Procura generale di Catanzaro a seguito del sequestro di suoi atti processuali disposto dalla Procura della Repubblica di Salerno, si legge in un comunicato diffuso dal Quirinale, "ha introdotto elementi di ulteriore, grave preoccupazione sul piano delle conseguenze istituzionali, configurando un aperto, aspro contrasto tra Uffici giudiziari. Pertanto - prosegue la nota - il segretario generale della presidenza della Repubblica, che aveva già richiesto - su incarico del capo dello Stato nell’esercizio delle sue funzioni di garanzia - ogni utile informazione sulla vicenda al Procuratore generale di Salerno, ha rivolto analoga richiesta al Procuratore generale di Catanzaro".
NAPOLITANO: CASO SENZA PRECEDENTI, GRAVI IMPLICAZIONI ISTITUZIONALI
Napolitano ha chiesto al Pg di Salerno gli atti, in merito al caso De Magistris. Secondo il capo dello Stato si tratta di una vicenda senza precedenti che ha gravi implicazioni istituzionali.
Sette magistrati della Procura di Salerno, fra cui il procuratore capo Apicella, sono indagati dalla Procura generale di Catanzaro che ha bloccato con un provvedimento di sequestro, gli atti che erano stati sequestrati dalla Procura di Salerno. Il provvedimento di sequestro e’ stato firmato dal procuratore generale di Catanzaro, Enzo Jannelli, e dai sostituti Garbati, De Lorenzo e Curcio.
’’La Procura generale di Catanzaro ha sempre operato nella legalita’ e nell’autonomia e non poteva rimanere ferma davanti ad un’offesa. Si trattava del rispetto dell’ordine giudiziario’’, ha spiegato il Pg Jannelli.
I magistrati di Salerno sono indagati nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla Procura generale di Catanzaro relativa al sequestro della documentazione delle indagini Why Not e Poseidone eseguito martedi’ scorso dai magistrati campani a Catanzaro.
Al momento non si sono apprese le ipotesi di accusa nei confronti dei magistrati di Salerno. Oltre al sequestro degli atti delle due inchieste, i pm della Procura di Salerno hanno eseguito anche numerose perquisizioni nei confronti di magistrati della Procura generale e della Procura di Catanzaro. L’inchiesta della Procura di Salerno e’ scaturita dalle denunce fatte dall’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, circa l’avocazione dell’inchiesta Why Not da parte della Procura generale.
PG CATANZARO, REAGITO A PROVVEDIMENTO EVERSIVO ’’A Catanzaro oggi e’ accaduto che i magistrati della Procura generale hanno reagito ad un atto, proveniente dalla Procura di Salerno, finalizzato alla destabilizzazione e all’eversione dell’istituzione dello Stato’’. Lo ha detto il procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli. ’’C’e’ stato un attacco inaudito - ha proseguito Jannelli - all’esercizio giurisdizionale cosi’ come non era mai accaduto nella storia. Si e’ cercato di espropriare un processo in corso a questa Procura’’.
"Se si entra nella mia Procura e si commettono dei reati è ovvio che noi siamo competenti a intervenire". Lo ha detto il procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli, circa il provvedimento di sequestro degli atti delle inchieste Why Not e Poseidone sequestrati dalla Procura di Salerno. "Nei nostri uffici - ha aggiunto - è stato commesso un abuso e una interruzione dell’attività di un pubblico ufficio. Il provvedimento adottato oggi è la conseguenza di quanto accaduto nella nostra Procura. Noi abbiamo agito sempre nella legalità e non potevamo rimanere fermi davanti ad una offesa di questo genere. Ne andava del rispetto dell’ordine giudiziario".
MANCINO: SE CI FOSSERO OMBRE SU DI ME, ME NE ANDREI "Non vorrei che su di me ci fosse l’ombra del sospetto". Se un’eventualità del genere dovesse accadere "non esiterei ad andarmene". E’ il vice presidente del Csm Nicola Mancino a dirlo, dopo la pubblicazione di notizie di stampa su un suo possibile coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Salerno sul tentativo di delegittimare l’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris.
"Se una campagna di stampa dovesse incidere sulla mia autonomia, non esiterei a togliere l’incomodo - ha aggiunto Mancino - ho sempre operato al servizio delle Istituzioni".
’’Sento il bisogno di confessarvi che vivo uno stato di amarezza dopo la lettura di notizie di stampa secondo cui la Procura di Salerno avrebbe aperto un fascicolo a mio carico’’. Il vice presidente Nicola Mancino ha messo a nudo il suo stato d’animo con i consiglieri del Csm. E sempre in modo diretto si e’ detto pronto a farsi da parte: ’’E’ giusto non avere alcuna ombra di sospetto: se ne sorgesse qualcuno non avrei esitazione a togliere l’incomodo’’; un concetto ribadito poco dopo: ’’il giorno in cui una campagna di stampa dovesse incidere sulla mia autonomia di Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, so qual e’ il mio dovere’’. ’’Sono stato e resto al servizio delle istituzioni’’ ha assicurato il vice presidente che ha ricordato il suo impegno da presidente del Senato e da ministro dell’Interno per il mantenimento di ’’corretti rapporti politici nel rispetto delle culture e degli schieramenti diversi’’; e l’ obiettivo che sta perseguendo al Csm ’’di conciliare politica e magistratura’’. Quindi un richiamo alle parole del Capo dello Stato, che di nuovo ’’recentemente ha sottolineato la necessita’ del dialogo, anche nella diversita’; purche’, io aggiungo, ci sia buona fede’’.
INDAGINE CATANZARO FORSE ANDRA’ A NAPOLI O ROMA La procura di Catanzaro, che ha iscritto nel registro degli indagati i sette magistrati della procura di Salerno, potrebbe essere tenuta a ’spogliarsi’ dell’inchiesta in questione (art. 11 codice procedura penale) e a trasmettere gli atti alla procura di Napoli. Competente ad indagare sulle ’toghe’ di Salerno e’ infatti l’autorita’ giudiziaria partenopea. Ma la questione rischia di farsi ingarbugliata anche sotto questo profilo e non e’ escluso che Catanzaro (o Napoli in seconda battuta) trasmetta le carte a Roma. A Napoli, infatti, si trova ora Luigi De Magistris, in qualita’ di giudice al tribunale del riesame, dopo il trasferimento che gli e’ stato inflitto nei mesi scorsi dal Csm. Ebbene - e’ il ragionamento fatto in queste ore da piu’ parti - se le contestazioni ai sette magistrati di Salerno saranno considerate unicamente in relazione alle perquisizioni sui colleghi calabresi, allora la competenza dell’indagine avviata da Catanzaro spettera’ a Napoli, perche’ sotto questo profilo De Magistris non risulta persona offesa dalle perquisizioni ne’ indagato. Diversamente, se sara’ valutato anche il fatto che De Magistris e’ parte offesa e denunciate nel procedimento connesso a quello che ha portato alla perquisizione degli uffici giudiziari di Catanzaro, allora competente ad indagare sulle ’toghe’ di Salerno dovrebbe essere la procura di Roma.
ANM PREOCCUPATA, IN GIOCO CREDIBILITA’ ’’Oggi siamo sgomenti e preoccupati per quanto sta accadendo. Cio’ che e’ in gioco e’ la credibilita’ della funzione giudiziaria’’. Lo sottolineano il presidente dell’ Anm Luca Palamara e il segretario Giuseppe Cascini, che chiedono a ’’tutti’’ ’’il rigoroso rispetto delle regole’’.
’’Ci sara’ tempo per una compiuta valutazione del merito delle singole vicende sulla base della conoscenza degli atti e delle loro motivazioni’’ dicono Palamara e Cascini. Ma ’’in questo delicato momento non possiamo che chiedere a tutti il massimo senso delle istituzioni e il rigoroso rispetto delle regole unico fondamento dello svolgimento della funzione giudiziaria’’.
BERLUSCONI, COSE CHE NON DEVONO ACCADERE - Quanto sta avvenendo tra le Procure di Catanzaro e Salerno "sono cose che non devono accadere". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, aggiungendo che "su ciò che sta avvenendo nella magistratura credo che il Csm si appresti ad intervenire".
VELTRONI: SOLIDARIETA’A MANCINO, BENE NAPOLITANO - "Intendo manifestare piena solidarietà e stima al vicepresidente del Csm Nicola Mancino, cha ha svolto e svolge il suo alto e difficile incarico con equilibrio e senso delle istituzioni, in questo momento in cui é oggetto di una fuga di notizie incontrollata e priva di qualsiasi riscontro", afferma Walter Veltroni segretario del Pd. "L’autorità giudiziaria - aggiunge - svolga fino in fondo il suo lavoro ma lo faccia con equilibrio e in modo da salvaguardare la segretezza delle indagini impedendo così la delegittimazione dell’operato delle persone, delle istituzioni e anche della magistratura. E va sottolineata l’importante solidarietà giunta al vicepresidente Mancino dall’intero Csm". "Per tutti questi motivi - prosegue Veltroni - appare importante e positiva l’iniziativa assunta dal presidente Napolitano, che ha chiesto chiarimenti alla Corte d’Appello di Salerno. Questo al fine di garantire, come è nei suoi compiti istituzionali, il regolare funzionamento dell’attività giudiziaria oggi messo in forse e la totale trasparenza e correttezza delle iniziative della magistratura, specie in presenza di atti d’indagine che presentano, come dice il Quirinale, ’aspetti di eccezionalita’, con rilevanti implicazioni di carattere istituzionalé".
SCIOPERO AVVOCATI CATANZARO Gli avvocati di Catanzaro hanno proclamato uno sciopero per protestare contro le perquisizioni fatte dai pm di Salerno negli uffici della Procura generale e della Procura della Repubblica del capoluogo. L’iniziativa si articolerà con l’astensione da tutte le udienze, dalle 11 alle 11,30, domani 5 dicembre, il 9 e l’ 11 dicembre.
LA LETTERA DEL QUIRINALE Atti e informazioni sulla vicenda De Magistris sono stati chiesti dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, al Procuratore Generale presso la Corte di appello di Salerno. La richiesta e’ stata avanzata su preciso mandato del capo dello Stato, Giorgio Napolitano dopo la decisione di sequestrare atti di inchieste condotte dall’ex pm della procura di Catanzaro De Magistris ora in servizio a Napoli. Questo il comunicato del Quirinale: ’’Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra, su incarico del Presidente Giorgio Napolitano, ha oggi inviato al Procuratore Generale presso la Corte di appello di Salerno, dott. Lucio Di Pietro, la seguente lettera: ’La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha effettuato ieri perquisizioni e sequestri nei confronti di magistrati e uffici della Procura Generale presso la Corte di appello di Catanzaro e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di quella citta’. Tali atti di indagine, anche per le forme e modalita’ di esecuzione, hanno avuto vasta eco sugli organi di informazione, suscitando inquietanti interrogativi. Inoltre, in una lettera diretta al Capo dello Stato, il Procuratore generale di Catanzaro ha sollevato vive preoccupazioni per l’intervenuto sequestro degli atti del procedimento cosiddetto ’Why Not’ pendente dinanzi a quell’ufficio, che ne ha provocato la interruzione.
Tenendo conto di tutto cio’, il Presidente Napolitano mi ha dato incarico di richiederLe la urgente trasmissione di ogni notizia e - ove possibile - di ogni atto utile a meglio conoscere una vicenda senza precedenti, che - prescindendo da qualsiasi profilo di merito - presenta aspetti di eccezionalita’, con rilevanti, gravi implicazioni di carattere istituzionale, primo tra tutti quello di determinare la paralisi della funzione processuale cui consegue - come ha piu’ volte ricordato la Corte costituzionale (tra le altre, con le sentenze e le ordinanze n. 10 del 1997, 393 del 1996, 46 del 1995) - la ’’compromissione del bene costituzionale dell’efficienza del processo, che e’ aspetto del principio di indefettibilita’ della giurisdizione’’’.