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IL MESSAGGIO EVANGELICO, LA COSTITUZIONE, E IL PARADOSSO ISTITUZIONALE DEL MENTITORE, ATEO E DEVOTO. COME LA "SACRA FAMIGLIA" DIVENNE ZOPPA E CIECA E IL FIGLIO PRESE IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO" E DIVENNE IL SANTO "PADRINO".... CON E ACCANTO A "MAMMASANTISSIMA".

LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica"), che canta "Forza Italia" con il suo "Popolo della libertà" (1994-2012). Questo è il nodo da sciogliere. Materiali sul tema - di Federico La Sala

giovedì 14 giugno 2012 di Maria Paola Falchinelli
VIVA L’ITALIA. LA QUESTIONE "CATTOLICA" E LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Per un ri-orientamento antropologico e teologico-politico.
PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...
PER UNA NUOVA TEOLOGIA E PER UNA NUOVA CHIESA.
L’INDICAZIONE DI GIOVANNI XXIII E DI GIOVANNI PAOLO II: LA RESTITUZIONE DELL’ANELLO DEL PESCATORE A GIUSEPPE.
Il loro successore ha il cuore di (...)

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> LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. --- LOTTA AGLI ABUSI. Papa Francesco: più attenti nella selezione dei preti, per prevenire nuove "scandalose debolezze".

giovedì 13 settembre 2018

L’incontro.

Il Papa: più attenti nella selezione dei preti

Nel discorso ai vescovi di recente nomina il forte richiamo di Francesco a una particolare attenzione al clero e ai Seminari per prevenire nuove "scandalose debolezze".

di Riccardo Maccioni (Avvenire, giovedì 13 settembre 2018)

      • [Foto] Papa Francesco con un gruppo di vescovi

Occorre «una particolare attenzione al clero e ai Seminari». È la raccomandazione che il Papa rivolge ai presuli di recente nomina dipendenti dalla Congregazione per i vescovi e da quella per le Chiese Orientali. L’occasione è il Corso promosso dal dicastero vaticano che si occupa della loro nomina e formazione.

Il compito urgente della santità

Nel suo discorso, ampio e articolato Francesco sottolinea come il compito più urgente affidato ai vescovi sia quello della santità. Un itinerario che chiede di restare vigili anche quando sparisce la luce, che non può alimentarsi di «una dedizione intermittente, di una fedeltà a fasi alterne, di una obbedienza selettiva» ma chiama a «consumarsi giorno e notte». Per riuscirsi occorre «mettere Dio al centro». Si tratta di «rimanere fedeli anche quando, nel calore del giorno, vengono meno le forze della perseveranza e il risultato della fatica più non dipende delle risorse che abbiamo» E tutto questo - prosegue il Papa - «non per alimentare la narcisistica pretesa di essere essenziali, ma per rendere il Padre propizio al vostro popolo. Dio» infatti, «è già a favore dell’uomo».

L’invito quindi è a tenere «fisso lo sguardo sul Signore Gesù in modo» che «abituandosi alla sua luce» si riesca «incessantemente anche dove essa si rifrange, sia pure attraverso umili bagliori».

«So bene - aggiunge il Pontefice - quanto nel nostro tempo imperversano solitudine e abbandono, dilaga l’individualismo e cresce l’indifferenza al destino degli altri. Milioni di uomini e donne, bambini, giovani sono smarriti in una realtà che ha oscurato i punti di riferimento, sono destabilizzati dall’angoscia di appartenere a nulla. La loro sorte non interpella la coscienza di tutti e spesso, purtroppo, coloro che avrebbero le maggiori responsabilità, colpevolmente si scansano. Ma a noi non è consentito ignorare la carne di Cristo, che ci è stata affidata non soltanto nel Sacramento che spezziamo, ma anche nel Popolo che abbiamo ereditato».

Aggiornare la selezione e l’accompagnamento

Mai dunque dimenticare la vicinanza a chi ha bisogno, ma trascurare quello che è il primo obiettivo della Chiesa: «distribuire nel mondo il vino nuovo che è Cristo. Niente ci può distogliere da questa missione». Al tempo stesso mai «vergognarsi della carne delle vostre Chiese - chiede il Papa ai vescovi -. Entrate in dialogo con le loro domande. Vi raccomando una particolare attenzione al clero e ai seminari. Non possiamo rispondere alle sfide che abbiamo nei loro confronti senza aggiornare i nostri processi di selezione, accompagnamento, valutazione. Ma le nostre risposte saranno prive di futuro se non raggiungeranno la voragine spirituale che, in non pochi casi, ha permesso scandalose debolezze, se non metteranno a nudo il vuoto esistenziale che esse hanno alimentato, se non riveleranno perché mai Dio è stato così reso muto, così messo a tacere, così rimosso da un certo modo di vivere, come se non ci fosse».


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