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1968-2008. L’INCAPACITA’ POLITICA E CULTURALE DELLE CLASSI DIRIGENTI DI AFFRONTARE LA FRATTURA IMMENSA TRA LE GENERAZIONI ...

UN’EUROPA VECCHIA E SENZA PIU’ FUTURO. LA GIOVENTU’ BRUCIATA: IN GRECIA, IN FRANCIA, IN ITALIA... Una nota di Ilvo Diamanti

mercoledì 10 dicembre 2008 di Federico La Sala
[...] un profilo comune e largamente noto. Perché le rivolte investono i giovani, sia gli studenti che i marginali, delle classi agiate e dei gruppi esclusi. I bersagli sono, in ogni caso, le istituzioni di governo, il sistema educativo e le forze dell’ordine, il sistema politico e in particolar modo i partiti e gli uomini di governo. Il denominatore comune di queste esplosioni sociali sono i giovani, occultati e vigilati da una società vecchia e in declino, da un sistema politico (...)

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> UN’EUROPA VECCHIA E SENZA PIU’ FUTURO. LA GIOVENTU’ BRUCIATA: IN GRECIA, IN FRANCIA, IN ITALIA... GRECIA. L’anniversario dell’uccisione dello studente quindicenne Alexandros Grigoropoulos continua ad incendiare la penisola ellenica.

lunedì 7 dicembre 2009


-  Atene e le altre città infiammate per la commemorazione dello studente ucciso l’anno scorso dalla polizia.
-  Una ventina i feriti, picchiato il rettore dell’Università ateniese

-  Grecia, Atene in fiamme, scontri e arresti
-  Rinviato il processo agli italiani fermati ieri
*

ATENE - Nuovi scontri davanti al Politecnico di Atene, dopo quelli scoppiati stamattina fuori dal Parlamento: protagonisti, gruppi di giovani mascherati e la polizia. Gli episodi di protesta si sommano a quelli avvenuti nella notte scorsa ad Atene e in tutta la Grecia. L’anniversario dell’uccisione dello studente quindicenne Alexandros Grigoropoulos continua ad incendiare la penisola ellenica. Durante gli scontri i giovani sono entrati all’interno del recinto del Politecnico lanciando da lì pietre e molotov contro la polizia. L’edificio del Politecnico era occupato pacificamente da stamane, insieme ad altre 400 tra scuole e facoltà in tutto il paese. Il resto delle scuole e università sono rimaste invece chiuse oggi in vista delle manifestazioni per commemorare Grigoropoulos.

Decine di feriti e contusi, soprattutto tra gli agenti, e trecentocinquanta fermi ad Atene, Salonicco, Patrasso, Rodi, Creta e Ioannina, sono il bilancio di ieri. Bilancio che continua a salire, a margine delle manifestazioni convocate per oggi: altri 9 arresti, dopo l’ennesimo scontro tra forze dell’ordine e un centinaio di giovani che avevano attaccato i cordoni di sicurezza degli agenti con una sassaiola.

La stampa pur rilevando che "le cause dell’insurrezione del dicembre 2008 non sono state rimosse", ieri appariva tuttavia concorde nel ritenere che gli incidenti fossero meno gravi di quanto si temesse.

Negli incidenti di ieri, sono rimasti feriti 25 agenti, cinque dimostranti ed il rettore dell’Università di Atene, che resta ricoverato in ospedale dopo aver sofferto ferite alla testa in seguito ad un attacco di un gruppo di giovani, che ha fatto irruzione nella sede dell’ateneo, sostituendo la bandiera greca con quella rossa e nera degli anarchici.

Il partito di estrema sinistra Syriza ha accusato il ministro dell’ordine pubblico Michalis Chrisochoidis di "militarizzazione del conflitto" per l’uso eccessivo della forza da parte della polizia ed ha chiesto l’intervento del premier Giorgio Papandreu.

Nella seconda giornata di proteste,anche alcuni sindacati hanno dichiarato una sospensione di tre ore dal lavoro per consentire a tutti di prender parte alla manifestazione.

Il processo per direttissima ai cinque anarchici italiani fermati ieri durante gli scontri ad Atene, che doveva aver luogo oggi, è stato rimandato al 16 dicembre: sono stati rilasciati a piede libero in attesa dell’udienza. Gli italiani (quattro uomini e una donna) sono assistiti da un legale messo a loro disposizione dall’ambasciata italiana, e seguiti dal capo dell’ufficio consolare di Atene.

* la Repubblica, 7 dicembre 2009


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