Né a destra né a sinistra. E nemmeno a centro. Privi di tessere, protettori, sponsor, padroni. Squattrinati e liberi, come tanti ragazzi in Italia e nel mondo. Bamboccioni, precari, utopisti a piede libero. Seguaci, recidivi, d’un umanesimo fuori tempo: fuori schema, fuori bilancio. Coerentemente rumorosi.
Non abbiamo preso ordini, non ci siamo venduti, non siamo saltati sul carro dei vincitori, non ci siamo piegati, non abbiamo taciuto. Mai. Duri, testardi, leali nel confronto.
Dal 2004, (...)

Cara Annarita, "... e mi sono sempre schierata con l’antimafia." spero che tu non mi fraintenda, prova a immaginare qualcuno che asserisca di essere a favore della mafia! scrivo per lenire la mia rabbia e rispondo perché nei tuoi scritti percepisco la tua, per essere costretta a vivere in un territorio "abbandonato" soprattutto dallo Stato. Ecco, cominciamo a chiamare le cose con il proprio nome: la mafia è in primis lo Stato!!! Quindi, di conseguenza, sono i pochi carabinieri che ci sono sul tuo territorio; i politici, territoriali, regionali e nazionali; il prefetto, il questore, i paralitici-disadattati-cialtroni (in gergo gli ’ndranghetisti); gli antimafiosi! Ho letto che in alcune università vengono istituiti corsi che hanno lo scopo di far conoscere le mafie! Ma dico... c’è bisogno di corsi universitari per conoscere le mafie? .... ma veramente si vuol dare tanta importanza a dei semplici paralitici-disadattati-cialtroni, funzionali soltanto a degli sciocchi burattinai? Non sarebbe piuttosto utile lo studio dell’attuale e regresso comportamento delle istituzioni con riferimento ai fenomeni cosiddetti "mani pulite" stragi di palermo" caso catanzaro"? Mi scuso se non sono riuscito a trasmetterti il mio pensiero. bartolo