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Da recuperare 10 mila euro, altrimenti andrà in frantumi il lavoro di 5 anni

La Voce di Fiore e la sua rete rischiano di chiudere entro fine anno

Il laboratorio culturale antimafia, che comprende i siti ndrangheta.it, lasocietasparente.blogspot.com, emigrati.it ed emigrati.org, chiede aiuto a lettori e società civile impegnata
mercoledì 31 dicembre 2008
Né a destra né a sinistra. E nemmeno a centro. Privi di tessere, protettori, sponsor, padroni. Squattrinati e liberi, come tanti ragazzi in Italia e nel mondo. Bamboccioni, precari, utopisti a piede libero. Seguaci, recidivi, d’un umanesimo fuori tempo: fuori schema, fuori bilancio. Coerentemente rumorosi.
Non abbiamo preso ordini, non ci siamo venduti, non siamo saltati sul carro dei vincitori, non ci siamo piegati, non abbiamo taciuto. Mai. Duri, testardi, leali nel confronto.
Dal 2004, (...)

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> La Voce di Fiore e la sua rete rischiano di chiudere entro fine anno

lunedì 15 dicembre 2008
Cara Anna Rita, sono stato condannato in via definitiva per mafia! Quindi per lo Stato italiano sto dalla parte della ’ndrangheta. Per quanto mi riguarda, credo di essere schifato dagli ’ndranghetisti. Ma evidentemente non lo do a vedere abbastanza, considerato che non sono riuscito a fartelo capire. Leggi la lettera che segue, se ti va: durante il periodo del mio sequestro, da parte dell’A.G., nei locali del super carcere di Palmi, giuravo al cospetto delle guardie carcerarie e degli altri detenuti che avrei venduto i beni dei miei genitori, fratelli e sorella inclusi, pur di far emergere l’imbroglio in cui ero stato coinvolto! A seguito della mia scarcerazione, ho preso atto che detti beni, ai fini dei miei propositi, sarebbero stati come poche gocce d’acqua a fronte del fabbisogno delle quantità dei maggiori fiumi come il Volga, il Reno, il Danubio, il Nilo ed il Po messi tutti insieme, solo per attenermi ai maggiori che tengo nella poca memoria rimastami. Così anch’io, che non avevo nemici, sono stato costretto ad optare per il famoso detto cinese: “Siediti sulla riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Non avevo allora e non ho adesso nemici, ma di cadaveri di gente “indegna”, appollaiato sulla riva del fiume, ne ho visti passare tanti. Peraltro, a pag. 1353 e seguente del decreto dei giudici salernitani, dove sono riportate testimonianze ed atti processuali resi dal denunciante, dottor de Magistris, sul malaffare calabrese, leggo: “... produco altresì due cd contenenti materiale sequestrato all’esito delle perquisizioni compiute nel novembre 2004.... ...in cui vi sono diversi documenti riguardanti condotte attribuibili al Paolo Pollichieni. Si ha la conferma di quale sia il modo illecito di operare del predetto, ricavandosene elementi di evidente analogia con quanto egli sta facendo negli ultimi mesi, che, contrariamente a quanto avrebbe sostenuto in una recente intervista- già da me prodotta- il dottore Cisterna avvinto da legami assai stretti e per certi versi inquietanti con il Pollichieni, nulla hanno a che vedere con il contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso, anzi tutt’altro.....” Per amor di verità queste due persone, Pollipieni e Cisterna, non sono assolutamente indagate ma, guarda caso, le testimonianze del magistrato de Magistris riferiscono, che i loro nomi sono venuti a galla in seguito ad una delicata inchiesta per mafia, così detta “Caso Reggio”. Ecco a cosa hanno portato sedici anni di terrore mediatico (Pollipieni) e giudiziario (Cisterna): a far arrestare in assenza di prove, come avvenuto per il sottoscritto, accusato da uno sconosciuto e arrestato dall’allora Gip Cisterna, un’innumerevole quantità di persone ignare di cosa gli stesse succedendo, unitamente ad un esercito di paralitici-disadattati-cialtroni; lasciando, invece, impuniti i veri mafiosi!

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