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ITALIA. UN CITTADINO-PIFFERAIO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO, NE FA LA BANDIERA DEL PROPRIO PARTITO PERSONALE E REALIZZA LA PIU’ GRANDE BOLLA SPECULATIVA DELLA STORIA POLITICA ITALIANA...

VIVA VERDI, VIVA PUCCINI: NESSUN DORMA!!! CONTRO LA POLITICA DI UNA MAGGIORANZA CHE INFANGA IL NOME DELL’ITALIA, NEL NOSTRO PAESE E NEL MONDO, LA PROTESTA DEI MUSICISTI E DEGLI ARTISTI DEI TEATRI E DELLE COMPAGNIE STABILI. Cronache di Luca Del Frà e di Valerio Cappelli

venerdì 18 marzo 2011 di Federico La Sala
[...] Rispolverato il motto risorgimentale
Viva Verdi con doppio significato per l’allusione a Vittorio Emanuele, suonato l’inno nazionale e tutti in piedi, ma gli orchestrali lo erano già: non bastavano certo le sedie per contenere le rappresentanze dei 12 teatri lirici (mancava solo la Scala, il pullman è tornato indietro causa maltempo). Insomma non è mancata la solennità alla manifestazione del mondo della lirica, ondeggiante tra cuore e protesta e per la prima volta unita , trasferita (...)

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> VIVA VERDI, VIVA PUCCINI: NESSUN DORMA!!! --- L’EVENTO DI SANT’AMBROGIO. Scala, prima «blindata» tra le proteste. In piazza i lavoratori degli enti lirici e delle aziende in crisi.

lunedì 7 dicembre 2009


-  L’EVENTO DI SANT’AMBROGIO

-  Scala, prima «blindata» tra le proteste
-  «Solidarietà ai cassintegrati»

-   In piazza i lavoratori degli enti lirici e delle aziende in crisi: tensioni con la polizia e lancio di fumogeni *

MILANO - Momenti di tensione tra alcuni manifestanti e agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa fuori dal teatro alla Scala di Milano, in attesa della «prima» con Carmen diretta da Barenboim. E’ volato qualche spintone tra una trentina di persone e uno dei gruppi di agenti che bloccano l’ingresso alla piazza della Scala, completamente transennata. In precedenza c’era stato anche il lancio di un fumogeno da dietro le transenne verso lo spazio lasciato libero all’interno del piazzale. Sono qualche centinaio i manifestanti assiepati dal primo pomeriggio dietro le barriere piazzate a qualche centinaio di metri di distanza dall’ingresso della Scala. Appesi alle transenne striscioni di diverse rappresentanze sindacali che protestano contro i tagli agli spettacoli. Ci sono i lavoratori del teatro Regio di Torino, quelli del Verdi di Trieste, quelli del teatro dell’Opera di Roma e molti altri. Ci sono bandiere degli organizzatori della protesta (Cgil, Cisl, Uil, Fials, Cub e Cobas) ma anche bandiere rosse, palloncini e gente che urla slogan al megafono. «Resteremo qua almeno fino alle diciotto - afferma il segretario provinciale Fials, Sandro Malatesta -, la nostra è una protesta dovuta contro i tagli che rappresentano la rovina dei teatri lirici». Sui cartelloni si leggono slogan come «Ieri Attila oggi Bondi», «Piangi, pagliaccio», «Basta tagli alla cultura». Accanto a loro i lavoratori delle aziende in crisi, a rischio licenziamento: l’Alfa di Arese, la Lares-Metalli Preziosi di Paderno Dugnano e altre. Ci sono anche esponenti dei centri sociali milanesi.

IL MINUTO DI SILENZIO - Prima dello spettacolo gli orchestrali resteranno in piedi per 60 secondi «a supporto dei lavoratori colpiti dalla crisi e, al tempo stesso - spiega una nota firmata dalla rappre­sentanza sindacale aziendale e da Cgil, Cisl, Uil e Fials - per ricordare quello che sta acca­dendo nei nostri teatri senza un adeguato sostegno pubbli­co». «Sicuramente ge­sti come questo hanno signifi­cato», è stato il commento del sindaco Letizia Moratti. Il minuto di silenzio indetto prima dello spettacolo come segno di vicinanza per i lavoratori colpiti dalla crisi, afferma invece il segretario provinciale Fials Sandro Malatesta, «è un segnale minimo che può servire per attirare l’attenzione sul nostro problema, ma certo serve molto di più».

BASSO PROFILO - La Scala ha fatto una scelta di understatement: la regia di Emma Dante con pochi fronzoli e molto contesto sociale e la me­tamorfosi della cena di gala of­ferta dal Comune che quest’anno diventa un buffet in piedi (per trecen­to invitati) nei ridotti del tea­tro. Il menu: carpaccio di sal­mone, tagliata di storione, tim­balli di riso, tortini di zucca e uno scrigno di funghi porcini serviti dal Caffè Scala. Tra gli ospiti il presidente Gior­gio Napolitanocon la moglie Clio, il presidente del Senegal Abdoulaye Wade, l’ambascia­tore americano in Italia David Thorne, il ministro del Turi­smo Michela Vittoria Brambil­la, lo scrittore Dan Brown. Ci saranno anche i loggionisti, che domenica mattina all’alba (e fino alle 19 circa) si sono messi in coda per uno dei 140 posti a 50 euro. Dopo una giornata campale, lunedì mattina alle 8 hanno risposto all’appello e solo alle 16 hanno potuto acqui­stare il biglietto.

* CORRIERE DELLA SERA, 07 dicembre 2009


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