L’EVENTO DI SANT’AMBROGIO
Scala, prima «blindata» tra le proteste
«Solidarietà ai cassintegrati»
In piazza i lavoratori degli enti lirici e delle aziende in crisi: tensioni con la polizia e lancio di fumogeni *
MILANO - Momenti di tensione tra alcuni manifestanti e agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa fuori dal teatro alla Scala di Milano, in attesa della «prima» con Carmen diretta da Barenboim. E’ volato qualche spintone tra una trentina di persone e uno dei gruppi di agenti che bloccano l’ingresso alla piazza della Scala, completamente transennata. In precedenza c’era stato anche il lancio di un fumogeno da dietro le transenne verso lo spazio lasciato libero all’interno del piazzale. Sono qualche centinaio i manifestanti assiepati dal primo pomeriggio dietro le barriere piazzate a qualche centinaio di metri di distanza dall’ingresso della Scala. Appesi alle transenne striscioni di diverse rappresentanze sindacali che protestano contro i tagli agli spettacoli. Ci sono i lavoratori del teatro Regio di Torino, quelli del Verdi di Trieste, quelli del teatro dell’Opera di Roma e molti altri. Ci sono bandiere degli organizzatori della protesta (Cgil, Cisl, Uil, Fials, Cub e Cobas) ma anche bandiere rosse, palloncini e gente che urla slogan al megafono. «Resteremo qua almeno fino alle diciotto - afferma il segretario provinciale Fials, Sandro Malatesta -, la nostra è una protesta dovuta contro i tagli che rappresentano la rovina dei teatri lirici». Sui cartelloni si leggono slogan come «Ieri Attila oggi Bondi», «Piangi, pagliaccio», «Basta tagli alla cultura». Accanto a loro i lavoratori delle aziende in crisi, a rischio licenziamento: l’Alfa di Arese, la Lares-Metalli Preziosi di Paderno Dugnano e altre. Ci sono anche esponenti dei centri sociali milanesi.
IL MINUTO DI SILENZIO - Prima dello spettacolo gli orchestrali resteranno in piedi per 60 secondi «a supporto dei lavoratori colpiti dalla crisi e, al tempo stesso - spiega una nota firmata dalla rappresentanza sindacale aziendale e da Cgil, Cisl, Uil e Fials - per ricordare quello che sta accadendo nei nostri teatri senza un adeguato sostegno pubblico». «Sicuramente gesti come questo hanno significato», è stato il commento del sindaco Letizia Moratti. Il minuto di silenzio indetto prima dello spettacolo come segno di vicinanza per i lavoratori colpiti dalla crisi, afferma invece il segretario provinciale Fials Sandro Malatesta, «è un segnale minimo che può servire per attirare l’attenzione sul nostro problema, ma certo serve molto di più».
BASSO PROFILO - La Scala ha fatto una scelta di understatement: la regia di Emma Dante con pochi fronzoli e molto contesto sociale e la metamorfosi della cena di gala offerta dal Comune che quest’anno diventa un buffet in piedi (per trecento invitati) nei ridotti del teatro. Il menu: carpaccio di salmone, tagliata di storione, timballi di riso, tortini di zucca e uno scrigno di funghi porcini serviti dal Caffè Scala. Tra gli ospiti il presidente Giorgio Napolitanocon la moglie Clio, il presidente del Senegal Abdoulaye Wade, l’ambasciatore americano in Italia David Thorne, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, lo scrittore Dan Brown. Ci saranno anche i loggionisti, che domenica mattina all’alba (e fino alle 19 circa) si sono messi in coda per uno dei 140 posti a 50 euro. Dopo una giornata campale, lunedì mattina alle 8 hanno risposto all’appello e solo alle 16 hanno potuto acquistare il biglietto.
* CORRIERE DELLA SERA, 07 dicembre 2009