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’FATTORIA ITALIA’. LA SCRITTA SUL CANCELLO D’ENTRATA: ’POPOLO DELLA LIBERTà’. La forma della Repubblica è cambiata nell’aula del senato alle 20 in punto del 22 luglio, 171 sì 128 no e 6 astensioni al lodo Alfano.... e il Presidente della Repubblica continua ad esortare: "Forza Italia!!!

LE "BUGIE" DI MASSIMO GIANNINI E LA "VERITA’" DI BERLUSCONI: "FORZA ITALIA", "IL PRESIDENTE SONO IO"!!! Questo il problema, e non viceversa - a cura di Federico La Sala

giovedì 29 gennaio 2009 di Federico La Sala
[...] ANCORA una volta dobbiamo essere grati a Giorgio Napolitano. Il suo richiamo al rispetto dei "principi fondamentali della Costituzione", che nessuno "può pretendere di modificare o di alterare", è la terapia più tempestiva ed efficace contro la "sindrome di Cromwell" che ormai pervade il presidente del Consiglio, come ha magistralmente spiegato Gustavo Zagrebelsky nell’intervista a Repubblica di ieri. In un equilibrio sempre più instabile tra i poteri dello Stato, il presidente della (...)

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> LE "BUGIE" DI MASSIMO GIANNINI E LA "VERITA’" DI BERLUSCONI --- "IL peggio deve ancora accadere" (di Massimo Gianni - Il potere illiberale).

martedì 13 ottobre 2009

Il potere illiberale

di MASSIMO GIANNINI *

"IL peggio deve ancora accadere". L’aveva scritto il direttore di questo giornale, solo cinque giorni fa. Mai profezia è stata più centrata. Il peggio sta accadendo. Il presidente del Consiglio chiama alla "ribellione" le forze produttive contro "un giornale che getta discredito non solo su di me, ma sui nostri prodotti, sulle nostre imprese, sul made in Italy". Anche se stavolta Berlusconi non lo cita per nome, quel giornale è naturalmente Repubblica. Un capo di governo che invita gli imprenditori a "ribellarsi" contro un quotidiano, "colpevole" solo di rivolgergli dieci domande alle quali non è in grado di rispondere, non si era ancora visto in nessun Paese dell’Occidente.

È una deriva populista, e peggiorista, che non ha più limiti. Ma benché aberrante, c’è coerenza in questo delirio. Prima arringa gli industriali: rifiutate la pubblicità a questo giornale. Poi accusa il Corsera: sarebbe addirittura "anti-berlusconiano". Ora attacca di nuovo Repubblica: è "anti-italiana". Viene fuori, incontenibile, la natura illiberale e anti-istituzionale del Cavaliere. Non tollera le critiche della stampa, non accetta le regole della Costituzione. Da uomo politico nega lo Stato, da imprenditore nega il mercato.

L’"editto di Monza" lo conclude con una battuta che tradisce la dimensione tecnicamente totalitaria del suo "premierato di comando": "Alla democrazia ghe pensi mi". Lo dice. Lo pensa. Ecco perché siamo preoccupati per il futuro di questo Paese.

© la Repubblica, 13 ottobre 2009


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