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’NDRANGHETA: emigrazione ed esilio

Le università calabresi formano giovani che emigrano dopo la laurea. La società è sempre più sparente. Piove danaro pubblico, ma a che serve, in Calabria, creare atenei supermoderni?

Buona emigrazione 2009
mercoledì 31 dicembre 2008 di Francesco Saverio Alessio
La ‘ndrangheta, che è l’organizzazione mafiosa più ricca persino di Cosa Nostra, che ha un volume d’affari che si aggira intorno ai 36 miliardi di euro, con ramificazioni internazionali, ma che non fa notizia, ha aumentato il proprio potere nell’ultimo decennio, proprio in coincidenza con l’aumento del tasso di emigrazione dei calabresi.

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> Le università calabresi formano giovani che emigrano dopo la laurea. La società è sempre più sparente. Piove danaro pubblico, ma a che serve, in Calabria, creare atenei supermoderni?

lunedì 5 gennaio 2009
Caro anonimo, il mio intento non era certo quello di tessere le lodi degli atenei calabresi. Non pecco di campanilismo. Se questo è ciò che trapela me ne scuso,forse mi sono espressa male. Intendevo portare all’attenzione una delle tante contraddizioni calabresi. Perchè quattro atenei,perchè investimenti in queste strutture,a volte giganteshe,come quella dell’UNICAL,se poi si è costretti,dopo la laurea,a fare i bagagli e partire? L’arricchimento al quale mi riferivo non è strettamente legato al conceto di "capitale umano" che va tanto di moda negli ultimi tempi,anche perchè credo che nessuno,terminati gli studi universitari,abbia un grado di preparazione che gli consenta d’inserirsi agilmente nel mondo del lavoro.L’intero sistema universitario italiano andrebbe rivisto,da questo punto di vista.Gestire un’azienda,caro amico,non è cosa che s’impara nelle università,per nessuno. Io non farei di tutta l’erba un fascio. Reclamo,da cittadina,e come me tanti altri,la possibilità di contribuire allo sviluppo ed alla crescita,culturale,non solo economica,della mia terra natìa. Non cerchiamo l’assistenzialismo,al quale la classe politica ci ha abituati. La Calabria è diventata la pattumiera d’Italia,bacino di raccolta di voti per i politici,enorme discarica di rifuti tossici a cielo aperto,immenso crocevia del traffico di stupefacenti. Questo grazie ad una classe di politici e d’imprenditori asolutamente PRIVE DI ETICA,che non si fanno alcuno scrupolo a scendere a compromessi con la ’ndrangheta,permettendo ch’essa diventi l’organizzazione mafiosa più potente al mondo. Visti i risultati,il fallimento non è circoscrivibile al solo ateneo cosentino,che lei cita. Il fallimento è dell’Italia intera! Anna Rita Sarro

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