“ [...] Gli elementi legittimanti l’iscrizione dei nominativi di Lorenzo Cesa, Franco Bonferroni, Walter Cretella Lombardo e Giancarlo Pittelli (in data 15 giugno 2007), di Galati Giuseppe (in data 12 luglio 2007), già indagati nel procedimento c.d. POSEIDONE, nonché di Clemente Mastella (in data 14 ottobre 2007) emergono con evidenza dai progressivi sviluppi investigativi dell’inchiesta, i cui esiti risultano trasfusi in annotazioni ed informative della Polizia Giudiziaria, dichiarazioni di persone informate dei fatti, documentazione cartacea ed informatica, risultanze interiettive, esiti di accertamenti consulenziali, in parte già riportati nei paragrafi che precedono.
Ad una lettura analitica ed organica, gli elementi indiziari tratti dalle plurime fonti dimostrative acquisite al procedimento c.d. WHY NOT appaiono, nel loro complesso, idonei a delineare a carico dei soggetti sopra indicati “notizie di reato” in senso proprio, afferenti, cioè, alla realizzazione di fatti riconducibili a figure criminose previste e sanzionate dalla legge penale e suscettibili di attivare l’accertamento giurisdizionale.
L’annotazione dei nominativi degli indagati risulta correttamente disposta in momento contestuali dell’emersione investigativa di elementi individualizzanti specifici, significativi cioè dell’attribuibilità “soggettiva” dei fatti-reato progressivamente acquisiti al patrimonio conoscitivo del Pubblico Ministero procedente.
La ricostruzione storico-cronologica delle varie fasi d’inchiesta e del contenuto dei più importanti atti investigativi esperiti sino all’avocazione del procedimento ha consentito di ripercorrere l’iter logico-motivazionale fondante i vari provvedimenti del Pubblico Ministero titolare, riscontrandone la piena legittimità formale e sostanziale e l’assoluta legalità di ogni iniziativa inquirente”.