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"DIO NON E’ CATTOLICO" (Carlo Maria Martini). LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI E LA QUESTIONE "CATTOLICA"....

LA CHIESA DEGLI AYATOLLAH, LA COSTITUZIONE ITALIANA, E LA DIGNITA’ DELLA PERSONA. Sulla vicenda di Eluana Englaro, le considerazioni di Mercedes Bresso, di Roberto Saviano, di Corrado Augias e Altri. E un appello

venerdì 23 gennaio 2009 di Federico La Sala
[...] Beppino Englaro con la sua battaglia sta aprendo una nuova strada, sta dimostrando che in Italia si può e si deve restare utilizzando gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. In Italia non esiste nulla di più rivoluzionario della certezza del Diritto. E mi viene in mente che tutelare la certezza dei diritti, la certezza dei crediti, costituirebbe la stangata definitiva all’economia criminale.
Se fosse possibile, nella mia terra, rivolgersi a un tribunale per veder (...)

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> LA CHIESA DEGLI AYATOLLAH, LA COSTITUZIONE ITALIANA, E LA DIGNITA’ DELLA PERSONA. ---Errore del cardinale Poletto (di Miriam Della croce).

venerdì 23 gennaio 2009

Lettera

Errore del cardinale Poletto

di Miriam Della croce *

Il cardinale Poletto, riguardo al caso di Eluana Englaro, ha dichiarato: "La legge di Dio non può mai essere contro l’uomo. La legge di Dio è sempre per l’uomo. Andare contro la legge di Dio significa andare contro l’uomo. Dunque, se le due leggi entrano in contrasto è perché la legge dell’uomo non è una buona legge e si rivelerà tale dai suoi frutti".

Il cardinale fa l’errore di identificare la legge di Dio con la legge della Chiesa, però la storia, e il riconoscimento da parte della Chiesa stessa d’aver commesso gravi errori, dimostrano che non di rado gli insegnamenti della Chiesa si sono allontanati dal Vangelo, vale a dire dalla legge di Dio.

Nel caso Englaro, non sono in contrasto la legge di Dio e la legge dell’uomo, bensì la legge dell’uomo e la legge della Chiesa. La lotta del padre di Eluana, e la sentenza dei giudici, mirano esclusivamente al bene della persona Eluana, non ovviamente del suo corpo in stato vegetativo, che non trae alcun vantaggio né se lo si tiene in quello stato per altri cinquant’anni, né se si smette di impedirne la morte. Vanno quindi a vantaggio dell’uomo. Per affermare che vadano contro la volontà di Dio, occorre dimostrare che Dio non voglia la morte del corpo di Eluana, che sarebbe già avvenuta da tempo, se gli uomini non si fossero industriati a tenerlo in vita.

Se Eluana fosse vissuta in tempi passati, o in Paesi privi di strutture ospedaliere moderne, se ne sarebbe andata dopo l’incidente, e qualche cardinale avrebbe detto: il Signore l’ha voluta in paradiso. Un Signore che cambierebbe l’ora della morte delle sue creature secondo i tempi e i luoghi.

Miriam Della croce

* Il Dialogo, Venerdì 23 Gennaio,2009 Ore: 17:12


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