Inviare un messaggio

In risposta a:
LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI.... E IL MONOPOLIO DI DIO DEL CATTOLICISMO VATICANO

CONTRO OGNI LOGICA DI DIALOGO, IL CARDINAL POLETTO, SULLE ORME DEL CARDINALE RUINI, RILANCIA L’ATTACCO ALLA COSTITUZIONE ITALIANA - E ALLA DEMOCRAZIA DI OBAMA. Una nota di Ezio Mauro sul caso di Eluana Englaro

sabato 24 gennaio 2009 di Federico La Sala
[...] in democrazia ogni verità è relativa, anche le fedi e i valori sono relativi a chi li professa e nessuno può imporli agli altri. Perché non esiste una riserva superiore di Verità esterna al libero gioco democratico, il quale naturalmente deve garantire la piena libertà per ogni religione di pronunciarsi su qualsiasi materia, anche di competenza dello Stato, per ribadire la sua dottrina. Sapendo che così la Chiesa parla alla coscienza dei credenti e di chi le riconosce un’autorità (...)

In risposta a:

> CONTRO OGNI LOGICA DI DIALOGO, IL CARDINAL POLETTO, SULLE ORME DEL CARDINALE RUINI, RILANCIA L’ATTACCO ALLA COSTITUZIONE ITALIANA - E ALLA DEMOCRAZIA DI OBAMA. --- Aborto e staminali, svolta nell’America di Obama.

sabato 24 gennaio 2009


-  Aborto e staminali, svolta nell’America di Obama

-  Obama cancella il veto di Bush
-  "Fondi alle organizzazioni pro-aborto"

-  Nuova svolta del presidente. I vescovi Usa: "Siamo preoccupati"

-  di Mario Calabresi (la Repubblica, 24.01.2009)

In soli tre giorni sono state radicalmente messe discussione le basi etiche e ideologiche della Casa Bianca di George W. Bush: mercoledì Obama ha promesso un’Amministrazione più trasparente e il ritiro dei soldati dall’Iraq in 16 mesi, giovedì ha riscritto la dottrina della sicurezza nazionale, ordinando la fine della tortura, delle carceri segrete della Cia e la chiusura di Guantanamo e infine ieri ha riaperto il dibattito sull’aborto e gli embrioni. La decisione della Fda non dipende da Obama, ma non è casuale la scelta dei tempi: si è aspettato che Bush lasciasse Washington e giurasse un presidente che in campagna elettorale ha promesso di rimuovere i divieti al finanziamento federale della ricerca che utilizza gli embrioni.

L’ordine esecutivo firmato ieri sera da Obama elimina la norma - voluta da Reagan nel 1984 e rilanciata da Bush nel 2001 - che impedisce di dare finanziamenti pubblici alle organizzazioni non governative americane e internazionali che prevedono nelle loro politiche di pianificazione familiare anche l’interruzione di gravidanza. Questa norma chiamata "Mexico City Policy", perché venne adottata durante il vertice dell’Onu sulla popolazione che si tenne nella capitale messicana 25 anni fa, è stata al centro di una battaglia ideologica serratissima. Già Bill Clinton la abolì nel 1993, con il suo primo ordine esecutivo da presidente, e scegliendo di farlo nel giorno del ventesimo anniversario della decisione della Corte Suprema che autorizzò l’aborto.

Otto anni dopo, utilizzando la stessa data simbolica, George W. Bush annullò la decisione di Clinton ripristinando il divieto voluto da Reagan. Ora anche Obama è entrato in questa battaglia, ma ha voluto lanciare un segnale di dialogo: non ha firmato la sua decisione nel giorno del contestato anniversario - quando sul Mall di Washington sfilano migliaia di manifestanti in favore del diritto alla vita - per segnalare la volontà di un approccio pragmatico e non ideologico. Non è il caso di lanciare guerre di religione nel momento in cui ha bisogno di un sostegno bipartisan per affrontare la crisi economica.

Tanto che l’altroieri sera, dopo aver detto che la legge sull’aborto «non solo protegge la salute delle donne e la libertà di riproduzione ma simbolizza anche un principio più ampio: che il governo non deve entrare negli affari più intimi della famiglia», Obama ha sottolineato che al di là delle opinioni personali deve esserci unità «nella volontà di prevenire gravidanza indesiderate, ridurre il numero degli aborti e sostenere le donne e le famiglie nelle scelte che fanno».

Ma la Chiesa cattolica è pronta ad andare allo scontro con il nuovo presidente sia se sceglierà di firmare una nuova legge in discussione al Congresso - il Freedom of Choice Act - che prevede una rimozione dei limiti all’aborto decisi negli ultimi anni a livello federale e statale, sia se andrà avanti sulle cellule staminali embrionali. «Siamo preoccupati - ha detto il vescovo di Orlando Thomas Gerard Wenski alla Radio Vaticana - per il fatto che gli ideologi pro-aborto possano far passare al Congresso una legge abortista più radicale: speriamo che ciò non accada, ma se dovesse accadere, speriamo di riuscire a convincerlo a non firmarla».



-  Staminali, l’America inverte la rotta
-  primo test sull’uomo con cellule embrionali

-  La Food and Drug Administration dà il via ai primi test al mondo su malati tetraplegici

-  di Elena Dusi (la Repubblica, 24.01.2009)

Era il giorno che Superman aveva sempre sognato. L’attore Christopher Reeve - paralizzato dopo una caduta da cavallo - sperava che le staminali lo potessero aiutare a rialzarsi di nuovo. Ma è morto nel 2004 in piena era Bush, l’epoca più restrittiva per la ricerca sulle cellule ricavate dagli embrioni.

Ad appena tre giorni dall’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca, con una decisione da cui traspare tutta l’impazienza della comunità scientifica, la Food and Drug Administration ha dato luce verde al primo studio clinico al mondo che usa cellule staminali derivate da embrioni umani per tentare di curare le paralisi causate da lesioni del midollo spinale. La Geron - un’azienda di biotecnologie della Silicon Valley - da qui all’estate potrà procedere ai primi esperimenti su dieci pazienti.

La Food and Drug Administration (Fda) ha negato ogni legame fra la sua decisione e l’insediamento di Obama. Eppure solo pochi mesi fa, a maggio del 2008, l’ente che regola farmaci e procedure mediche negli Stati Uniti aveva congelato la richiesta di sperimentazione della Geron. E oggi, dopo l’approvazione che ha fatto salire di oltre il 30 per cento le azioni della ditta della Silicon Valley, altre due aziende biotech si sono dette pronte a partire con studi clinici analoghi che prevedono l’impiego di staminali embrionali, la Advanced Cell di Los Angeles e la Novocell di San Diego.

«Si apre una nuova era per la medicina, che va oltre pillole e bisturi» ha annunciato Thomas Okarma, amministratore delegato della Geron. «Una singola iniezione di cellule vive può restituire funzionalità a un tessuto danneggiato». Il suo entusiasmo va bilanciato però con una serie di test del passato che - pur avendo utilizzato staminali fetali o adulte al posto di quelle embrionali - non hanno dato risultati particolarmente positivi. Né le sperimentazioni potranno aiutare chi è già costretto da tempo su una sedia a rotelle. Per essere trattati, i pazienti della Geron dovranno soffrire di una lesione del midollo spinale acuta. Il loro incidente, cioè, dovrà essere avvenuto una o due settimane prima dell’iniezione di staminali.

Ai test clinici preliminari (per il momento l’obiettivo è verificare che il trattamento non sia dannoso per la salute e le nuove cellule non diano vita a tumori) l’azienda californiana è arrivata dopo oltre dieci anni di studi, 45 milioni di dollari di origine privata spesi a fondo perduto e una manciata di brevetti riconosciuti. La sola richiesta di autorizzazione presentata all’Fda era lunga 12mila pagine e si basava su alcuni successi ottenuti sui topolini di laboratorio. Dopo l’iniezione di cellule, le cavie avevano ricominciato in parte a muovere le zampe che erano bloccate dalla paralisi.

Le staminali usate dalla Geron arrivano da embrioni umani creati durante la fecondazione in vitro e mai utilizzati dalle coppie. Per ottenerle, gli embrioni sono andati distrutti. Ed è questo il motivo per cui la politica scientifica targata Obama ha provocato le proteste di molti gruppi cristiani. La speranza dei medici è che le staminali attecchiscano nel punto in cui il midollo spinale è leso, rigenerando il tessuto nervoso e permettendo agli impulsi provenienti dal cervello di trasformarsi di nuovo in movimento dei muscoli.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: