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LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI.... E IL MONOPOLIO DI DIO DEL CATTOLICISMO VATICANO

CONTRO OGNI LOGICA DI DIALOGO, IL CARDINAL POLETTO, SULLE ORME DEL CARDINALE RUINI, RILANCIA L’ATTACCO ALLA COSTITUZIONE ITALIANA - E ALLA DEMOCRAZIA DI OBAMA. Una nota di Ezio Mauro sul caso di Eluana Englaro

sabato 24 gennaio 2009 di Federico La Sala
[...] in democrazia ogni verità è relativa, anche le fedi e i valori sono relativi a chi li professa e nessuno può imporli agli altri. Perché non esiste una riserva superiore di Verità esterna al libero gioco democratico, il quale naturalmente deve garantire la piena libertà per ogni religione di pronunciarsi su qualsiasi materia, anche di competenza dello Stato, per ribadire la sua dottrina. Sapendo che così la Chiesa parla alla coscienza dei credenti e di chi le riconosce un’autorità (...)

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> CONTRO OGNI LOGICA DI DIALOGO --- il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei), Renzo Gattegna, in merito alla decisione della chiesa cattolica di riabilitare il vescovo lefebvriano Richard Williamson, che ha negato l’esistenza delle camere a gas e ridotto il numero degli ebrei uccisi a 300 mila.

lunedì 26 gennaio 2009

Ansa» 2009-01-26 17:29

GLI EBREI: ASPETTIAMO UN GESTO DALLA CHIESA

ROMA - "La riabilitazione è un fatto interno alla chiesa e su quello non voglio interferire ma sul negazionismo abbiamo molto da dire perché lo riteniamo un’infamia. Ci auguriamo che con la chiesa cattolica questo sia solo un momento di difficoltà e aspettiamo un gesto positivo". Lo ha detto il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei), Renzo Gattegna, in merito alla decisione della chiesa cattolica di riabilitare il vescovo lefebvriano Richard Williamson, che ha negato l’esistenza delle camere a gas e ridotto il numero degli ebrei uccisi a 300 mila.

LA CEI CON IL PAPA, PAROLE INGIUSTE - I vescovi italiani si stringono attorno a Papa Benedetto XVI contro ogni "critica ideologica e preconcetta", esprimono "apprezzamento" per l’atto di "misericordia" da lui compiuto verso gli scismatici lefebvriani e definiscono "ingiuste" le parole pronunciate dagli ebrei. Allo stesso tempo esprimono "dispiacere" per le "infondate e immotivate" dichiarazioni di Richard Williamson sulla Shoah. E’ quanto ha detto il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, aprendo stasera il Consiglio permanente dell’Episcopato italiano.

"Purtroppo, di recente, singolari riserve sono venute da parte di alcuni esponenti dell’assemblea rabbinica italiana, nel quadro di una loro non partecipazione per quest’anno alla Giornata ’per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebreì, che da qualche tempo viene proficuamente celebrata in alcuni Paesi, compreso il nostro", ha spiegato il card. Bagnasco. "Se da una parte ci auguriamo che queste difficoltà abbiano presto modo di rientrare, non possiamo certamente apprezzare le parole ingiuste pronunciate verso l’azione di Benedetto XVI", ha aggiunto. A proposito della revoca della scomunica alla Fraternità di San Pio X (i lefebvriani scismatici), il presidente della Cei ha espresso "apprezzamento per l’atto di misericordia del Santo Padre".

"Manifestiamo - ha però subito aggiunto - il dispiacere per le infondate e immotivate dichiarazioni di uno dei quattro Vescovi interessati circa la Shoah...dichiarazioni già ripudiate dalla stessa Fraternità". Con queste parole Bagnasco si è riferito al vescovo britannico Richard Williamson che ha affermato di non credere all’esistenza delle camere a gas naziste. Nella sua relazione, il porporato è tornato a deplorare anche il riaffacciarsi in Italia di un "anticlericalismo interessato ad obnubilare il volto della Chiesa" ed ha osservato che non manca purtroppo nei media nazionali "qualche voce di critica ideologica e preconcetta".

I VESCOVI TEDESCHI, WILLIAMSON RITIRI LE AFFERMAZIONI - La conferenza episcopale tedesca si è dissociata dalle dichiarazioni antisemite rilasciate la settimana scorsa a una tv svedese dal vescovo britannico lefebvriano Richard Williamson, chiedendo una sua esplicita ritrattazione. La presa di posizione dei vescovi tedeschi segue la decisione di Benedetto XVI di revocare la scomunica sabato scorso ai quattro vescovi ultra-tradizionalisti - incluso Williamson - ordinati illegittimamente da Marcel Lefebvre il 30 giugno 1988. La negazione dell’Olocausto è "inaccettabile" e non appartiene agli insegnamenti della Chiesa cattolica, ha detto il portavoce della conferenza episcopale tedesca, Matthias Kopp, all’emittente televisiva Zdf. "Prima o poi - ha aggiunto -, Williamson dovrà ritirare le sue dichiarazioni". Venerdì scorso, la Procura di Regensburg ha aperto un’inchiesta sui commenti del vescovo all’emittente svedese. Interpellato dalla stampa tedesca, il portavoce ha detto oggi che è ancora presto per prevedere quanto durerà l’inchiesta. L’intervista a Williamson era stata realizzata in Germania, dove le affermazioni del vescovo costituiscono un reato.

O.ROMANO, DAL PAPA NE’ RESA NE’ NEGAZIONISMO - Nessuna ’resa’ del Papa ai lefebvriani, nessun ripensamento del Vaticano sulla ferma condanna dell’antisemitismo: l’Osservatore romano, in un articolo a firma del vicedirettore Carlo di Cicco, replica oggi punto per punto alle critiche mosse in questi giorni alla revoca della scomunica per i quattro vescovi lefebvriani, uno dei quali autore di dichiarazioni di stampo negazionista. "In scena è andato un copione sbagliato - scrive Di Cicco - e così la revoca della scomunica ai vescovi ordinati nel 1988 é diventato un nuovo caso mediatico pieno di toni emotivi. Con tempismo frettoloso si è addossata a Benedetto XVI la colpa non solo di resa a posizioni anticonciliari, ma perfino, se non la connivenza, almeno l’imprudenza di sostenere tesi negazioniste sulla Shoah". Ipotesi smentite - secondo l’Osservatore romano - dalle stesse parole di ieri del Papa ai Vespri, ma anche dal resto del suo magistero. "Pertanto - afferma il quotidiano vaticano - appare un esercizio retorico, se non proprio offensivo, pensare che Benedetto XVI possa svendere anche in parte il concilio a chicchessia. Come retorico è il ricorrente chiedersi di alcuni se il Papa sia davvero convinto del cammino ecumenico e del dialogo con gli ebrei. Gli impegni strategici del suo pontificato - conclude - sono sotto gli occhi di tutti e i singoli atti pastorali e di magistero procedono limpidamente nell’applicazione della strategia annunciata al momento della sua elezione".


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