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MILANO. VIA CONCHETTA ....

A PRIMO MORONI, IN MEMORIA. E ALLA SUA LIBRERIA "CALUSCA" E AL CENTRO "COX 18" - IN QUESTI GIORNI SIGILLATO E SOTTO SEQUESTRO. Una nota di Federico La Sala

domenica 25 gennaio 2009
"CHI" SIAMO NOI, IN REALTÀ. Relazioni chiasmatiche e civiltà.
Lettera da ‘Johannesburg’ a Primo Moroni, in memoriam [19 marzo 2000] *
Caro Primo
Se dico: il diritto romano e il diritto tedesco sono entrambi
diritti, ciò è ovvio. Se invece dico: il diritto, questo
astratto, si realizza nel diritto romano e nel diritto
tedesco, questi concreti diritti, il nesso diventa mistico
(K. Marx, L’analisi della forma di valore, Bari, Laterza,
1976, p. 76).
Se dico: un uomo e una donna sono (...)

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> A PRIMO MORONI, IN MEMORIA. E ALLA SUA LIBRERIA "CALUSCA" E AL CENTRO "COX 18" - Occupato di nuovo il Conchetta. Nessun incidente, nel centro si fa festa.

sabato 14 febbraio 2009


-  Occupato di nuovo il Conchetta
-  nessun incidente, nel centro si fa festa

Il centro sociale Conchetta è stato rioccupato e all’interno è stata organizzata una festa. Pino, componente dell’associazione Cox 18- Milano 2000, racconta della nuova occupazione. "Da tempo aspettavamo il momento giusto per farlo ed è stato possibile grazie a un passaparola via Internet e sulle radio".

Lo storico luogo d’incontro milanese era stato sgombrato il 22 gennaio sorso fra le polemiche. I ragazzi sostenevano il valore storico dell’archivio di libri contenuto al suo interno e si erano opposti con una manifestazione alla quale avevano partecipato circa diecimila persone. Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, aveva espresso il proprio apprezzamento per l’operazione di sgombero sostenendo che "non ci possono essere strutture che vivono nell’illegalità".

"Ci siamo ripresi un posto che è nostro di diritto", hanno spiegato i militanti del Cox 18. La decisione di tornare nel centro è arrivata dopo aver partecipato all’udienza davanti al giudice civile in cui si discuteva il ricorso degli esponenti del centro sociale, che chiedevano il reintegro nel possesso dell’immobile. "L’avvocato del Comune ha spiegato che lo sgombero non è stata una decisione loro - ha spiegato Stefano - e a questo punto c’è qualcosa che non va: noi avevamo un contenzioso con il Comune e invece è stata la polizia a sgomberarci. Allora abbiamo deciso di riprenderci i nostri spazi, la nostra libreria e il nostro archivio".

Nei prossimi giorni saranno organizzate altre iniziative all’interno del centro sociale. "E’ nostro e non ce ne andremo", spiegano i militanti del Cox 18, ai quali la Digos ha chiesto per ora solo di non creare problemi al quartiere. "Ma noi - spiegano - non abbiamo mai fatto nulla per disturbare il quartiere, dal quale abbiamo sempre ricevuto grande solidarietà".

* la Repubblica/Milano, 13 febbraio 2009.


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