Caro Francesco,
come non darti ragione! capisco il tuo malessere, sono stato anch’io (e non è detto che non lo sia nuovamente) un fuggiasco come te! E’ vero, soffriamo di nostalgia, di mal di Calabria, ma, soprattutto schiumiamo di rabbia nel vedere la nostra terra stuprata giornalmente dai comitati di malaffare e dalla pavidità, piccineria e vigliaccheria dei molti. Al momento, poco possiam fare, con le sole nostre forze, solo un intervento "a tenaglia" può tirarci fuori da questa situazione. Un intervento che preveda, dall’alto, una storica presa di posizione da parte dello Stato centrale che, ponga una volta per tutte al centro dei suoi interessi la Calabria con i suoi atavici problemi e, dal basso, una rivoluzione culturale e civile che abbia come protagonisti i calabresi stessi. Solo così possiamo sperare di vedere cambiate le cose. Ma col quadro politico attuale e nel circolo vizioso nel quale ci ritroviamo, la nostra aspirazione, sembra assumere più che altro, le tristi sembianze di una pia illusione. O sbaglio? Con stima MarcoG VV