Il comico bolognese ha raccontato la sua capacità di giocare
col linguaggio. Poi un estratto del suo ultimo spettacolo
Bergonzoni, show a Oxford
col suo teatro dell’assurdo
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI *
LONDRA - Le città di Oxford e Bologna hanno una cosa in comune: ospitano le due più antiche università d’Europa. Quale sia la più antica, è spesso oggetto di dispute, sebbene sembra che sia quella bolognese ad avere il primato, sia pure solo per pochi anni (1158 Bologna, 1167 Oxford, secondo alcune versioni; 1088 Bologna, 1096 Oxford, secondo altre). Ora però Oxford e Bologna hanno in una comune anche un’altra cosa: Alessandro Bergonzoni.
Il comico, attore, autore e scrittore, nato a Bologna nel 1958, è infatti approdato nei giorni scorsi ad Oxford. Non per studiare (Bergonzoni è laureato in giurisprudenza, a Bologna), bensì per insegnare, alla sua maniera, e per recitare.
A invitarlo è stata la Italian Society della Oxford University, l’associazione che riunisce tutti gli studenti italiani della più prestigiosa università d’Europa (il primato, in questo campo, è confermato da tutte le graduatorie internazionali), che sono circa 160, il quarto gruppo più ampio tra gli stranieri, più i docenti italiani dell’università, più tutti coloro che all’Italia, in ambito universitario, sono associati o in qualche modo interessati. In passato, l’Italian Society in passato invitava intellettuali, scrittori, politici, studiosi, giornalisti a tenere conferenze o dibattiti. Ora, presieduta dallo studente Geri Della Rocca, ha deciso di ampliare il campo agli artisti di ogni campo, che del nostro paese rappresentano spesso l’anima più significativa e riuscita.
Bergonzoni è stato uno dei primi a essere chiamato. Il 20 maggio, il comico ha tenuto un incontro sulla scrittura, coordinato dal professor John McLaughlin, titolare della cattedra di letteratura italiana alla Oxford University: ne è risultato un vivace dibattito con gli studenti, un’abitudine che Bergonzoni ha avviato da molti anni in Italia, illustrando il suo teatro dell’assurdo e la sua capacità di giocare col linguaggio.
Il giorno dopo, nella storica cornice del Magdalen College, ha recitato, in una versione adattata al "campus" universitario inglese e messa in scena dal suo abituale regista Riccardo Rodolfi, il suo ultimo spettacolo, "Nel", già portato in tournè in tante località della nostra penisola. Per l’attore bolognese è stata "una grande esperienza e una grande emozione". Per il pubblico degli italiani - e di non pochi inglesi - di Oxford, è stata un’occasione da non perdere, e possibilmente da ripetere. La riprova che Bologna e Oxford hanno qualcosa in comune, al di là della quasi identica data di nascita.
* la Repubblica, 24 maggio 2009