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ALLEGRIA, ALLEGRIA (A MIKE BONGIORNO, IN MEMORIA). L’ITALIA, IL PAESE DEL "QUIZ" CONTINUO!!! DUE PRESIDENTI (1994-2010) GRIDANO "FORZA ITALIA" ... CHI E’ IL VERO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, DEL POPOLO DELLA LIBERTA’?!

IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI ATEI E DEVOTI. Un invito e un appello a fare luce, a fare giorno - di Federico La Sala

IN ITALIA L’UNICO LEGITTIMO PRESIDENTE DEGNO DI GRIDARE "FORZA ITALIA" E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Chi lo ha fatto e continua a farlo "ISTITUZIONALMENTE" è solo un mentitore e un golpista!!! E l’attentato alla Costituzione è già stato fatto!!!
giovedì 16 settembre 2010 di Federico La Sala
STORIA D’ITALIA (1994-2010). CON un Partito camuffato (e tuttavia autorizzato dalle Istituzioni, non una ma due volte!) da PARTITO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, IL CAVALIERE SFERRA L’ATTACCO AL QUIRINALE E ALLA COSTITUZIONE: "FORZA ITALIA"!, FORZA "POPOLO DELLA LIBERTA’"! - "L’ITALIA SONO IO" E IL DIRITTO E’ "UN DIRITTO AD PERSONAM"!!!

La Corte Costituzionale ’’ha un solo padrone: la Costituzione della Repubblica". Grazie, Presidente (...)

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> PRESIDENTE NAPOLITANO, PRESIDENTE AMIRANTE, IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI. ---- Un partito unico per un unico padrone. Pdl, dal predellino alla Fiera di Roma (di Federica Fantozzi).

venerdì 27 marzo 2009


-  Un partito unico per un unico padrone
-  Pdl, dal predellino alla Fiera di Roma

di Federica Fantozzi (l’Unità, 27.03.2009)

Al via oggi pomeriggio il congresso costituente del Popolo della Libertà Immagini psichedeliche per catturare i giovanissimi. Ma i giornalisti in un’altra sala Superpalco sospeso di 600 metri, coreografie rutilanti, cori e pennacchi. Ma gli interventi «liberi» di ragazzi e delegati comuni andranno in scena la sera tardi. L’ordine dei lavori indicherà chi sale e chi scende.

Il palco è un candido ponte sospeso, 600 metri quadrati di ideale trait d’union «tra il passato e il nuovo». I 500 metri di fondali luminosi sono il maxischermo su cui scorreranno immagini psichedeliche stile Mtv, due schermi laterali e due quinte esterne in nuances azzurre. Banda musicale con pennacchio e coro. Nuovo inno e nuova «fatina»: al posto di Stefania Prestigiacomo, presenterà la giovane e bionda deputata Annagrazia Calabria che si dice già «emozionatissima».

Le 7200 sedie del Padiglione 8 accoglieranno delegati e ospiti, ma solo ministri e big del partito avranno accesso alla privatissima «zona rossa». Andrà peggio ai giornalisti: confinati nella sala stampa al Padiglione 6, incollati agli schermi (piccoli) lontani dal travaglio che darà vita al nascituro PdL. E peggio ancora ai peones, giovani e delegati comuni, i cui interventi massimo 5 minuti sono previsti dopo cena «a oltranza» fino a mezzanotte.

Nuova Fiera di Roma, ingresso Nord, sotto il cubo con il disco celeste visibile dall’autostrada. «Hostess? Andate pure». In effetti ne passano a grappoli, in 250 accudiranno il Popolo della Libertà. Ieri pomeriggio, ora del sopralluogo di La Russa e Verdini in attesa della benedizione finale di Berlusconi, la Fiera era ancora un cantiere. Operai, attrezzisti, security con la missione di “bonificare” l’area (cacciato persino un gruppo di ricercatori che studia i partiti), carrelli, gru. Discussioni sugli stand: qui Magna Carta, un po’ più in là l’editore Bietti. Pacchi incellophanati di libri: dalla «Svolta del Predellino» alle opere di Quagliariello. Il clou, croce e delizia, crocevia di ansie e aspettative, è «l’ora della sorpresa». Dalle 17 alle 18 di oggi: tra l’apertura delle assise e il discorso di Berlusconi. Sarà il momento della coreografia: «Un grande colpo d’occhio» gongola La Russa. «Decoro in movimento - la chiama l’architetto globe-trotter Mario Catalano - Ha deciso Berlusconi come sempre, su un ventaglio di dieci proposte». Sugli schermi scorrono meduse digitali, sorride una fanciulla con cappello di paglia e papaveri rossi: «Solo prove». Qualche anticipazione? «Per carità, sono un soldato» inorridisce Catalano. Si ventilano adesioni vip, un caleidoscopio di immagini del quindicennio forzista alle spalle, montaggio emotivo e lacrimucce in sala.

Al lavoro c’è un team decennale. Dopo i triumviri (Bondi, Verdini e La Russa), la triade: Catalano, giacca sahariana e occhiali da sole, già «compagno di scorribande palermitane» con il maestro craxiano Panseca; il curatore dell’immagine Roberto Gasparotti, cravatta azzurra, «Ecco, lì, anzi no, qui»; il direttore della fotografia Gianni Mastropietro. Berlusconi parlerà da un palchetto più vicino al pubblico: da solo venerdì, con l’ufficio di presidenza alle spalle da presidente eletto. Ancora da limare il resto degli interventi, su cui è rimbalzato il gelo con Fini. Le donne sognano Mara Carfagna coordinatrice. I dettagli chiariscono le gerarchie interne: venerdì sera sindaci e assessori, sabato di giorno Fini, Schifani, ministri e capigruppo. Tremonti subito prima di cena (fornita, al solito, dal catering Ottaviani: pasta tricolore, cotolettine, mozzarelle, caponata di verdure, involtini di pesce spada). Sabato notte «interventi liberi». Domenica mattina saluto dei «piccoli»: il Repubblicano Nucara non aderisce, chissà se lo faranno parlare. Ultimi sussurri: quanto si fermerà Berlusconi? E quali interventi ascolterà? Al via il nuovo borsino di chi sale e chi scende.


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