GIUSTIZIA
Consulta, De Siervo presidente
per un voto ha battuto Quaranta
Alla Corte è arrivato nel 2002 eletto dal Parlamento su indicazione del centrosinistra. Il primo importante appuntamento sarà l’udienza della prossima settimana sul "legittimo impedimento". "Offensivo dire che siamo di parte" *
ROMA - Un solo voto di scarto, al ballottaggio. È bastato a Ugo De Siervo per diventare nuovo presidente della Corte Costituzionale e battere l’altro candidato Alfonso Quaranta. De Siervo succede a Francesco Amirante, il cui mandato novennale è scaduto lo scorso 6 dicembre. Ad eleggerlo sono stati, a scrutinio segreto, i 15 giudici della Consulta. Resterà in carica fino al 29 aprile del prossimo anno. Alla Corte è arrivato nel 2002 eletto dal Parlamento su indicazione del centrosinistra. Nella corsa alla presidenza è stata dunque rispettata l’anzianità di carica e De Siervo - già vicepresidente con Amirante - ha avuto la meglio sull’altro candidato, il giudice costituzionale Quaranta per un solo voto: nello scrutinio del ballottaggio, De Siervo ha avuto otto voti contro i sette di Quaranta. Tra le numerose sentenze scritte come giudice costituzionale, quelle sul conflitto tra Stato e Regioni sul nucleare sono tra le più recenti. Il primo importante appuntamento per la Corte sarà l’udienza della prossima settimana sul "legittimo impedimento".
"La Consulta non ha orientamenti precostituiti". "Non accade, come da qualche parte si è voluto fare intendere, anche di recente, che la corte costituzionale abbia orientamenti precostituiti. E’ sbagliato dire che la corte abbia orientamenti", ha detto De Siervo. "Dire che la corte abbia orientamenti precostituiti - ha aggiunto - è profondamente offensivo per ciascuno di noi. Noi giuriamo fedeltà al presidente della repubblica e la prima fedeltà è quella di essere imparziali, senza vincoli di appartenenza".
Chi è. Sessantotto anni, sposato e con quattro figli, Ugo De Siervo è nato a Savona ma è fiorentino di adozione. Si è laureato nel 1965 con 110 e lode alla Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Firenze, dove nel 1969 diventa assistente ordinario di diritto costituzionale. Nel 1972 diventa professore incaricato nella Facoltà di giurisprudenza di Sassari e poi di Firenze, mentre nel 1976 vince il concorso a cattedra di diritto pubblico e va ad insegnare nelle Università di Salerno e Firenze. Attualmente è professore (in aspettativa) di diritto costituzionale presso la Facoltà di giurisprudenza di Firenze. Coordinatore del dottorato di ricerca in diritto pubblico presso l’ateneo fiorentino dal 1982 al 1993, è stato direttore di numerosi gruppi di ricerca in vari settori del diritto costituzionale e del diritto delle regioni e degli enti locali.
E’ autore di molti scritti di storia costituzionale, sistema delle fonti, libertà e diritti costituzionali, sistema regionale, processo di costituzionalizzazione dell’Europa. De Siervo è stato componente dal 1970 al ’74 del Comitato regionale di controllo (Coreco) della Toscana, dal 1986 al 1993 del Consiglio superiore della pubblica amministrazione, dal 1997 al 2001 del Garante per la protezione dei dati personali. Nel 1988 e’ stato inserito nell’elenco entro cui eventualmente sorteggiare i giudici aggregati della Corte costituzionale nei casi di giudizi penali.
* la Repubblica, 10 dicembre 2010
Legittimo impedimento, slitta l’udienza
"Serve clima tranquillo per giudicare"
In origine la Corte Costituzionale l’aveva fissata il 14 dicembre, ma la concomitanza con la fiducia l’ha fatta spostare a gennaio. De Siervo: "Non è un regalo al premier" *
ROMA - La Corte Costituzionale rinvierà l’udienza (e quindi non solo la decisione) sul ’legittimo impedimento’ il prossimo gennaio, in origine fissata il 14 dicembre, per "giudicare in un clima più tranquillo" vista la concomitanza con il voto di fiducia al governo in Parlamento. "Il clima è troppo surriscaldato, vogliamo evitare letture politicizzate della sentenza" dice il neopresidente della Consulta, Ugo De Siervo 1, in conferenza stampa. Un rinvio che non è un "regalo" al assicura De Siervo.
Slitta, probabilmente l’11 o il 25 gennaio, il verdetto dei giudici sulla legittimità della legge grazie alla quale i tre processi a carico di Berlusconi (Mills, Mediaset e Mediatrade) sono rinviati almeno fino a ottobre 2011. Una decisione che farà felici i legali del premier che, quattro giorni fa, avevano chiesto di rinviare l’udienza vista la concomitanza con il voto di fiducia al governo.
A rispondere il giorno stesso, era stato l’ex presidente della Consulta, Francesco Amirante, che aveva fatto sapere ai legali che la Corte si sarebbe riservata di valutare e che a decidere sarebbe stato il collegio dei 15 giudici (e dunque non il solo presidente).
La scelta della Consulta ha importanti ricadute sul piano politico. Slittando l’udienza Berlusconi evita di trovarsi in una situazione tutt’altro che agevole. Da una parte avrebbe potuto ottenere la fiducia ma non il legittimo impedimento. Dall’altra non ottenere la ’fiducia’ ma salvarsi con il ’legittimo impedimento’. Adesso, con lo slittamento, la matassa diventa meno ingarbugliata.