Giuseppe Agostino, arcivescovo emerito di Cosenza, riflette: “Dovremmo individuare perché non si cammina, in Calabria. Gioacchino da Fiore è figura indicativa per la storia, e dovrebbe essere il nostro orgoglio. Se egli ha preceduto la storia, noi non dovremmo farlo stare indietro. Gioacchino era un sognatore. Il pathos fa parte del nostro animus meridionale. Se Barack Obama lo ha citato, vuol dire che il messaggio dell’abate è molto più vivo di quanto qui non si pensi. Solo se abbiamo coscienza di questa nostra vocazione contemplativa e spirituale, possiamo essere determinanti nell’attuale globalizzazione, dominata dal materialismo e dalle speculazioni”.