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CONOSCI TE STESSO!!! Dopo millenni di riflessione, la nostra identità ("tautòtes" - greco) ancora nella culla o, meglio, nella bara ("taùto" - napoletano)

LA FILOSOFIA E IL NARCISISMO "DIALOGICO". AMORE DELL’ALTRO O AMORE DI SE’? E’ LO STESSO. Una "risposta" di Umberto Galimberti

lunedì 23 marzo 2009 di Federico La Sala


Amore dell’altro o amore di sé?
Scrive lo psicoanalista americano Stephen Mitchell: "Se io ti do il mio amore, che cosa ti sto dando di preciso? Chi è l’Io che sta facendo questa offerta? E chi, per inciso, sei tu?"
Risponde Umberto Galimberti *
Ancora non riesco a capire la differenza, se di differenza si tratta, tra il desiderio dell’altro e la cura di se stessi nel sentimento amore. Mi spiego meglio. Nella coppia è desiderabile (...)

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sabato 22 maggio 2010

Il tuo commento è in attesa di moderazione Pier Pietro Brunelli maggio 17, 2010 a 18:42

Ringrazio i creatori e i partecipanti a questo blog e li invito ad interagire nel dibattito nel seguente blog di cui sono titolare come psicoterapeuta (particolarmente esperto ed attento alle vittime di persone affette da disturbo narcisistico di personalità) :http://albedoblog.wordpress.com/2010/03/27/bugiardi-ipocriti-manipolatori-affettivi-saperne-di-piu-per-potersi-difendere/

Inoltre pubblico il seguente mio articolo che sta riscontrando un notevole interesse. Cordiali saluti Pier Pietro Brunelli

IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)

Tutti i narcisisti sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo. Si riconoscono perché non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico (fortunatamente non è AIDS, ma qualcosa di simile sul piano mentale). Oppure è come se le vittime traumatizzate da un narcista fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radiottive, e quindi sono intossicate Le persone infettate/intossicate da un narcisista attraverso una relazione perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi psicologici si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. La sintomatologia della vittima - che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) - può essere più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN TRAUMA DA NARCISISMO, la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara. In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico e non si riesce a capire a diagnosticare che è qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto. La sindrome da TdN si caratterizza con un persistente stato d’angoscia e il pensiero ossessivo del fantasma del partner narcisista, del quale non si riesce a compredere la crudeltà. Ciò si accompagna con attacchi di panico, depressione, ansia, difficoltà a dormire, difficoltà ad alzarsi la mattina, sociofobia (paura degli altri), disturbi dell’alimentazione, comportamenti compulsivi (come guidare pericolosamente, o drogarsi e ubriacarsi, o fare abuso di farmaci), pensieri suicidari, difficoltà a stare da solo ma anche a stare in compagnia, disturbi della sfera sessuale, deterioramento delle relazioni familiari e delle amicizie (in quanto molti non capiscono e credono si tratti di una semplice storia d’amore finita, per la quale non si dovrebbe soffrire più di tanto), difficoltà nella vita lavorativa e nella capacità di concentrarsi, paura di luoghi e oggetti che rievocano il narcista traumatizzante. Queste sintomatologie possono protrarsi per molto tempo con il rischio di minare effettivamente anche la salute fisica, provocando quindi l’insorgere di patologie somatiche, funzionali ed organiche, che possono diventare anche gravi. Il narcisista, a seconda del suo grado di malignità (e quindi del suo potere infettivo) è un portatore di morte e, purtroppo, può perfino riuscire in tale macabro risultato e comunque giunge a ‘togliere anni di vita’, ovvero danneggia gravemente la vita di chi lo ha subito. Bisogna quindi capire che si è stati colpiti da una disgrazia, cioè da una vera e propria malattia di una certa entità, che comporta cure adeguate e un periodo di ricostituzione e riabilitazione. Innanzitutto bisogna eliminare le nostalgie amorose verso il narcisista, che appariva come una persona un po’ difficile, ma tuttavia amabile, e bisogna capire che invece si ha avuto a che fare con un vero e proprio squilibrato, con un portatore di serio disturbo di personalità (classifficato dal DSM, il più importante Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi mentali). Tale disturbo di personalità ha un decorso molto lento e il malato non ne è consapevole; egli si rende conto solo parzialmente della sua malignità, ma la giustifica in quanto crede che questa sia giusta, dato che gli serve per aumentare il suo potere e per vendicarsi del mondo in generale, mondo gli sembra non dargli mai quello che egli davvero meriterebbe.

Raramente i narcisisti sono curabili, a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere prima della terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone la pagheranno molto cara, ma anche che nella loro vita affettiva hanno fatto tanto male e quibndi meritano di pagarla. La vittima del narcisista deve assolutamente al piu’ presto liberarsi di un ‘oggetto interno malato’, cioè dell’immagine del narcisista amato che ha introiettato dentro di sé. Per fare ciò innanzitutto va capito che il persistere dell’attaccamento al narcisista, nonostante tutto il male che questi ha provocato, deriva dalla speranza che la guarigione del narcisista comporti anche la guarigione del fantasma del narcisista divenuto un oggetto interno malato. Tuttavia si tratta di una vana speranza, il narcisista non può guarire, bisogna quindi capire che ciò che deve guarire è il narcista introiettato, in quanto oggetto interno, quindi deve guarire una parte di sé che è stata infettata dal narcisista, indipendentemente dal destino di questi. Il partner narcisista, introiettato come oggetto d’amore malato ed infetto, è un fantasma persecutorio e angosciante che nella sofferenza tiene costantemente viva l’immagine del narcisista disgraziatamente amato. Si spera costantemente che esso/a guarisca e si crede che solo in tal modo si potrà guarire. Purtroppo non è così, il narcisista ha intaccato il nostro sistema immunitario psichico e ne ha compromesso le funzioni, anche se lui o lei guarisse (cosa come ho detto quasi impossibile), la vittima resterebbe comunque malata. Le vittime devono fare attenzione a non fare abuso di psicofarmaci che, talvolta le vengono proposti, in quanto il medico o lo psichiatra ‘scambia’ spesso la situazione per un crollo depressivo... MA NON E’ COSI’ , semmai e’ un crollo dell’autostima per cui gli antidepressivi non fanno effetto o possono solo attutire certi sintomi, ma in certi casi possono addirittura peggiorarli (a volte, ma sempre per un breve periodo e sotto controllo medico sono indicabili i ‘neurolettici’). E’ chiaro che anche la vittima ha a sua volta ha un problema latente, nel quale il narcisista è riuscito ad infiltrare i suoi influssi maligni, così tale problema latente si acuisce e viene fuori con maggior virulenza. Allora è importante differenziare la situazione e approfittare per capire che un conto sono i propri problemi personali venuti a galla (e sono da risolvere) e un conto sono quelli indotti dall’oggetto interno narcisista malato.

Quindi nei confronti dell’ex-partner narcisista bisogna cambiare atteggiamento emotivo, bisogna contenere il dispiacere di aver perso una persona amata, comprendendo che non ci si rendeva conto che quella persona era effettivamente una persona malata di mente. Ciò ovviamente dispiace molto, ma bisogna accettare la verità, altrimenti si rischia di impazzire. Infatti il narcisista durante tutto il rapporto è stato costantemente ambivalente, faceva il bello e il cattivo tempo, minacciava continui abbandoni, li metteva in atto e poi tornava, a tratti faceva l’affettuoso e a tratti diventava cattivo, questo andamento ambiguo e malsano che si è sopportato nel tempo ha reso la vittima emotivamente instabile ed insicura; poi quando la vittima viene abbandonata il narcisista con malignità più o meno sottile, dopo averla indebolita, mira a distruggerla. Questo bisogno di distruggere la vittima deriva dal fatto che il narcisista sa di essere stato cattivo (seppure non lo può ammettere) e non sopporta che la vittima gli rifletta la sua cattiveria in quanto ne è testimone, la subìsce e cerca di difendersi, di protestare, di fare chiarezza (...invano). Allora, poiché il narcisista non sopporta di essere considerato e di sentirsi cattivo (comunque di avere un lato cattivo, come tutti più o meno hanno), in quanto crede di essere un piccolo Dio in terra che, semmai gli altri cattivi e invidiosi, non comprendono - ha bisogno di distruggere le tracce, le prove ed anche il testimone della sua cattiveria; lo fa colpevolizzando la vittima, umiliandola, trattandola molto male. Infatti per il narcisista essere amati vuol dire potersi specchiare in uno specchio (il partner-vittima) nel quale lui/lei può ammirarsi in tutto il suo potere e bellezza; quando lo specchio (cioè la vittima) incomincia a fare presente che qualcosa non va o comunque ad opporsi a quelle che invece sono cattiverie, mancanze, ambivalenze del narcisista, quest’ultimo si altera sempre di più, ed essendo incapace di riconoscere i suoi errori (ciò lo mette in una crisi inconcepibile) o giammai di chiedere scusa, incomincia a credere che sia lo specchio il ‘vero cattivo’, cioè la stessa sua vittima, quindi fa un’operazione di ribaltamento proiettando la sua cattiveria sulla vittima, ed esercita tutta la sua cattiveria ed il suo odio per colpevolizzare la vittima (in certi casi, di maggior malignità, può persino criminalizzarla con denunce e querele e può perfino istigarla al suicidio). Lo specchio che gli serviva per ammirarsi va distrutto, fatto cadere in mille pezzi. E così infatti avviene, la vittima cade a pezzi, mentre il narcisista se ne va in giro a testa alta credendo di essere nel giusto e riesce perfino a divertirsi e apparentemente a stare bene, incurante dei danni che ha fatto, ed anzi addirittura sentendosi come un giustiziere che ha fatto bene a rovinare quella persona che, sì lo amava, ma che non era degna di lui/lei in quanto ha osato rispecchiargli le sue parti negative. Lo specchio che ha osato tanto, va quindi distrutto senza pietà. Dunque, è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto.

Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro, alcol, fumo, droghe) e di rendersi conto che occorre un buon psicoterapeuta, o almeno persone capaci di comprendere a fondo (soprattutto che non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, di un trauma abbandonico). Se qualcuno che legge queste righe non se lo può permettere, io come psicoterapeuta posso sostenerlo un pochino anche attraverso questo blog, ma in verità occorre proprio una psicoterapia. State attenti a non tentare drastici cambiamenti di vita, non fate lunghi viaggi, non buttatevi tra le braccia di chiunque... se riuscite a capire che siete, purtroppo, veramente stati vittima di una persona malata & malefica (che avrà giustamente quel che si merita, in quanto non è che per la propria pazzia si possa liberamente danneggiare gli altri senza pagarala) allora siete già ad un buon punto per la guarigione. Tuttavia, purtroppo possono restare segni permanenti, infatti l’aver subito pesantemente l’influenza di un narcisista può compromettere in modo quasi irreparabile certe nostre sensibilità e funzioni, come nel DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati). Nella pratica clinica e nella mia esperienza ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, che richiede cure, solidarità, comprensione. Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche il segno della forza e della conoscenza. A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si sente meno egoisti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro’ non potrà più farvi alcun male, davanti a voi ci sarà davvero la prospettiva di un mondo migliore... Vi ricordo che per eventuali comunicazioni private potete scrivermi a pietro.brunelli@fastwebnet.it Pietro Brunelli Psicoterapeuta - Un abbraccio e coraggio! http://www.albedo-psicoteatro.com/PsicologiaIn


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