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CONOSCI TE STESSO!!! Dopo millenni di riflessione, la nostra identità ("tautòtes" - greco) ancora nella culla o, meglio, nella bara ("taùto" - napoletano)

LA FILOSOFIA E IL NARCISISMO "DIALOGICO". AMORE DELL’ALTRO O AMORE DI SE’? E’ LO STESSO. Una "risposta" di Umberto Galimberti

lunedì 23 marzo 2009 di Federico La Sala


Amore dell’altro o amore di sé?
Scrive lo psicoanalista americano Stephen Mitchell: "Se io ti do il mio amore, che cosa ti sto dando di preciso? Chi è l’Io che sta facendo questa offerta? E chi, per inciso, sei tu?"
Risponde Umberto Galimberti *
Ancora non riesco a capire la differenza, se di differenza si tratta, tra il desiderio dell’altro e la cura di se stessi nel sentimento amore. Mi spiego meglio. Nella coppia è desiderabile (...)

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> LA FILOSOFIA E IL NARCISISMO "DIALOGICO". AMORE DELL’ALTRO O AMORE DI SE’? E’ LO STESSO. Una "risposta" di Umberto Galimberti

giovedì 10 giugno 2010

io sono vittima di un narcisita patologico. Sono una dipendente affettiva e non so se sono anche narcisita, ma sono sicura che piuttosto che far del male agli altri lo faccio a me stessa. Dopo 4 anni di rapporto sto tentanto di allontanarmi da questo vampiro , infatti sono 3 mesi che tengo duro e che non lo frequento piu’, ma lui purtroppo continua ad assillarmi, dice che gli manco e che mi vuole bene. Sono sicura pero’ che appena gli do un cenno per ritornare, lui è felice ma solo per il fatto che puo’ tenermi ancora sotto controllo - già sperimentato . Nel frattempo ci sono tutte le altre donne che deve tenere su, a suon di bugie manipolazioni e tradimenti. Ho passato questi anni ad entrare e uscire da questo rapporto, perchè appena lo frequentavo e sentivo la percezione dei suoi tradimenti mi si abbassava notevolmente l’autostima, mi sentivo brutta e non curata, non avevo piu’ risorse e lui in cambio mi diceva che non poteva stare con una così, senza iniziativa e con tanta depressione perchè altrimenti si deprimeva anche lui. Lui pero’ non mi ha mai lasciata. L’ho sempre fatto io. Devo dire pero’ che da piccolina non sono stata accudita da mio padre, e percio’ per un po’ di affetto dell’uomo sono disposta a vendermi anche per una caramella-

Per le crisi depressive a causa di lui interrompevo il rapporto per poi ritornarci dopo essermi risanata perchè mi sentivo piu’ forte. Ma poi si tornava sempre allo stesso punto di partenza. Mi chiedo a volte se la mia incapacità di accettare i tradimenti di lui - credo per lo piu’ sessuali che affettivi - sia dovuta alla mia infantile affettività, oppure se comunque è giusto non accettare e sono sulla strada giusta. Penso che accettare sarebbe meglio ( io pero’ non devo pedinarlo), pensando che lo fa solo per darsi un’emozione e nulla di piu’. l’affetto non centra nulla.

Ora non so che fare. La distanza con lui è durissima, devo mettermi in testa che è molto piu’ importante la mia salute e lo stare in piedi da sola , che la sua immagine e vicinanza.; ma da brava masochista e senzastima do’ sempre piu’ importanza agli altri che a me, pur di ottenere quello che mi serve. Soffro tantissimo con lui ma anche senza di lui. Prendo gli antidepressivi Noi vittime ci possiamo appellare ad un qualcosa per stare meglio? che ci faccia capire che anche se sentiamo la mancanza di questi narcisi e magari sono con altre donne in quel momento, possiamo dire: Beh tanto farà lo stesso con lei come a fatto con me. NON è IN GRADO DI COSTRUIRE E ANCHE LEI DIVENTERA’ UNA DELLE TANTE. Ma non credo che basti....... ci vuole una affermazione piu’ forte. Molte volte sto bene solo per il fatto che lui mi chiama e che magari penso che ci ritornerò insieme. E’ come se fosse una tregua al dolore che sento. Ma poi razionalmente dico di no.

AIUTO!


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