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POLITICA. NEL PD SCOPPIA LA "DEBORA-MANIA", LA RAGAZZA CHE "RIMPROVERA" IL LEADER ...

NEL PD DI FRANCESCHINI, UN FORTE VENTO DI PRIMAVERA. DEBORA SERRACCHIANI ARRIVA DA UDINE E ILLUMINA MENTI E VOLTI. Una nota di Francesco Costa

lunedì 23 marzo 2009 di Federico La Sala
[...] Applausi a spellarsi le mani, ampi sorrisi da parte del segretario, urla di incoraggiamento di un pubblico formato esclusivamente da dirigenti locali come lei: coordinatori cittadini e di circolo, membri degli esecutivi regionali, provinciali e comunali. Persone che durante questi mesi hanno faticato per tenere in piedi il partito e che oggi guardano rinfrancate alla gestione del nuovo segretario: «Franceschini ha il compito di dare una credibilità nuova a questo partito e ci sta (...)

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> NEL PD DI FRANCESCHINI, UN FORTE VENTO DI PRIMAVERA. DEBORA SERRACCHIANI ARRIVA DA UDINE E ILLUMINA MENTI E VOLTI. ---- Pd, tutti contro la Serracchiani: «Teorie ridicole, studi la storia».

mercoledì 1 luglio 2009

Pd, tutti contro la Serracchiani: «Teorie ridicole, studi la storia» *

Bersani? “Uomo di apparato”. Massimo D’Alema? “E’ l’opposto del progetto del Pd”. L’attacco di Deborah Serracchiani ai vertici del Pd e la sua preferenza per Dario Franceschini (“E’ il più simpatico”), espressa in un articolo apparso oggi su La Repubblica, non potevano passare inosservati. E già nelle prime ore della mattinata si è scatenata la prima vera polemica pre-congressuale tra i sostenitori del segretario in carica e quelli dell’ex ministro. La neo-europarlamentare, diventata famosa per un intervento pronunciato a Udine durante una riunione dei circoli democratici lo scorso marzo, si è schierata con il segretario, ha polemizzato con l’ex ministro degli Esteri e ha diviso in due il partito. Franceschini è intervenuto per correggere il tiro, con parole di stima per Bersani. Anche se i fan di Debora hanno confermato il loro appoggio alla neodeputata europea: "Ha detto la verità senza peli sulla lingua"

Il primo commento è arrivato da Vasco Errani, schierato con Bersani: “Chi conosce Bersani sa che certe rappresentazioni non sono vere: se pensiamo all`apparato nell`accezione contenuta nell`intervista odierna della Serracchiani allora dico che Bersani è una cosa del tutto diversa”.

Deborah è finita sotto tiro anche per la motivazione della sua preferenza per Franceschini: “Anche Totò e Tina Pica erano simpatici - ha commentato ironico Nicola Zingaretti - sarebbero stati un ticket straordinario”. Sulla stessa linea anche Marco Follini: "Ho letto una densa e pensosa intervista di Deborah Serracchiani che annuncia che voterà Franceschini ’perché’ è più simpatico. Ora finalmente so a cosa serve il rinnovamento: a sbaragliare gli antipatici".

"Il Pd - ha sottolineato Gianni Pittella, responsabile organizzazione mozione Bersani - nasce dall’incontro di milioni di cittadine e cittadini che hanno creduto in un progetto nuovo che affonda le sue radici nella storia delle grandi famiglie riformiste italiane. Negare questa storia, rimuoverla con sprezzante disinvoltura, negare il ruolo di chi ne è stato e ne è protagonista, è come recidere le proprie radici e buttarsi nel vuoto".

Critico anche Roberto Giachetti: “Leggere che qualcuno si arroga il diritto di stabilire chi è del Partito democratico e chi no fa pensare. Ancor più se ad usare metodi molto, ma molto vecchi, sono persone che dovrebbero rappresentare il nuovo. Sento la necessità di esprimere pubblicamente tutta la mia stima nei confronti di Massimo D`Alema anche in ragione del contributo sincero che ha dato alla costruzione del Pd”.

Secondo Anna Maria Carloni e Franca Chiaromonte, “dire che da una parte c’è il progetto del Pd con Franceschini e dall’altra c’è D’Alema è semplicemente ridicolo”, mentre Barbara Pollastrini ha replicato: “Potrei rispondere ’sapete perché preferisco Bersani? Perché sa cantare...’. Ma per favore, non scherziamo! Cerchiamo di rispettarci di più e di saperci ascoltare”.

E così, alle 11.20 di questa mattina, Deborah ha ritenuto di dover replicare al fuoco di fila con un post pubblicato sulla sua bacheca di Facebook. Innanzitutto con una ricca retromarcia sulla dichiarazione di simpatia per Franceschini: “Ho scelto Dario Franceschini, non certo per la simpatia, ma perché vuole assumersi la responsabilità di creare una squadra, di crescere una classe dirigente che diventi la classe di governo di un partito non più votato alla sola resistenza. Dovrà aprire il partito al rinnovamento, chiamare gente nuova, pescare fra le straordinarie risorse dell’Italia. Sia chiaro: non intendo fare sconti a nessuno, neppure a lui e non ho firmato assegni in bianco, in cambio di un posto per il quale non ho mai contrattato”.

Quindi, facendo appello al “lavoro di squadra” già auspicato a Torino qualche giorno fa: “So che tra di voi ci sono diverse persone che avrebbero voluto che la mia decisione fosse diversa - ha scritto la Serracchiani - ma ora vi chiedo, come ho già fatto quando accettai la candidatura, di darmi fiducia e di impegnarvi, con me, alla costruzione del Partito Democratico. Un lavoro di squadra in cui ognuno di noi, dal circolo alla segreteria nazionale, faccia il proprio dovere. Senza aspettare o sperare nel leader salvifico o “semplicemente nuovo” che guidi il PD. No, noi ora abbiamo bisogno di un lavoro collettivo, di medio e lungo periodo, fatto di fiducia e di tenacia, in cui la generosità ed il sacrificio ci permettano di costruire e consolidare quell’idea di partecipazione politica e di Paese che più ci sta a cuore.

Non manca, nella replica, un giudizio negativo sul primo anno di vita del partito: “Mentre il Paese attraversava una delle crisi più difficili con un governo impegnato in una politica fatta di spot senza nessuna efficacia reale, il Pd era spesso occupato a dirimere i ’propri’ conflitti tra chi aveva come unico obiettivo il logoramento del leader di turno. Ed io so, da elettrice come voi, quanto questo ci abbia dato fastidio e ci abbia a tratti allontanati dalla politica e dal nostro partito”.

Le polemiche non si arrestano. L’attacco pomeridiano di Velina Rossa, alias il dalemiano Pasquale Laurito, recita addirittura: «Abbiamo l’impressione che questa signora, o signorina, abbia avuto un’indigestione provocata dalle troppe mele mangiate insieme alla troppa grappa friulana». Siamo all’insulto, come risposta all’anti-dalemismo: «Come fa a dire che D’Alema sarebbe vecchio quando lei per prima si è avvalsa dell’apparato per arrivare a strasburgo? ma sa quello che dice?», si scalda Laurito. Che poi arriva a dare un consiglio a metà tra l’avverimento e l’offesa: «Si accontenti dello stipendio a vita assicuratele proprio da quel vecchio apparato di partito».

* l’Unita, 01 luglio 2009


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