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TERREMOTO: SITUAZIONE DRAMMATICA. STATO DI EMERGENZA NAZIONALE

L’Abruzzo sconvolto dal terremoto. Polemiche sul sisma, allarmi ignorati.

Giampaolo Giuliani , ricercatore dei laboratori del Gran Sasso, aveva previsto un terremoto di proporzioni disastrose
lunedì 6 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, inviperito martedì 31 marzo si era scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione. Tra gli «imbecilli» c’era Giampaolo Giuliani, ricercatore presso i Laboratori nazionali del Gran Sasso che, in seguito allo sciame sismico che sta interessando l’Abruzzo da più di un mese, aveva lanciato l’allarme: la regione sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto «disastroso». Giuliani è (...)

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>TERREMOTO CENTRO ITALIA: INTERVISTA/ Giampaolo Giuliani: "Si poteva prevedere. Lo sciame? Osservato da 20 giorni" (di Lorenzo Lamperti)

venerdì 26 agosto 2016

Terremoto, Giuliani: "Si poteva prevedere. Lo sciame? Osservato da 20 giorni"

INTERVISTA/ Giampaolo Giuliani: "Il terremoto? Si poteva prevedere"

di Lorenzo Lamperti (Affari Italiani, Mercoledì, 24 agosto 2016 - 12:50:00)

"Il terremoto in Centro Italia? Si poteva prevedere". Lo afferma in un’intervista ad Affaritaliani.it Giampaolo Giuliani, ex tecnico dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario e ora presidente dell’omonima fondazione permanente di ricerca sperimentale sui precursori sismici.

Giampaolo Giuliani, si poteva prevedere quanto è successo questa notte?

Sì, si poteva prevedere. C’era una situazione con uno sciame sismico in atto che andava avanti da tempo nel Centro Italia. Sull’Appennino centrale si verificavano scosse giornaliere, anche se strumentali, di un certo interesse.

In che modo può affermare che l’evento fosse prevedibile?

Noi come Fondazione Giuliani portiamo avanti una ricerca sperimentale sulle variazioni del gas radon che vengono analizzate dai nostri sensori. I nostri grafici rivelano, quando l’incremento supera un certo limite, la possibilità di un forte rilascio. Questo è accaduto anche in occasione del terremoto dell’Aquila sette anni fa. Abbiamo stazioni in questo momento su diversi territori del pianeta. Siamo appena tornati dalla faglia di Sant’Andrea dove abbiamo installato tre stazioni su una direttriuce di 700 chilometri tra Palm Springs e San Francisco. Poi abbiamo altre quattro stazioni in funzione a Taiwan e tre ne abbiamo in Abruzzo. Questa notte ne funzionavano due.

E come mai non si è riusciti a prevenire?

La mia ricerca sperimentale suscita sempre molte polemiche. Ed eravamo in ritardo sui tempi. C’era la speranza che l’evento si verificasse in mezzo alle montagne producendo danni molto minori rispetto a quanto poi effettivamente successo.

Collabora con le istituzioni italiane?

Il nostro lavoro è molto più apprezzato all’estero. Abbiamo diverse collaborazioni negli Stati Uniti, in Cina, dove prestano molta più attenzione e fede alla risposta di questa ricerca. Siamo appena tornati dagli Stati Uniti e ora mi stavo preparando perché ho una richiesta del governo dell’Ecuador per andare a montare lì cinque stazioni.

Non ha un dialogo con il nostro governo?

Qui in Italia per questo tipo di ricerca sperimentale e all’avanguardia c’è molta ignoranza. Siamo molto indietro. Nemmeno ti danno la soddisfazione di provare, saggiare, sperimentare, mettere a disposizione mezzi e strumenti per fare qualcosa di nuovo e innovativo. Questa ricerca me la pago da solo con la fondazione e qualche donazione privata per portare avanti il nostro lavoro.

Qual è l’innovazione portata dalla sua ricerca?

La strumentazione che ho inventato io misura la propagazione del radon che fuoriesce dal sottosuolo. Ci sono diversi sensori posizionati a una certa distanza tra di loro. Misura la velocità di propagazione, e la variazione di concentrazione, di radon. Quando si verifica un picco sia in incremento sia in decremento che supera la media mobile è un segnale di anomalia che può far scattare l’allerta.

Sulla sua pagina Facebook lo scorso 10 agosto aveva pubblicato un grafico riguardo delle anomalie sismiche (vedi foto). Riguardavano lo sciame sismico che ha portato al terremoto di questa notte?

Sì, riguardava proprio l’incremento dello sciame che stavamo monitorando. In quel periodo ero in California e controllando le stazioni in Italia mi sono reso conto della presenza di un’anomalia che nei giorni successivi aveva dato vita a quattro eventi sismici nella zona.

E’ prevedibile che lo sciame sismico continuerà nelle prossime ore e nei prossimi giorni?

Certamente. Dopo un evento come quello di questa notte avremo sicuramente uno sciame con una serie di eventi la cui intensità andrà piano piano a diminuire fintanto che non si sarà scaricata completamente tutta l’energia rilasciata. Avremo bisogno ancora di 24 o 48 ore per poter dire che effettivamente l’evento di questa notte è stato quelo con la maggiore intensità. Sicuramente l’impressione che abbiamo dall’analisi dei dati e da come si sta comportando lo sciame sembra che tutto debba andare pian piano a finire. Calcoli però che uno sciame dopo un forte evento come questo può durare anche per qualche mese.


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