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ITALIA. TERREMOTO IN ABRUZZO

ALL’AQUILA LA SITUAZIONE PIU’ DRAMMATICA. Nel capoluogo e in alcune delle sue frazioni, come Onna, quasi rasa completamente al suolo, e Paganica, dove sono già state registrate numerose vittime.

In ginocchio, davanti al paese crollato, la presidente della Provincia Stefania Pezzopane che si è appena lasciata alle spalle le macerie della sua casa dell’Aquila. Cerca di consolare tutti e ripete: "Troppi allarmi non ascoltati, questa è una tragedia annunciata"
lunedì 6 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] Sono almeno 26 i Comuni interessati in modo ’’serio’’ dal terremoto, e i danni riscontrati, i crolli di case vecchie, ma abitate e addirittura di almeno quattro palazzi, letteralmente implosi all’Aquila, fanno temere che il numero delle vittime sia destinato a salire e che sia possibile determinarlo solo tra molto tempo. In molti paesi come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, San Pio, Villa Sant’Angelo, Fossa, Ocre, San Demetrio ne’ Vestini e i centri dell’Altopiano (...)

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> ALL’AQUILA LA SITUAZIONE PIU’ DRAMMATICA. --- Il papa alla tendopoli di Onna: "Ora si costruiscano case solide".

martedì 28 aprile 2009


-  La visita in un martedì di maltempo. Il trasferimento dal Vaticano
-  previsto in elicottero, ma a causa di nebbia e pioggia è avvenuto in auto

-  Il papa alla tendopoli di Onna
-  "Ora si costruiscano case solide"
*

L’AQUILA - Gli abruzzesi, anche in nome delle persone morte sotto le macerie, "attendono di veder rinascere questa loro terra, che deve tornare ad ornarsi di case e di chiese, belle e solide". Lo Benedetto XVI nel suo discorso alla tendopoli di Onna (L’Aquila), prima tappa della sua visita alle zone colpite dal sisma. Il Papa ha stretto le mani di tanti cittadini, ha accarezzato i bambini e ha visitato la tendopoli, che accoglie centinaia di sfollati; dopo un breve saluto, è stato il momento della preghiera per tutti i defunti.

"Sono finalmente con voi, in questa terra splendida e ferita - ha detto - che sta vivendo giorni di grande dolore e precarietà. Vi sono stato accanto fin dal primo momento", "ho seguito con apprensione le notizie condividendo il vostro sgomento e le vostre lacrime...", "vorrei abbracciarvi con affetto ad uno ad uno". Parole non convenzionali dunque quelle del Papa. Che ha poi continuato: "La Chiesa tutta è qui con me, accanto alle vostre sofferenze, partecipe del vostro dolore per la perdita di familiari ed amici, desiderosa di aiutarvi nel ricostruire case, chiese, aziende crollate o gravemente danneggiate dal sisma. Ho ammirato il coraggio, la dignità e la fede con cui avete affrontato anche questa dura prova. Ora, come in passato, non vi siete arresi; non vi siete persi d’animo. C’è in voi una forza d’animo che suscita speranza".

Le strade intorno all’Aquile sono state tutte bloccate per la visita di Benedetto XVI, e nelle zone del suo passaggio è dispiegato un grande numero di militari e uomini della protezione civile. Alcune aree sono state transennate.

Il Pontefice ha lasciato intorno alle 9 il Vaticano. Il trasferimento doveva avvenire in elicottero, ma poi non è stato possibile per il maltempo e la nebbia: e così il viaggio è stato compiuto via auto. Al suo fianco, il sottosegretario Gianni Letta.

Dalle prime luci dell’alba, tutta l’area dell’Aquila e dintorni è invasa da una forte nebbia. La zona rossa interdetta ai cittadini dove sono avvenuti i maggiori crolli è sotto la vigilanza delle forze dell’ordine. All’interno della scuola sottufficiali della guardia di finanza sono in corso di distribuzione i pasti per le centinaia di giornalisti che sono al seguito della visita di Benedetto XVI. Nelle zone di Onna, Paganica e Bazzano la nebbia fitta ha creato problemi anche alla normale transitabilità delle auto. E da ieri piove ininterrottamente, con smottamenti alle periferie dell’Aquila e di Teramo.

* la Repubblica, 28 aprile 2009


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