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Memoria della libertà....

A FREUD (Freiberg, 6 maggio 1856 - Londra, 23 settembre 1939), GLORIA ETERNA!!! IN DIFESA DELLA PSICOANALISI. Federico La Sala risponde a Dario Antiseri. E lo scontro piace. La loro dialettica è tutta da gustare - lo scritto è del prof. Federico La Sala

A seguire, i testi di riferimento
venerdì 16 maggio 2008 di Emiliano Morrone
[...] "anche se il futuro riplasmerà o modificherà questo o quel risultato delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all’umanità; le sue scoperte scientifiche non si possono né negare, né occultare (...) e se mai alcuna impresa della nostra specie umana rimarrà indimenticabile, questa sarà proprio l’impresa di Sigmund Freud" (Thomas Mann) [...]
Costituzione dogmatica della chiesa "cattolica"... e costituzione dell’Impero del Sol (...)

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> A FREUD, GLORIA ETERNA!!! --- Lettera di auguri di Thomas Mann, Romain Rolland, Jules Romains, H.G. Wells, Virginia Woolf, Stefan Zweig (1936).

domenica 2 novembre 2014

Documenti ritrovati

      • Lettera di auguri di Thomas Mann, Romain Rolland, Jules Romains, H.G. Wells, Virginia Woolf, Stefan Zweig
        -  di Vittorio Lingiardi (Il Sole Domenica, 02.11.2014)

      • Virginia Woolf e Sigmund Freud si sono incontrati una sola volta. Nel diario del 29 gennaio 1939 lei annota: «Un uomo vecchissimo, contratto e rinsecchito: con un lampo di furbizia negli occhi, movimenti spasmodici paralizzati, difficoltà a esprimersi: ma vigile. Un potenziale immenso, un fuoco antico che si sta spegnendo». I Woolf erano gli editori inglesi di Freud, e di questo incontro ne scriverà anche il marito Leonard: «Quasi tutti gli uomini famosi sono deludenti o noiosi, o entrambe le cose. Freud nessuna delle due: lui aveva un’aura, non di fama, ma di grandezza. Era straordinariamente cortese, in un modo formale e vecchio stile - per esempio, in modo cerimonioso, offrì un fiore a Virginia». Il fiore era un narciso.
        -  Ma di un altro regalo voglio parlarvi, di una lettera pubblica di auguri che il 6 maggio 1936 fu consegnata (a mano? da Thomas Mann?) a Freud in occasione del suo ottantesimo compleanno.
        -  La lettera è firmata da un comitato di sei membri: Thomas Mann, Romain Rolland, Jules Romains, H.G. Wells, Virginia Woolf, Stefan Zweig. Una rappresentanza equa di tedeschi, francesi e inglesi. Sembra che i sei rappresentassero in realtà circa altri duecento scrittori e artisti, tra cui Hermann Broch, Salvador Dalì, André Gide, Knut Hamsun, Hermann Hesse, Aldous Huxley, James Joyce, Paul Klee, Robert Musil, Pablo Picasso, Bruno Walter, Franz Werfel, Thornton Wilder.
        -  La lettera compare per la prima volta sul British Medical Journal del 9 maggio 1936 e viene poi pubblicata sul periodico The New Republic il 17 giugno 1936. Ignoranza mia, non la conoscevo. -L’ho scoperta pochi giorni fa sfogliando appunto The New Republic, che sta facendo una campagna di autopromozione pubblicando le lettere più importanti ricevute nel corso della sua lunghissima vita editoriale.

-  La lettera
-  Le sue conquiste per tutti

«Sir: L’ottantesimo compleanno di Sigmund Freud ci dà la gradita opportunità di porgere le nostre congratulazioni e i nostri omaggi al Maestro le cui scoperte hanno aperto la via a una nuova e più profonda conoscenza del genere umano. Ha contribuito in maniera eminente alla medicina, alla psicologia, alla filosofia e all’arte ed è stato per due generazioni il pioniere nell’esplorazione di regioni finora sconosciute della mente. Intellettualmente indipendente, «ein Mann mit erzenem Blick» come Nietzsche disse di Schopenhauer, in grado di stare solo e attrarre a sé allievi, ha seguito il percorso da lui scelto e le sue avanzate verità, le quali, per il solo fatto di aver portato allo scoperto ciò che era nascosto e per aver illuminato ciò che era oscuro, sembravano pericolose e allarmanti. Ovunque egli ha proposto nuovi problemi e cambiato vecchi princìpi. I risultati del suo lavoro hanno ampliato il campo della ricerca, e lo stimolo che ha dato al pensiero creativo ha fatto sì che anche i suoi avversari divenissero suoi debitori. Gli anni a venire potranno ricostruire o limitare questa o quella conclusione, ma le sue domande non saranno mai taciute, né le sue conquiste oscurate in modo permanente. Le idee che formulò e i termini che coniò sono diventati parte della nostra vita quotidiana, e in ogni campo del sapere, in letteratura, arte, ricerca, storia delle religioni, preistoria, mitologia, folklore, pedagogia e, ultimo ma non meno importante, in poesia, siamo in grado di scovare tracce della sua influenza. I successi più memorabili della nostra generazione saranno, senza ombra di dubbio, le conquiste in ambito psicologico raggiunte da Sigmund Freud. Non possiamo immaginare il mondo intellettuale di oggi senza il suo lavoro, e gioire della sua presenza tra noi e della sua ininterrotta attività. Possa la nostra gratitudine accompagnare i suoi giorni.»
-  Thomas Mann, Romain Rolland, Jules Romains, H.G. Wells, Virginia Woolf, Stefan Zweig (traduzione di Eleonora Piacentini)
-  London, England


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