LETTERATURA, PSICOANALISI, E ANTROPOLOGIA:
CON CARDUCCI E WINNICOTT, UNA RIFLESSIONE SUL "DISAGIO DELLA CIVILTÀ" (FREUD). SULL’ALBERO ("THE TREE") DELLA VITA, E SULL’ENIGMA DEL "TRE" ("THE THREE").
L’AMORE, IL "MELOGRANO", E LA MORTE DEL "FIOR DELLA MIA PIANTA":
A). G. CARDUCCI,
L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
Tu fior della mia pianta
percossa e inaridita,
tu dell’inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.
* "Pianto antico è una poesia di Giosuè Carducci dedicata al figlio Dante. Il testo autografo reca la data giugno 1871. È il quarantaduesimo componimento della raccolta Rime nuove (1887) [...] Dante era stato il primo maschio, dopo Beatrice e Laura, nato dopo il matrimonio di Carducci con Elvira Menicucci. L’ultima figlia, Libertà, nascerà nel 1872 [...]"("Pianto antico").
B). D. W. WINNICOTT,
"L’ALBERO *
Sotto, mamma sta piangendo, piangendo, piangendo.
In questo modo la conoscevo.
Una volta, steso sul suo grembo
Come ora su un albero morto
Imparai a farla sorridere
A fermare le sue lacrime
Ad annullare la sua colpa
A guarire la morte che aveva dentro.
Il rallegrarla era la mia ragione di vita.
* "Ripensando al recente convegno “ Chi cura chi” che la SPI ha organizzato a Genova nel Novembre 2021 sul tema del rovesciamento di ruolo tra bambino e genitore mi è tornata in mente una poesia scritta da Winnicott a 27 anni ed intitolata “L’albero”. In essa Winnicott parla della propria madre piangente e del fatto che allietare questa madre era diventato fin dall’infanzia lo scopo della sua vita. [...]" (cfr. LUCIA FATTORI, "L’ALBERO D.W. WINNICOTT. Ripensando a “Chi cura chi", SPI-Web, 31/01/2022)
L’ALBERO DELLA VITA (IL "MELOGRANO") E LA TRINITÀ "EDIPICA" (E "MAMMONICA") DELLA "PESTE" TEBANA:
ALLA RADICE DEL PROBLEMA DELL’ ALBERO ("THE TREE"), A MIO PARERE, C’E’ UN NODO ANTROPOLOGICO NON SCIOLTO CHE RIMANDA (NELL’ORIZZONTE DELL’ IMMAGINARIO ANTROPOLOGICO DELL’INTERO PIANETA TERRA E, IN PARTICOLARE, DELLA CULTURA DELL’OCCIDENTE), ALLA "TRINITÀ RELAZIONALE DELLA VITA UMANA ("THE THREE") E AL PERMANERE NELLA "FASE" DELLA BIBLICA "CADUTA" E DELLO STADIO "OLIMPICO" (NARCISISTICO-EDIPICO) DELLA TRAGEDIA. SIGMUND FREUD L’AVEVA GIÀ INTUITO ("GIOCO DEL R0CCHETTO", 1920) E NON HA LAVORATO INVANO: GLORIA A LUI.