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Memoria della libertà....

A FREUD (Freiberg, 6 maggio 1856 - Londra, 23 settembre 1939), GLORIA ETERNA!!! IN DIFESA DELLA PSICOANALISI. Federico La Sala risponde a Dario Antiseri. E lo scontro piace. La loro dialettica è tutta da gustare - lo scritto è del prof. Federico La Sala

A seguire, i testi di riferimento
venerdì 16 maggio 2008 di Emiliano Morrone
[...] "anche se il futuro riplasmerà o modificherà questo o quel risultato delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all’umanità; le sue scoperte scientifiche non si possono né negare, né occultare (...) e se mai alcuna impresa della nostra specie umana rimarrà indimenticabile, questa sarà proprio l’impresa di Sigmund Freud" (Thomas Mann) [...]
Costituzione dogmatica della chiesa "cattolica"... e costituzione dell’Impero del Sol (...)

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>IN DIFESA DELLA PSICOANALISI --- I “GEROGLIFICI” DI DIO”, “KEDI - LA CITTA’ DEI GATTI”: UN CHIARIMENTO ANTROPOLOGICO SULLA "TRAPPOLA PER TOPI" ("MOUSETRAP") DI SHAKESPEARE: A INSEGNARE SONO I GATTI.

domenica 15 settembre 2024

CINEMA, TEATRO, E ANTROPOLOGIA CULTURALE E FILOSOFICA:

I “GEROGLIFICI” DI DIO”, “KEDI - LA CITTA’ DEI GATTI”, L’ENIGMA DELLA “TRAPPOLA PER TOPI” DELL’ AMLETO DI SHAKESPEARE, E LA “MADONNA DELLA GATTA” DI FEDERICO BAROCCI... *

      • Una nota a margine della recensione di Pietro Pascarelli, “Geroglifici di Dio. Kedi, la città dei gatti (Turchia/USA 2016) di Ceyda Torun” ("Le parole e le cose, 2 Giugno 2024).

SE è vero, come è vero, che “Kedi, la città dei gatti (Turchia/USA 2016), è un film documentario diretto da Ceyda Torun, giovane regista turca trapiantata in USA, centrato sulla meravigliosa convivenza fra uomo e gatto che ha luogo dai tempi dei tempi a Istanbul”, e, ancora, che “Il film, realizzato con delicata sensibilità e forza di pensiero, trasmette serenità, e mostra un modo di fare cinema che è anche una scuola inedita di cultura filosofica, antropologica e psicologica”, forse, è più che opportuno allargare l’orizzonte della riflessione e della coscienza e cercare di capire quando a “salire in cattedra”, a “insegnare sono i gatti”! Il film, definito documentario, “ci mette di fronte a un unicum ambientale, estetico, concettuale, da cui si forma, oltre a un’esperienza che cambia la vita di chi vi partecipa, anche una macchina per pensare” (Pietro Pascarelli, cit.).

RICORDANDO, come fa nella sua recensione Francesca Ferri (“La dichiarazione d’amore della regista turca ai gatti della sua Istanbul”) che, “divinizzati dagli antichi egizi, i gatti sono notoriamente amati dai musulmani da quando il profeta #Maometto fu salvato da una #gatta soriana, che lo protesse da un serpente”, e che, attraverso “lo sguardo dei sacri felini, dunque, Ceyda Torun ci lascia ammirare la città da un’altra prospettiva, mostrandoci gli angoli più nascosti, gli scorci dimenticati, i nascondigli segreti”; e, ancora,

CONSIDERANDO CHE LA CITTA’ DEI GATTI è la città di Istanbul e , a ben pensare, che la stessa Città non risulta essere un città definibile come una “trappola per topi”, forse, è ora e tempo di chiarirsi le idee sulla famosa “Mousetrap” dell’Amleto di Shakespeare, e, con l’aiuto dei gatti, venire a capo del gioco che si fa nello “stato di Danimarca” (ormai planetario).

      • “RIEPILOGANDO” IN BREVE LA “STORIA”: LA (PRIMA “TRAPPOLA PER TOPI” (IL RE AMLETO E LA REGINA GERTRUDE) E’ QUELLA REALIZZATA DAL “SERPENTE” (IL FRATELLO DEL RE, CLAUDIO)”, CHE HA UCCISO IL RE ED E’ DIVENTATO IL “NUOVO” RE E IL “NUOVO” SPOSO DELLA STESSA REGINA GERTRUDE; LA (SECONDA) “TRAPPOLA PER TOPI” (PER SMASCHERARE L’ASSASSINO) E’ LA #PANTOMIMA FATTA RAPPRESENTARE (A “ONORE” DEL NUOVO “RE”, DAL PRINCIPE AMLETO, CHE CON LA #TESTA SOPRA IL #GREMBO DI OFELIA “RECITANO” INSIEME NEL “LORO” SPETTACOLO DELLO “SPETTACOLO”. Breve sintesi dal testo dell’ “Amleto”:

      • “Entrano due attori, uno vestito da re, l’altro da regina: lei s’inginocchia a lui, come a dimostrargli la sua devozione. Lui si pone a giacere su un’aiuola fiorita, e s’addormenta. Ella, vedendolo addormentato, s’allontana. Subito dopo entra un altro attore-uomo, toglie dal capo del re che dorme la corona, la bacia, versa da una fiala del liquido nell’orecchio del dormiente, e se ne va. Rientra la regina, vede il re morto, fa gesti di disperazione. L’avvelenatore, accompagnato da altri quattro, rientra, si avvicina alla regina, mostra di condividere il suo cordoglio. Il corpo del re morto è portato via dai quattro. L’avvelenatore corteggia la regina, porgendole doni. Ella sembra sul principio restia, ma poi accetta le profferte amorose di lui. [...]

      • Ofelia Forse la pantomima riguarda l’argomento del lavoro? [...].

      • Re Il titolo?

      • Amleto “La trappola per topi”... / Naturalmente in senso figurato. /Il dramma rappresenta un assassinio / avvenuto davvero [...]” (III.2).

INFINE, SE ENTRO QUESTO ORIZZONTE DI “GEROGLIFICI DI DIO”, CON SHAKESPEARE (E INSIEME, VOLENDO, FREUD), SI COLLOCA ANCHE IL QUADRO REALIZZATO DA FEDERICO BAROCCI (Urbino 1528/1535 - 30 settembre 1612) , sulla «Visita di Sant’Elisabetta, con San Giovanni Battista e San Zaccaria, alla Madonna col Bambino e San Giuseppe, detta “Madonna della gatta”», ben si comprende quanto importante sia a livello culturale e antropologico la sollecitazione di questo film-documentario di Ceyda Torun, dedicato ai gatti della sua Istanbul, a pensare al “disagio della civiltà” e “nella civiltà” dell’attuale presente storico.

*

Federico La Sala


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