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PASQUA DI RESURREZIONE, 2009: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici). DIO E’ AMORE (Charitas) - non "MAMMONA" (Benedetto XVI, "Deus caritas est")!!!

L’ULTIMO PAPA CEDE IL PASSO A ZARATHUSTRA: "CHI AMA, AMA AL DI LÀ DEL PREMIO E DELLA RIVALSA". Una pagina di Nietzsche - a cura di Federico La Sala

lunedì 13 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] Detto a tre occhi - disse argutamente il vecchio papa (perché era cieco da un occhio) - nelle cose di Dio ne so più io dello stesso Zarathustra; e può ben essere così. Il mio amore ha servito a lui per tanti anni, la mia volontà ha fatto sempre quanto lui voleva. Un buon servitore sa tutto, e sa anche le cose che il suo padrone spesso nasconde a se stesso.
Era un Dio nascosto, pieno di segreti. Per dir la verità, ad avere un figlio ci arrivò per vie traverse. Alla soglia del suo (...)

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> L’ULTIMO PAPA CEDE IL PASSO A ZARATHUSTRA --- 10 AGOSTO 2024: ALCUNE NOTE INTORNO A "X AGOSTO" (PASCOLI), "PIANTO ANTICO" (CARDUCCI), E LA RICERCA DI "DIOGENE" ("L’UOMO FOLLE" DELLA "GAIA SCIENZA"): (10 AGOSTO 2024)

sabato 10 agosto 2024

"X AGOSTO" (10 AGOSTO): "DA COPERNICO IN POI L’UOMO ROTOLA VERSO UNA X" (NIETZSCHE, 1886).

MEMORIA, STORIA E LETTERATURA

Aicune note intorno alla poesia di Giovanni Pascoli:

X Agosto

San Lorenzo, io lo so perchè tanto
-  di stelle per l’aria tranquilla
-  arde e cade, perchè sì gran pianto
-  nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
-  l’uccisero: cadde tra spini:
-  ella aveva nel becco un insetto:
-  la cena de’ suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
-  quel verme a quel cielo lontano;
-  e il suo nido è nell’ombra, che attende,
-  che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
-  l’uccisero: disse: Perdono;
-  e restò negli aperti occhi un grido:
-  portava due bambole, in dono...

Ora là, nella casa romita,
-  lo aspettano, aspettano, in vano:
-  egli immobile, attonito, addita
-  le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
-  sereni, infinito, immortale,
-  oh! d’un pianto di stelle lo inondi
-  quest’atomo opaco del Male!

ANTROPOLOGIA CHIASMATICA ("NEXOLOGIA") E COSMOLOGIA:

TERRA E CIELO. Nel suo testo, Pascoli tocca corde molto prossime alle riflessioni di Nietzsche sul tema della cosiddetta "morte di Dio" (e dell’Uomo). La questione appare essere personale, ma si contestualizza in un orizzonte universalmente umano, antropocosmico: la "X", posta davanti ad "Agosto", non richiama solo l’incognita e l’ignoto, ma anche e soprattutto la "X" greca (il "Chi" della relazione, della "nexologia" antropologica e cosmologica.

"DA COPERNICO IN POI L’UOMO ROTOLA VERSO UNA X" (NIETZSCHE, 1886). Con Carducci (v. "Pianto antico": Il testo autografo, legato alla morte del figlioletto Dante avvenuta nel 1870, reca la data giugno 1871) e, con Pascoli (v. "X agosto": il testo fu pubblicato il 9 agosto 1896, ma è legato alla morte del padre Ruggero, ucciso mentre tornava a casa dal mercato in circostanze misteriose il 10 agosto 1867, il giorno in cui si celebra san Lorenzo, quando Pascoli ha appena 12 anni), e, volendo, con Nietzsche, si comprende meglio da una parte il senso dell’euforia tecnologica dell’ inno "A Satana" (Carducci, 1863) e, al contempo, l’allarme di Nietzsche, che, riaggiornando la lezione di Diogene di Sinope, ricorda

      • "di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!” [...] Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un’azione più grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtù di questa azione, ad una storia più alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!”. A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch’essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo troppo presto - proseguì - non è ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. Quest’azione è ancora sempre più lontana da loro delle più lontane costellazioni: eppure son loro che l’hanno compiuta!”. Si racconta ancora che l’uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: “Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?”. " (cfr. "La gaia scienza ")

e, ancora, dello stesso Pascoli, della incapacità epocale dell’uomo del suo tempo (che annuncia già Kafka) di leggere "sotto le stelle, il libro del mistero" (G. Pascoli, "Il libro", 1907).

Federico La Sala


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