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EUROPA E GUERRA DELL’ORA DI RELIGIONE. QUANDO IL PASSATO DOMINA IL PRESENTE E SOFFOCA LO SPIRITO DELLA LIBERAZIONE, DELLA COSTITUZIONE, E DEL DIALOGO ...

L’ ORA DI RELIGIONE. A BERLINO, GIA’ UNA GUERRA, UN "KULTURKAMPF". A ROMA, IL PRESIDENTE DELLA CEI, BAGNASCO, E IL MINISTRO GELMINI LA STANNO PREPARANDO. Una nota di Andrea Tarquini e una di Gianni Santamaria

venerdì 24 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] Come modello, nell’Anno Paolino c’è l’Apostolo del­le genti. Un promotore di dialogo e cultura. Non a ca­so l’incontro vedeva ieri seduti al tavolo con Bagna­sco, la Gelmini, Annicchiarico e la sua vice, suor Fe­liciana Moro, anche il responsabile nazionale del Ser­vizio nazionale per il progetto culturale Vittorio Soz­zi e il vice Ernesto Diaco, che oggi prenderà la paro­la nella seconda giornata di lavoro. Più volte, infine, è ritornato l’accorato appello di Benedetto XVI (...)

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> L’ ORA DI RELIGIONE. ---- Il Vaticano: l’ora di religione non diventi multiconfessionale. La Santa Sede: "Danneggia gli alunni".

mercoledì 9 settembre 2009

Il Vaticano: l’ora di religione non diventi multiconfessionale

La Santa Sede: "Danneggia gli alunni"

L’insegnamento della religione cattolica non può essere limitato a un’esposizione delle diverse religioni, ciò sarebbe una forma di relativismo e di indifferentismo. Inoltre l’insegnamento della religione non può essere marginalizzato senza creare un grave danno agli alunni. È quanto scrive la Congregazione per l’educazione cattolica in una lettera inviata lo scorso 5 maggio Presidenti delle Conferenze episcopali sul tema dell’insegnameto della religione cattolica. Il testo è firmato dal Prefetto della Congregazione, cardinale Zenon Grocholewski.

«La marginalizzazione dell’insegnamento della religione nella scuola equivale, almeno in pratica - si legge nel testo - ad assumere una posizione ideologica che può indurre all’errore o produrre un danno agli alunni. Inoltre, si potrebbe anche creare confusione o generare relativismo o indifferentismo religioso se l’insegnamento della religione fosse limitato ad un’esposizione delle diverse religioni, in un modo comparativo e neutro».

«Con questi presupposti - si afferma ancora nel testo - si comprende che l’insegnamento della religione cattolica ha una sua specificità riguardo alle altre materie scolastiche. In effetti, come spiega il Concilio Vaticano II: ’il potere civile, il cui fine proprio è di attuare il bene comune temporale, deve certamente riconoscere la vita religiosa dei cittadini e favorirla; ma dobbiamo affermare che esce dai limiti della sua competenza se presumesse di dirigere o di impedire gli atti religiosì. Per questi motivi spetta alla Chiesa stabilire i contenuti autentici dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola, che garantisce, di fronte ai genitori e agli stessi alunni l’autenticità dell’insegnamento che si trasmette come cattolico».

L’ora di religione è la «partita di scambio del governo per la pace con la Santa Sede» protesta la Rete degli Studenti. Quella chiesta dal Vaticano, spiega, è «un’impostazione lontana anni luce da quella della maggior parte degli studenti che, come rivela anche un recente sondaggio, pensano che l’ora di religione cattolica dovrebbe essere riformata e rivista, aprendola allo studio di altre religioni o trasformandola in un’ora di discussione su temi etici e sociali».

* La Stampa, 9/9/2009 (16:14)


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