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"FORZA ITALIA" (1994-2009): IL NOME E L’IDENTITA’ ("TAUTOTES", in greco) DEL NOSTRO PAESE, NELLE MANI DI UN "UOMO PRIVATO" ("IDIOTES", in greco) E DEL SUO PARTITO ... CHE PIANO PIANO HA PREPARATO UN BEL "TAùTO" (BARA, in greco-napoletano) ALL’ITALIA!!!

L’ITALIA, I "RINOCERONTI", E UNO STATO DI ECCEZIONE E DI INFINITA EMERGENZA. Un’analisi di Barbara Spinelli - a cura di Federico La Sala

domenica 19 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] L’emergenza è diventata una seconda pelle delle democrazie, e per questo non ci accorgiamo quasi più dell’anormale convertito in normale: delle libertà che per l’occasione vengono sospese, dell’autonomia di giudizio che vien tramutata in lusso fuori luogo.
È un po’ come il corno che cresce d’improvviso sulla fronte di tutti i concittadini di Bérenger, protagonista dei Rinoceronti di Ionesco: arriva il momento in cui la protuberanza è talmente familiare ed estesa che chi non la (...)

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> L’ITALIA, I "RINOCERONTI", E UNO STATO DI ECCEZIONE E DI INFINITA EMERGENZA. --- Napolitano: «Disprezzo delle regole e avidità dietro alla tragedia Abruzzo e alla crisi economica».

domenica 19 aprile 2009

Napolitano: «Disprezzo delle regole e avidità dietro alla tragedia Abruzzo e alla crisi economica» *

«Quando oggi pensiamo e soffriamo per le vittime e per i danni provocati dal terremoto in Abruzzo non possiamo non ritenere che anche qui abbiano contato in modo pesante e abbiano contribuito alla gravità del danno umano e del dolore umano comportamenti di disprezzo delle regole, disprezzo dell’interesse generale e dell’interesse dei cittadini». Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricevendo nella Tenuta di Castelporziano una delegazione delle famiglie francescane.

«Non sono stati forse questi fenomeni e questi comportamenti» legati «a un indubbio e allarmante decadimento di valori spirituali, umani e morali» a rappresentare «una delle cause della crisi che oggi affligge le nostre economie e le nostre società?». «Parlo di comportamenti dettati da avidità, dalla sete di ricchezza e di potere, dal disprezzo dell’interesse generale e dall’ignoranza di valori elementari di giustizia e di solidarietà».

«E perfino - ha sottolineato Napolitano - quando oggi pensiamo all’Abruzzo e soffriamo per le vittime e per i danni provocati dal terremoto, certamente un evento naturale e imprevedibile, non possiamo non ritenere che anche qui abbiano contato in modo pesante e abbiano contribuito alla gravità del danno umano e del dolore questi comportamenti di disprezzo delle regole, disprezzo dell’interesse generale e dell’interesse dei cittadini».

* l’Unità, 18 aprile 2009


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