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USCIRE DALLO STATO DI MINORITA’. LA VITA E LA LIBERTA’ RENDONO POSSIBILI LA STORIA DEL PRESENTE E LA STORIOGRAFIA DEL PASSATO, NON VICEVERSA - LA MORTE E LA DITTATURA ....

QUANDO I MORTI DOMINANO I VIVI E SOFFOCANO LO SPIRITO DELLA LIBERAZIONE E DELLA COSTITUZIONE. Il "25 aprile" e la trappola della "memoria condivisa". Una nota di Walter Barberis - a cura di Federico La Sala

Chi ha combattuto per regimi totalitari, in Italia come in Ungheria, in Argentina come in Cambogia, merita una riflessione, talvolta comprensione, ma non una postuma assoluzione.
domenica 4 novembre 2012 di Federico La Sala
[...] Si deve intendere il termine memoria come metafora di qualcos’altro. Ovvero come il terreno su cui far germogliare un processo di riconciliazione nazionale, cioè quell’accordo fra visuali diverse e distanti che permetterebbe di mettere alle spalle il passato: con la concessione ai «vinti» di qualche risarcimento morale e di un conseguente restauro di immagine, e con la richiesta ai «vincitori» di una qualche forma di abiura e di cessione valoriale. Si potrebbe discutere (...)

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>LO SPIRITO DELLA LIBERAZIONE ---- L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA, ANCHE IL 4 NOVEMBRE. Ricordare le vittime delle guerre, costruire la pace e la sicurezza attraverso il disarmo

sabato 3 novembre 2012

L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA, ANCHE IL 4 NOVEMBRE

-  L’Italia ripudia la guerra, anche il 4 novembre
-  Ricordare le vittime delle guerre, costruire la pace e la sicurezza attraverso il disarmo
*

Il 4 novembre non e’ un giorno di festa: e’ un giorno di lutto per le vittime delle guerre e d’impegno per il disarmo. Non festa ma lutto, perche’ si ricorda la fine di una "inutile strage", come Benedetto XV defini’ la prima guerra mondiale, e non si puo’ non ricordare che tutte le guerre sono "inutili stragi" e tutti gli eserciti ne sono gli strumenti.

Non festa ma impegno, perche’ per ricordare davvero - e non retoricamente e ipocritamente - le vittime delle guerre l’unico modo e’ "ripudiare la guerra" e costruire la pace, attraverso la via realistica del disarmo.

Eppure il 4 novembre - unica celebrazione traghettata dal fascismo alla Repubblica - si continuano a "festeggiare" le forze armate, cioe’ gli strumenti di guerra. Ed e’ una festa che si prolunga tutto l’anno: nelle varie manovre finanziarie, qualunque siano i governi in carica, si continuano a dilapidare preziose risorse in spese militari e di armamenti (23 miliardi nell’ultimo anno), si continua a finanziare l’acquisto di terribili strumenti d’attacco come i caccia F-35 (15 miliardi previsti) ed a condurre operazioni di guerra come l’occupazione militare in Afghanistan, atti contrari alla Costituzione italiana. Si lascia invece quasi privo di risorse il Servizio Civile Nazionale, strumento di difesa civile della Patria prevista dalla legge e coerente con la Costituzione.

Del resto, le forze armate e i loro armamenti non sono solo strumenti di guerra potenziale, che diventano attuali solo quando entrano in azione. Le armi sono strumenti e mezzi di guerra in atto anche quando non sparano, perche’ la quantita’ enorme di risorse pubbliche che vengono destinate alle spese militari, alla preparazione della guerra contro minacce ipotetiche o pretestuose, lasciano la Patria senza difesa ed insicura rispetto alle reali minacce alle quali sono gravemente sottoposti, qui ed ora, tutti i cittadini, sul proprio territorio: la disoccupazione e la precarieta’ del lavoro, la poverta’ e l’analfabetismo, la fragilita’ edilizia in un paese sismico e i disastri idrogeologici...

Svuotare gli arsenali e riempire i granai, diceva il Presidente Pertini, ed invece abbiamo riempito gli arsenali e svuotato i granai, offrendo la peggiore delle risposte possibili alla crisi economica e sociale che stiamo vivendo.

Ricordare davvero le vittime delle guerre e costruire la pace puo’ dunque avvenire solo avviando un serio disarmo, attraverso la riconversione dalla difesa militare alla difesa civile; liberando le risorse necessarie per l’affermazione dei "principi fondamentali" sanciti nei primi dodici articoli della Carta costituzionale, quelli che offrono la sicurezza della cittadinanza - il lavoro, la solidarieta’, l’uguaglianza, la cultura, la difesa del patrimonio naturale - attraverso il ripudio della guerra e degli strumenti che la rendono possibile. Il 4 novembre, come tutto l’anno.

Per questo il nostro Movimento, insieme a Peacelink e al Centro di ricerca per la pace di Viterbo, ha lanciato per il 4 novembre la campagna "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinché in ogni città si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.

*

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

-  TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
-  Numero 1082 del 3 novembre 2012


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