Virus Zika, il crimine di massa della chiesa cattolica
di Paolo Flores d’Arcais *
La chiesa cattolica si sta rendendo complice e anzi mallevadrice di un crimine di massa orrendo: migliaia e migliaia, decine di migliaia, e in crescita esponenziale, di poveri bambini microcefali, condannati a una “vita” di handicap, cioè di sofferenze, spesso gravi e gravissime (ma in taluni casi saranno pressoché normali, sdottoreggiano esibendo statistiche i nuovi sadici della fede).
L’ONU ha chiesto a tutti i governi dove è in corso l’epidemia di Zika di consentire l’aborto terapeutico. È davvero il minimo, una volta tanto le spesso inutilissime Nazioni Unite provano a esercitare i compiti per cui furono istituite.
Ma la conferenza episcopale dei vescovi brasiliani ha già detto di no, la vita è sacra quali che siano malformazioni e sofferenze, anche quando è “vita”, anche quando iniziale conglomerato di cellule (neppure l’embrione ancora informe ma addirittura la blastula: non appena l’uovo è fecondato è già “vita umana”, il dogma contro ogni evidenza scientifica).
Nel frattempo Papa Francesco, che dei vescovi brasiliani è il capo, per la gioia dei suoi aedi che si fregiano di laicità (e che faranno finta di non vedere e non sentire e non parleranno, come le tre scimmiette) si è posto alla testa della Agenzia mondiale della superstizione, ordinando la traslazione della salma di Padre Pio da Pietralcina (Santo, ça va sans dire) in tour a Roma per risollevare le sorti di un Anno Santo in indigenza di pellegrini. Si attendono nuovi miracoli, mentre continua la pressione dei vandeani del Family Day perché l’Italia resti all’ultimo posto della carovana occidentale in fatto di diritto matrimoniale moderno.
Paolo Flores d’Arcais ha appena pubblicato il volume "La guerra del Sacro - terrorismo, laicità e democrazia radicale", Cortina editore, pp.248, euro 15