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MESSICO, STATI UNITI: FEBBRE SUINA. OMS: IL VIRUS PUO’ DIVENTARE MOLTO PERICOLOSO... VERSO MASSIMO LIVELLO DI ALLARME.

PESTE SUINA. Una nuova variante sconosciuta del virus animale si starebbe trasmettendo da uomo a uomo mietendo vittime.

Allarme febbre suina. Domande e risposte: alcune informazioni utili agli abitanti delle zone colpite dal virus , a cura del Centro per la prevenzione.
lunedì 27 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] Che cos’ è l’influenza suina?
La “febbre suina” è un problema respiratorio tipico dei maiali causato da un tipo particolare di virus influenzale (tipo A). Episodi di questa malattia sono piuttosto frequenti tra i suini, Le persone normalmente non vengono contagiate ma un’infezione di questo tipo è comunque possibile. Le probabilità di contrarre la malattia sono più alte nel caso di persone che lavorano a contatto stretto con gli animali ma, dopo il primo malato, il virus (...)

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> PESTE SUINA. --- CRESCE L’ALLARME. Le autorità di Messico e Stati Uniti sono in allerta nel tentativo di contenere l’epidemia di influenza suina che si teme abbia già fatto 61 morti in Messico (venti i casi già accertati) e contagiato otto persone negli Stati Uniti.

sabato 25 aprile 2009


-  Messico e Usa in allerta per contenere gli effetti del virus che ha già ucciso 61 persone nel Paese centramericano
-  e contagiato 8 statunitensi. Il ceppo è una ricombinazione di quello suino con quello umano, mai visto prima

-  Nuova influenza, cresce l’allarme
-  "Difficile evitare l’epidemia"
*

CITTA’ DEL MESSICO - Le autorità di Messico e Stati Uniti sono in allerta nel tentativo di contenere l’epidemia di influenza suina che si teme abbia già fatto 61 morti in Messico (venti i casi già accertati) e contagiato otto persone negli Stati Uniti. E l’allarme è già esteso in tutti i Paesi latinoamericani, dove sono aumentati i controlli negli aeroporti e attivati piani sanitari di emergenza per evitare il contagio.

Il presidente del Messico, Felipe Calderon, ha presieduto venerdì per varie ore un incontro con i massimi esperti sanitari del Paese per valutare la situazione. L’influenza suina, un sotto-tipo del tradizionale ceppo H1N1 che si è trasferito dai maiali all’uomo, ha causato nella capitale messicana e in un’area limitrofa almeno 20 morti e un migliaio di contagi. I primi casi del virus sono stati individuati il 13 aprile, ma è solo da giovedì che si è compresa l’estensione e la gravità dell’epidemia. Il Messico ha chiuso scuole, musei, biblioteche, teatri in tutta la sua popolosa capitale e in una provincia vicina "fino a nuovo ordine". Anche se le autorità sanitarie fanno notare che la media dei decessi non è aumentata e non si è verificato quell’incremento esponenziale dei contagi che si temeva. Le analisi genetiche mostrano però che il ceppo incriminato è una mescolanza mai vista prima tra virus aviario, suino e di essere umano.

E il fatto che la gran parte dei decessi riguardi persone tra il 25 e i 45 anni è considerato un preoccupante segno che fa pensare alla pandemia perchè le influenze stagionali tendono invece a colpire gli anziani e i bimbi piccoli.

Intanto negli Usa, il direttore del Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie (il Cdc di Atlanta), Richard Besser, ha ammesso che "probabilmente è troppo tardi" per riuscire a contenere una nuova epidemia. Negli Stati Uniti i casi accertati sono 8 tra California e Texas (sei risiedevano nel sud della California e due nell’area di Sant’Antonio, in Texas) ma solo uno era stato in Messico. E si indaga su alcune decine di studenti di un liceo nel Queens che si sono ammalati con sintomi simili.

Il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ha assicurato di avere un "rigoroso" piano di risposta all’epidemia. Ma Besser ha spiegato che è probabilmente troppo tardi per cercare di contenerla vaccinando, trattando o isolando la popolazione. "Gli elementi in nostro possesso ci fanno credere che il contenimento (del contagio) non sia (più) molto probabile", ha spiegato, confermando che il virus sembra essere lo stesso negli Usa e in Messico.

Besser ha sottolineato però che al momento non è chiaro per quale motivo il virus si sia rivelato così letale in Messico e, finora, non abbia causato vittime negli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha convocato per oggi una riunione di emergenza, ha fatto sapere che la struttura genetica del virus contratto da 12 vittime analizzate in Messico è lo stesso degli otto contagiati in California e Texas. Questo fa temere il cosiddetto ’salto di specie’, ossia che la malattia possa essere trasmessa "da uomo e uomo", come riferito da Anne Schuchat, direttore del Centro di immunologia e patologie respiratorie del ’Cdc’.

Intanto, la Casa Bianca ha annunciato di seguire molto da vicino l’espandersi del virus: il dossier è arrivato sul tavolo di Barack Obama. In Messico però è già psicosi e si teme una pandemia: nella capitale, dove vivono oltre 20 milioni di persone, i soldati hanno distribuito le mascherine protettive. Il governo ha esortato gli abitanti ad astenersi da manifestazioni eccessive di affetto, come baci e strette di mano, e di non condividere cibo e bevande per il timore di un contagio, non ancora provato, da essere umano a essere umano. I sintomi sono la febbre superiore ai 39 gradi, che si presenta in maniera repentina, la tosse, il dolore di testa intenso, quello muscolare e alle articolazioni, l’irritazione agli occhi e il flusso nasale.

* la Repubblica, 25 aprile 2009


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