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MESSICO, STATI UNITI: FEBBRE SUINA. OMS: IL VIRUS PUO’ DIVENTARE MOLTO PERICOLOSO... VERSO MASSIMO LIVELLO DI ALLARME.

PESTE SUINA. Una nuova variante sconosciuta del virus animale si starebbe trasmettendo da uomo a uomo mietendo vittime.

Allarme febbre suina. Domande e risposte: alcune informazioni utili agli abitanti delle zone colpite dal virus , a cura del Centro per la prevenzione.
lunedì 27 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] Che cos’ è l’influenza suina?
La “febbre suina” è un problema respiratorio tipico dei maiali causato da un tipo particolare di virus influenzale (tipo A). Episodi di questa malattia sono piuttosto frequenti tra i suini, Le persone normalmente non vengono contagiate ma un’infezione di questo tipo è comunque possibile. Le probabilità di contrarre la malattia sono più alte nel caso di persone che lavorano a contatto stretto con gli animali ma, dopo il primo malato, il virus (...)

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> PESTE SUINA. ---- OMS, SITUAZIONE SERIA. ALLERTA IN SCUOLA NEW YORK.

sabato 25 aprile 2009

Ansa» 2009-04-25 16:50

INFLUENZA DA SUINI: OMS, SITUAZIONE SERIA

ROMA - "La situazione è seria che deve essere seguita con grande attenzione". Lo afferma il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan nel corso di una conferenza stampa a Ginevra dedicata ai casi di influenza di origine suina. "Non sappiamo ancora la possibile diffusione dell’infezione rispetto ai casi registrati in Messico e negli Stati Uniti". Chan ha detto che gli esperti ritengono che sia un nuovo virus che ha potenziale pandemico, ma non si sa ancora se possa causare una pandemia.

"Questa infezione - ha spiegato il direttore dell’Oms - non è stata registrata in altre parti del mondo". Gli esperti dell’Oms coinvolti nella valutazione del rischio di trasmissione stanno studiando il tasso di infezione e di ospedalizzazione per comprendere a fondo la pericolosità del virus, ma anche le fasce di popolazione maggiormente colpite che non sono anziani e bambini ma giovani adulti sani. "Si tratta di una nuova infezione e la situazione in questi casi evolve rapidamente".

In Italia il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha rilevato che si sta seguendo la situazione "con estrema attenzione, in raccordo con gli altri Paesi europei, ma senza allarmismi e senza sottovalutazione". Per il momento la malattia non ha un nome e le autorità sanitarie internazionali la definiscono genericamente come "influenza suina" o "’’malattia simili all’influenza".

Il maggior numero dei casi si è registrato in Messico, dove il governo locale ha segnalato i primi casi a partire dal 18 marzo. La diffusione, però, è diventata molto più rapida a partire dal 23 aprile e attualmente, informa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), a Città del Messico si registrano oltre 854 casi di polmonite.

Di questi, 59 sono morti. Altri 24 casi, con tre morti, sono stati segnalati nella zona centrale del Paese e quattro in una zona al confine con gli Stati Uniti. Negli Stati Uniti si registrano cinque casi in California e due nel Texas, più nove casi sospetti. A New York stati sottoposti a test 75 studenti che hanno lievi sintomi di una malattia respiratoria. Per due dei sette casi confermati è stato necessario il ricovero internazionale e nessuno di essi è morto. Dei casi segnalati in Messico, 18 sono stati analizzati in Canada e dai test di laboratorio risulta che si tratta di virus dell’influenza suina del tipo A H1N1, mentre altri 12 casi risultano geneticamente identici a quelli del virus dell’influenza suina del tipo A H1N1 segnalato in California.

Nella maggior parte dei casi, ha reso noto l’Oms, sono stati colpiti giovani adulti in buone condizioni di salute: un’anomalie rispetto alla tradizionale diffusione dei virus influenzali, che tendono a colpire innanzitutto bambini e anziani. "Questi gruppi tuttavia - rileva l’Oms - non sono stati colpiti in modo significativo in Messico". Per questo l’Oms sta lavorando in queste ore "in contatto costante con le autorità sanitarie di Stati Uniti, Messico e Canada per comprendere i rischi" e ha inviato diversi gruppi di esperti in Messico per lavorare a contatto con le autorità sanitarie locali.

ALLERTA IN SCUOLA NEW YORK - Decine di allievi di un liceo di New York, nel Queens, si sono sentiti male nelle ultime 48 ore e gli addetti alla sanità del comune hanno ordinato test a tappeto per accertare che non si tratti della febbre suina che ha fatto scattare l’allarme in Messico e di cui sono stati registrati finora otto casi, per fortuna non letali, in California e in Texas. Il liceo St. Francis Prep ha ordinato la sospensione di tutti i doposcuola dopo che ieri, per il secondo giorno consecutivo, decine di studenti con sintomi influenzali, si erano messi in coda davanti all’infermeria dell’istituto. "E’ prematuro per ora gettare l’allarme: potrebbe essere normale influenza di tipo B, che colpisce tardi nella stagione, o qualcosa che non abbiamo mai visto", ha detto il medico scolastico Ross White. Negli Stati Uniti i sintomi della influenza derivata dai suini sono stati in genere leggeri, ma in Messico, dove sono stati registrati oltre mille casi sospetti, 60 persone sono morte a causa del virus. L’assessorato alla Sanità spera che i test condotti nel corso del week end sugli allievi confermino che si tratta di un ceppo di influenza noto. In caso contrario i campioni saranno inviati ai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc) di Atlanta per esami più approfonditi.(ANSA).


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