Ansa» 2009-09-04 20:37
INFLUENZA A: A NAPOLI PRIMO DECESSO E ALTRI DUE CASI
NAPOLI - Gaetano D., 51 anni, napoletano, e’ la prima vittima in Italia del virus H1N1. Lui che ha sempre vissuto nei pochi metri quadrati di una casa popolare di Napoli è stato stroncato da un virus temuto in molti Paesi e la cui diffusione viene spesso legata ai viaggi all’estero, dove lui invece non è mai andato.
L’influenza A, però, secondo quanto tengono a sottolineare con forza i medici dell’ospedale Cotugno di Napoli dove è morto la scorsa notte, non ha avuto un ruolo determinante: a uccidere l’uomo, residente con la madre oggi inebetita dal dolore in uno stabile tra i quartieri di Secondigliano e Miano, sarebbero state soprattutto le malattie di cui soffriva, a cominciare da una grave cardiomiopatia dilatativa complicata da insufficienza renale acuta in un paziente che era già diabetico e oligofrenico, cioé con problemi mentali. Gaetano D. è morto a mezzanotte in punto dopo che nelle ore precedenti le sue condizioni erano bruscamente peggiorate.
I medici hanno tentato l’impossibile dopo un improvviso rallentamento del battito cardiaco ma non c’é stato niente da fare. "Sepsi da stafilococco aureo e broncopolmonite", le cause che hanno portato al decesso. "Non c’é stata - sottolinea il direttore sanitario del Cotugno, Cosimo Maiorino - una virulentazione del virus. La morte è stata provocata dallo stato di debilitazione preesistente legata alle importanti patologie di cui era affetto". E il virus avrebbe avuto, a suo parere, un ruolo "concomitante ma non determinante nella morte". Insomma, le condizioni di Gaetano D. erano tali che anche una banale influenza avrebbe potuto stroncarlo da un momento all’altro.
La salma dell’uomo è stata trasferita nell’obitorio dell’ospedale dove attende che si completino le procedure burocratiche prima che si possano effettuare i funerali. Non ci sarà, fanno sapere dalla direzione sanitaria, alcuna autopsia: c’é assoluta chiarezza sulle cause pregresse che hanno portato alla malattia e successivamente all’insorgere del virus. Al Cotugno, diventato l’epicentro della vicenda virus A, continuano i test sui casi sospetti: due i nuovi contagiati, tra cui uno studente greco. In totale sono quindi cinque, ma i medici sono particolarmente ottimisti sul decorso della malattia e ritengono che non vi sia alcun problema per chi lo ha contratto.
C’é comunque preoccupazione tra chi si presenta al pronto soccorso e chiede di essere sottoposto ai test per scongiurare un’eventuale positività al virus. Basta fermarsi un’oretta per accorgersi dell’afflusso di diverse persone che cercano una smentita ai timori. Tra chi si presenta c’é una donna appena ritornata da una vacanza a Santo Domingo; poi un anziano signore con una sospetta febbre alta da quattro giorni, e una giovane mamma che accusa forti dolori alla testa. Ci vogliono alcune ore per conoscere i risultati degli esami con il tampone faringeo nasale. Sono invece stabili e danno speranze le condizioni di Fabio F., il giovane di 24 anni di Parma ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza per una polmonite causata dall’influenza A. Il bollettino sanitario parla di "lievi segni di miglioramento della funzione respiratoria". Le analisi dimostrerebbero che i farmaci hanno eliminato il virus dal sangue, ma andranno ripetute per avere la conferma definitiva della vittoria.