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"FEBBRE ITALIANA" E COSTITUZIONE. LA PAROLA "ITALIA", COPERTA DA COPYRIGHT DAL 1994: IL NOME E L’IDENTITA’ DI TUTTO IL PAESE NELLE MANI DI UN PRIVATO E DI UN PARTITO ...

MENO MALE CHE C’E’ VERONICA. Al culmine (altro che vigilia!!!) di un regime conclamato, se la regina grida che "il re è nudo", che vuol dire?! Che paese siamo diventato!!! Una nota di Curzio Maltese - a cura di Federico La Sala

VIVA IL (PARTITO DEL) "POPOLO DELLA LIBERTA’", VIVA IL PRESIDENTE (DEL PARTITO UNICO) D’ITALIA: "FORZA ITALIA"!!!
giovedì 30 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] Alla vigilia di un regime conclamato, qualcuno ci ricorda ancora che esiste la dignità. La sua, di donna, moglie, madre. La nostra di cittadini. Non si tratta dunque di un affare privato, ma di una questione politica. E’ importante ricordarlo, perché ci sono momenti in cui il fiume della cattiva politica tracima in dato antropologico permanente, e questo è il passaggio che stiamo vivendo. Alcuni il confine l’hanno già superato, basta leggere i commenti di certi giornali o il (...)

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> MENO MALE CHE C’E’ VERONICA. --- PRIVATO PUBBLICO, E COERENZA ... Un anno fa il governatore dello Stato di New York, Eliot Spitzer, si dimise a furor di popolo quando si scoprì una sua relazione con una squillo d’alto bordo. Un altro forse se la sarebbe cavata facendo pubblica ammenda, ma Spitzer aveva costruito la sua carriera politica sulla moralizzazione: si faceva chiamare «Mr Clean». Ed era un puttaniere (di Giovanni Maria Bellu - La svolta laica).

lunedì 4 maggio 2009

La svolta laica

di Giovanni Maria Bellu (l’Unità, 04.05.2009)

Sia chiaro. Due adulti consenzienti possono fare tra loro quello che vogliono. Basta che lo facciano a casa loro, oppure oscurino i vetri dell’automobile, e comunque non turbino l’innocenza dei bambini e, in definitiva, non commettano reati. A parte quelli imposti dal codice penale, i limiti al libertinaggio sono un fatto privato. Lo Stato non può, e non deve, pretendere di regolamentare la vita sessuale dei cittadini.

Il problema non è infatti la vita sessuale di Silvio Berlusconi (tralasciamo la questione delle minorenni in attesa dei doverosi accertamenti sulla loro età). Il problema è se un uomo pubblico debba o meno tenere una condotta di vita coerente con i principi che proclama. Se, cioè, sia accettabile che la stessa persona benedica il family day e divorzi, lanci proclami per la difesa della vita e condivida con la sua compagna un aborto al settimo mese, si circondi di sventole seminude e baci la mano al Papa. Il problema è se il capo della polis possa pretendere dai cittadini comportamenti che egli stesso non pratica.

La storia politica di un paese che anche il nostro premier considera un faro della democrazia, gli Stati Uniti, è punteggiata di carriere politiche distrutte da scandali sessuali. Tanto che il dibattito pubblico ha seguito un percorso opposto a quello italiano. Oggi si discute se questa pretesa di assoluta moralità - che ebbe nel caso Clinton-Lewinsky la sua manifestazione più esasperata - non sia eccessiva e puerile. Ma la pretesa di coerenza resta fuori discussione. Un anno fa il governatore dello Stato di New York, Eliot Spitzer, si dimise a furor di popolo quando si scoprì una sua relazione con una squillo d’alto bordo. Un altro forse se la sarebbe cavata facendo pubblica ammenda, ma Spitzer aveva costruito la sua carriera politica sulla moralizzazione: si faceva chiamare «Mr Clean». Ed era un puttaniere.

È una discussione che andrebbe fatta anche in Italia. Il nostro parere è che un leader politico debba dare l’esempio. Se passasse l’idea che il dovere della coerenza cessa a partire da un certo reddito o da una certa carica, il paese andrebbe in malora. Ma se ne può discutere. Si potrebbe anche arrivare alla conclusione che per governare l’Italia ci vuole un maniaco sessuale e che Berlusconi, con le sue uscite da vecchio satiro, non è ancora sufficiente. E che per tutelare la famiglia è indispensabile l’esperienza di chi ne ha distrutto un paio. E che la coerenza è la virtù dei cretini. E così via. Tutto è possibile nel nostro paese.

Ciò che sembra impossibile è proprio la discussione. Una notizia che ha fatto il giro del mondo è stata ridotta a una “breve” dai telegiornali pubblici e privati. I più devoti baciapile della destra sono diventati più laici di Pannella. E quel campione di coerenza di Daniele Capezzone, che di Pannella era seguace, è diventato muto. Il family day, evidentemente, era dedicato alla moralità dei cassintegrati e dei precari dei call center. Le scelte di vita individuali da qualche giorno sono diventate sacre. Salutiamo con gioia questa svolta laica del Pdl.


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