NOTA EDITORIALE
Maddalena Santoro e Arnaldo Mussolini - La storia d’amore che il duce voleva cancellare
di Nicola Fanizza
Maddalena Santoro, salentina con la passione per la scrittura , e Arnaldo Mussolini s’incontrano per la prima volta a Milano presso la redazione della casa editrice Alpes. "Fu un colpo di fulmine, un amore a prima vista. Maddalena non riuscì a nascondere la sua emozione, pronunziò il suo nome con un filo di voce; lui s’inchinò per baciarle la mano. Arnaldo non osò farle ripetere il nome e perciò quel pomeriggio si adattò a conversare con una donna di cui non conosceva il nome. Il giorno dopo si mise sulle sue tracce."
SCHEDA (SALENTO FEMMINILE):
Santoro Maddalena
(Lecce 1884 - Milano 1944)
Figlia dell’avvocato e pubblicista leccese Saverio Santoro, frequenta il R. Liceo ginnasio Palmieri e sin da giovanissima si cimenta nella pubblicazione di novelle e liriche sui periodici locali. All’inizio degli anni Venti si trasferisce a Milano, che diviene la sua patria d’elezione. L’attività letteraria, iniziata nel 1923, continua per più di un decennio con romanzi, novelle, articoli, ma anche con la collaborazione a periodici e ad almanacchi.
Contrae matrimonio in età matura (almeno intorno al 1938) con il conte Colombini.
Trasparenze femminili. Romanzo
Arezzo, Prem. Stab. Tip. Ettore Sinatti, 1923; 2ed. Firenze, Bemporad, 1924.
Così donna mi piaci
Arezzo, Prem. Stab. Tip. Ettore Sinatti, 1923; 2ed. Firenze, Bemporad, 1926.
Ombre sull’aurora
Firenze, Bemporad, 1925.
L’altra
Firenze, Bemporad, 1926; 2ed.1933.
L’amore ai forti
Firenze, Bemporad, 1928; 2ed.1933.
Fanatici d’amore
Firenze, Bemporad, 1930.
Sulle ali del’enigma. Versi
Firenze, Bemporad, 1931.
L’inutile gloria
Firenze, Bemporad, 1931; 2ed.1932.
Solitudine. Versi
Firenze, Bemporad, 1933.
Senza amore, Romanzo
Milano, Tip. Editoriale, 1935.
Bibliografia:
Enzo Panareo, Una scrittrice leccese tra le due guerre: Maddalena Santoro, in «Sallentum», a. III, 1980, n. 1-2, pp. 81-135.
Daria De Donno, Intellettuali e fascismo. Un percorso al femminile: Maddalena Santoro (1884-1944) in «Ricerche Storiche», n. 2, 2010, pp. 349-372.
Abstracts - Polistampa:
Il dibattito storiografico sulla storia delle donne, con particolare riferimento alle scritture femminili, si è arricchito in tempi più recenti di ricerche che hanno fatto emergere, talvolta in maniera imprevista, una pluralità di percorsi al femminile che in molti casi esulano, si sganciano dai modelli classici della femminilità. Gli itinerari di vita (pubblici e privati), nelle loro numerose interazioni, permettono, infatti, di comprendere in maniera più ravvicinata realtà, ambiti, contesti per esplorare e reinterpretare un’epoca attraverso nuovi codici narrativi, sociali, politici.
Da questo punto di vista, risulta significativa la vicenda della giornalista e scrittrice Maddalena Santoro, figura di intellettuale dinamica ed emancipata, che da Lecce giunge a Milano, dove con il ‘mestiere della scrittura’ riesce a ritagliarsi uno spazio rilevante nello scenario culturale del ventennio fascista.
L’indagine, condotta attraverso l’intreccio progressivamente sempre più fitto di piani di lettura differenti (dalle trame dei romanzi alle annotazioni giornalistiche, dalle recensioni alle scritture private) ha svelato la “presenza” di una donna, di una letterata, di una professionista fortemente attiva nelle pieghe di una società pensata al maschile. Ma ha acceso anche spie significative su altri fronti. Da un lato ha permesso di cogliere esperienze, mentalità, prese di posizione, contraddizioni nell’ambito del milieu di regime in cui la scrittrice lavora; dall’altro ha consentito di mettere in rilievo e di valutare il ruolo di mediazione con il potere esercitato da una intellettuale/donna non-engagée, che si esplicita nel complesso e spesso ambiguo panorama culturale e politico del fascismo al femminile.