Di Pietro sprona gli intellettuali e chiama alla ’resistenza’: ’’Sveglia, l’olio di ricino è dietro l’angolo"
Il leader dell’Italia dei valori vuole il risveglio dell’Italia dal sonno berlusconiano: "C’è un’intellighenzia addormentata e incapace di reagire. Quando ci parlo cercando di coinvolgerli nel nostro progetto, incontro solo sufficienza, supponenza, strafottenza e pavoneggiamenti ". E invita all’adesione al suo partito: "Oggi mettersi con l’Idv è da coraggiosi"
Roma, 13 mag. (Adnkronos) - Antonio Di Pietro lavora alla "logistica della resistenza": convincere chi non vuole sottostare all’egemonia del "pensiero unico" a fare politica nell’Idv "a avere il coraggio di metterci la faccia" per risvegliare il Paese dal sonno berlusconiano. "Il rozzo, il villico, l’illetterato, il plebeo", quello che "studiava di notte per prendersi una laurea", ha spiegato in un convegno perche’ ha deciso di rivolgersi agli intellettuali, ai professori universitari, agli scienziati, convincendoli a candidarsi nell’Idv alle prossime europee.
Accanto a Di Pietro, oltre al professore e deputato Pancho Pardi, siedono il filosofo Gianni Vattimo, lo storico Nicola Tranfaglia, il drammaturgo e regista Giorgio Pressburger, l’antropologa e editrice Luisa Capelli, "gente -spiega il leader dell’Idv- che rappresenta quella parte del Paese che ha deciso di non arrendersi". Come accadde alla vigilia del ventennio mussoliniano, Di Pietro vede un’"intellighenzia addormentata e incapace di reagire", mentre "vedo gia’ avanzare l’olio di ricino".
Domina il pensiero unico imposto dalle tv berlusconiane e non. Per questo "l’Idv va alla ricerca di quella cultura libera che non si e’ ancora venduta. Oggi mettersi con l’Idv e’ da coraggiosi. I ’professori’ veri sono quelli che mettono a disposizione di tutti la loro cultura e il loro sapere. Io invece quando parlo con tanti intellettuali cercando di coinvolgerli nel nostro progetto, incontro solo sufficienza, supponenza, strafottenza e pavoneggiamenti. Gente che in sostanza ci dice: ’ma che volete? Riprendete il vostro carretto e toglietevi di mezzo’".
"I sondaggi -aggiunge il presidente dell’Idv- non li guardo perche’ non ho tempo di leggerli. Per questo non li faccio fare. Ma vedo in giro tanta gente, tanti mezzi d’informazione che li pubblicano, che si rammaricano perche’ l’Idv sta sempre li’, cresce, mentre tanti altri vanno indietro. Per questo dico alla cultura di darci una mano a fare un salto di qualita’. In un Paese normale un partito come il nostro, che lotta per la legalita’ e il rispetto delle leggi, non dovrebbe nemmeno esistere".
"Tutti i partiti dovrebbero avere a cuore questi valori e promuoverli ma invece non e’ cosi’. Non vedo l’ora di fare il passaggio di consegne: quando questi valori verranno rispettati mi faro’ da parte. Io -conclude Di Pietro- sono solo un mulo da soma che vuole riportare le persone che valgono, le persone competenti e di valore ai posti che spettano loro".