Genova, la preside segna i ’clandestini’ alla lavagna
Shock a Genova, in tre istituti professionali di Sampierdarena: Casaregis, Einaudi e Galilei dove la preside ha scritto alla lavagna l’elenco dei possibili studenti clandestini. Proteste degli insegnanti, segnalazioni al provveditore. La preside si è giustificata dicendo di averli scritti perché temeva di sbagliane la pronuncia ed era un invito agli studenti a presentare i documenti in segreteria ma è esplosa la polemica.
Una vicenda «gravissima», dice Roberta Pinotti, responsabile Difesa del Pd, quella degli Istituti Casaregis, Einaudi e Galilei di Genova dove la preside avrebbe fatto scrivere sulle lavagne i cognomi agli alunni immigrati in procinto di diventare maggiorenni, e dunque in "odore di clandestinità". «Solleverò la questione nell’aula del Senato - annuncia la parlamentare -. Io e l’onorevole Sabina Rossa stiamo presentando interrogazioni al governo nei due rami del Parlamento perchè il ministro Gelmini dia precise spiegazioni e intervenga immediatamente».
«Avevamo denunciato - sottolinea Roberta Pinotti - che il disegno di legge sulla sicurezza, mantenendo il reato di immigrazione clandestina, avrebbe implicato la possibilità di denuncia da parte di presidi, insegnanti e medici. Purtroppo questa possibilità sembra concretizzarsi ancora prima che il provvedimento diventi legge. Si tratta di fatti gravissimi, che spingeranno gli studenti immigrati quasi maggiorenni a non frequentare più le aule scolastiche. Qualcuno pensa davvero che spingere i ragazzi fuori dalla scuola sia un modo per aumentare la sicurezza dei cittadini italiani o di governare il fenomeno dell’immigrazione?».
* l’Unità, 20 maggio 2009
«Per partecipare all’esame di maturità serve il permesso di soggiorno» *
Una circolare per chiedere a tutti gli studenti stranieri extracomunitari che frequentano l’ultimo anno delle superiori di portare entro 24 ore il permesso di soggiorno. È accaduto a Padova nell’istituto professionale Leonardo Da Vicni. Ne dà notizia il Corriere Veneto.
«Prevediamo che la commissione per l’esame di Stato ve chieda il permesso di soggiorno quindi, vi invitiamo a consegnarlo entro domani», recita la circolare firmata dalla preside Anna Bottaro. Con tanto di nomi e cognomi degli studenti stranieri che a giugno dovranno sostenere l’esame di maturità. Letti in classe ad alta voce.
Una iniziativa che ha sopreso, per primi, gli insegnanti dell’istituto patavino. Ma la preside Anna Bottaro del Leonardo Da Vinci, istituto con alta frequenza di stranieri iscritti, replica: «Non vedo niente di anomalo, i ragazzi hanno portato il permesso di soggiorno a scuola e adesso è inserito nei loro fascicoli».
Secondo il sindacato Cobas che insieme all’associazione Razzismo Stop, in questa storia si deve leggere la traccia di quel provvedimento sui «presidi-spia», che cassato dal pacchetto-sicurezza rischia di riemergere in "forme spontanee" e in comportamenti più realisti del re. Tanto più che qualcosa di simile era già accaduto l’altro giorno a Genova in un altro istituto professionale.
Inziative immotivate perché la Corte di Cassazione si è già pronunciata a favore di una adolescente esclusa dall’esame di stato perché senza permesso di soggiorno. Una sentenza che - osservano i Cobas - mette in chiaro come il diritto allo studio non possa essere negato anche in assenza del permesso di soggiorno.
* l’Unità, 21 maggio 2009