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"VINCERE". E VINCEREMO!!! Alla luce dottrina ratzingeriana della "caritas" ("caro-prezzo"), contro la "charitas" (amore disinteressato, grazia) evangelica e la lezione della Costituzione ...

PER DUE "PAPI", UOMINI DELLA "PROVVIDENZA" DI GRANDE "CARISMA", IN VATICANO UNA COMMISSIONE ATEO-DEVOTA PER LA BEATIFICAZIONE DEL DUCE. Una ’sollecitazione’ della storica Lucetta Scaraffia - a cura di Federico La Sala

Nella vita politica moderna il fascino carismatico occupa un posto importante, e bisogna farsene una ragione.
sabato 23 maggio 2009
[...] Non si può continuare a dire che gli italiani che hanno favorito e accettato l’ascesa di Mussolini erano solo stupidi e accecati, esattamente come oggi si dice di chi vota Berlusconi: nella vita politica moderna il fascino carismatico occupa un posto importante, e bisogna farsene una ragione [...]
EVANGELO, COSTITUZIONE... E L’UNTO DEL SIGNORE: L’ITALIA COME VOLONTA’ E RAPPRESENTAZIONE DI UN SOLO PARTITO: "FORZA ITALIA"!!! L’IDEOLOGIA CATTOLICO-FASCISTA DEL MAESTRO UNICO E L’ART. 7 (...)

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> PER DUE "PAPI", UOMINI DELLA "PROVVIDENZA" DI GRANDE "CARISMA", IN VATICANO UNA COMMISSIONE ATEO-DEVOTA PER LA BEATIFICAZIONE. ... il Papi della Patria deve fare i conti con la curva di San Siro e coi parroci (di Conchita De Gregorio) - Quando tutto sarà finito (di Silvia Ballestra).

lunedì 25 maggio 2009

La macchia della vergogna

di Conchita De Gregorio (l’Unità, 25.05.2009)

Vedete? Non è il processo Mills che spiega quanto e come abbia corrotto col denaro, non sono i toni mussoliniani di quando dice il Parlamento è inutile e dannoso quel che macchia sfregiandola - agli occhi degli italiani - la cappa bianca dell’imperatore. È la sua malattia senile, è quella folle corsa all’eterna giovinezza che lo porta da anni ad assumere farmaci che ne potenzino il vigore, dunque la virilità, che lo costringe a trapiantarsi pezzi di cute a intossicarsi il sangue e poi a lavarlo con le macchine. Le donne attorno a decine. Cinquanta al tavolo, ci raccontava giorni fa Riccardo De Gennaro. Una quarantina a Capodanno in Sardegna, alloggiate come al campeggio mariano in bungalow da quattro. In principio erano attrici, soubrettes portate dalla corte compiacente. Aspiranti, sempre più giovani.

Ragazzine, infine minorenni. Porta un’amica, ha detto a Noemi Letizia che aveva allora 17 anni. Noemi ha portato nella villa sarda Roberta, 17 anni anche lei. Dormivano con altre «due gemelline». Non posso vivere accanto a un uomo che «frequenta minorenni», ho pregato in ogni modo chi gli sta vicino di accudirlo «come si fa con una persona che non sta bene» ha detto sua moglie Veronica.

Però poi lui è andato a Porta a Porta dall’amico Vespa e ha raccontato una serie impressionante di menzogne. Senza che nessuno lo contraddicesse: nella nostra - nella sua - tv non si usa. Che era un vecchio amico di famiglia, che lui è un uomo del popolo e perciò frequenta le feste da debuttanti delle adolescenti di Portici. No, non è per questo. È perché a volte si appassiona delle ragazze da catalogo di cui Emilio Fede e altri complici «dimenticano» sul suo tavolo. Alle bambine, poi, ci si appassiona con facilità.

Ieri a San Siro glielo hanno rimproverato i tifosi del suo Milan. Lo so, è terribilmente desolante ma il termometro del consenso politico è questo: lo stadio. San Siro, scrive Rinaldo Gianola, è il luogo dove la curva «dava del tu a Papi ben prima di Noemi». «Quante Champions League avete vinto?» il suo argomento contro l’opposizione. Gli striscioni che gli rimproverano di spendere soldi per «comprare le veline» sono un insulto e un pericolo.

Striscioni comunisti, ispirati da un giornalista suggeritore? Difficile. Persino Enrico Letta, uomo sobrio non incline ad occuparsi di letteronze, dice che «Berlusconi è in preda al nervosismo perché la vicenda di Noemi gli sta sfuggendo di mano», «spara all’impazzata: dobbiamo inchiodarlo alle sue responsabilità». Morali, prima di tutto. L’ex fidanzato della ragazza dice: io non potevo farci niente. «Sarebbe come se un salumiere si fidanzasse con Jennifer Lopez. Cosa avevo da darle in cambio, io?». Si fidanzasse, è questo il verbo che usa. Non esiste il lodo Alfano della morale. Il direttore di Famiglia Cristiana Don Sciortino lo scrive oggi nel suo editoriale e lo dice a Roberto Monteforte: «Il premier deve chiarire, l’immunità morale non esiste». Famiglia Cristiana.

Se il Papi della Patria deve fare i conti con la curva di San Siro e coi parroci comincia ad essere un problema. Certo, in un Paese normale sarebbero state sufficienti a chiamarlo a rispondere la voce dell’opposizione e dei giornali liberi. Ma siamo in Italia, che volete: il vero pericolo sono la moglie, i tifosi e il prete dal pulpito.


Quando tutto sarà finito

di Silvia Ballestra (l’Unità, 25.05.2009)

Non riesco nemmeno a immaginarla la grandezza del risarcimento che ci spetterà quando tutto questo sarà finito. A cosa avremo diritto per aver assistito sgomenti ai collier da seimila euro in dono alle signore, alle canzoncine con Apicella, ai cucù da dietro le colonne, ai dischi di make-up nascosti nei fazzoletti tergisudore, alle dentiere per le anziane terremotate, alle barzellette infelici e volgari, alle mani morte, ai “posso palpare?” che girano in mondovisione, e si potrebbe andare avanti per ore, per giorni... Cosa mai ci potrà ricompensare per l’inusitato sprezzo del ridicolo, per l’umiliazione? Quando tutto questo sarà finito, avremo almeno una nostra movida come si deve, un rinascimento, un rifiorire delle arti e delle culture, del bello, del saggio, del creativo? Del presentabile? Del decente? Dopo anni e anni di signorine Noemi, di “venite in Italia a investire che ci sono belle segretarie”, di softporno pecoreccio, solo l’idea di un enorme - ma che dico - di un gigantesco risarcimento ci aiuta ad andare avanti. Con la stampa internazionale preoccupata per noi. Con gli amici europei che ci chiamano per sentire l’ultima su papi e farsi due risate.

Due magistrali pagine su Le Monde, settimana scorsa, riportavano un puntuale ritratto del nostro premier che neanche il Garcia Marquez dei libri più visionari e sudamerici sarebbe riuscito a concepire. Cherie Blair rivela che il marito Tony era molto preoccupato dall’eventualità di esser fotografato accanto a Silvio in bandana. E il Guardian, e il Times, e poi ancora i tedeschi, gli spagnoli, i norvegesi. E finalmente si comincia a capire cosa vuol dire quell’antico “una risata vi seppellirà”, solo che ‘sta risata mondiale sta seppellendo noi. Noi senza bandana, senza eserciti di signorine, noi senza potere. Noi con la vergogna che dovrebbe provare lui.


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