L’INTERVENTO DI MONSIGNOR CROCIATA
Berlusconi e il caso Noemi, la Cei:
"Ognuno ha la propria coscienza"
I vescovi: «Noi non diamo giudizi»
CITTA’ DEL VATICANO. «Ognuno ha la sua coscienza e la sua capacità di giudizio». Così il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, ha risposto ai cronisti che lo interpellavano sulla questione morale e in particolare sulle vicende personali del premier Silvio Berlusconi, in relazione ai casi "Noemi" e "Mills". In relazione all’espressione "questione morale", mons Crociata ha detto di «non amare le formule semplici per le realtà complesse».
Quindi ha aggiunto: «Se vogliamo parlare di questione morale, dobbiamo dire che c’è quella di oggi come quella di ieri, di questioni morali ce ne sono tante. È necessario tenerle vive tutte senza dover esprimere giudizi a ogni piè sospinto perchè ognuno ha la propria coscienza e la propria capacità di giudizio». Toccando poi il tema della questione educativa in relazione alla vita pubblica del Paese, mons. Crociata ha affermato che «la responsabilità degli adulti non può evasa».
Monsignor Crociata ha poi ribadito che «il richiamo del presidente della Cei Bagnasco alla responsabilità degli adulti di fronte all’emergenza educativa ha un valore generale, che non può essere sottovalutato né evaso, né strumentalizzato o legato ad aspetti di cronaca quotidiana. La sottolineatura del ruolo degli adulti - ha spiegato - non autorizza a massimalismi semplificatori per cui le responsabilità stanno solo da una parte. L’educazione non si svolge solo a parole, il modello è quello che viene seguito e vale nella famiglia, nella scuola, nella Chiesa. Questo vale per tutti in rapporto alla diversa visibilità di ciascuno».
* La Stampa, 26/5/2009 (14:50)