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L’ITALIA CON "DUE PRESIDENTI" DELLA REPUBBLICA. NATO IL PARTITO "FORZA ITALIA", "IL PRESIDENTE DELL’ ITALIA" E’ DIVENTATO UNO SOLO - QUELLO FALSO E MENZOGNERO?! BERLUSCONI ("L’Italia è il mio partito"): "Forza Italia"!!!

MOZIONE DI SFIDUCIA: DIMISSIONI IMMEDIATE PER IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. IN ITALIA L’UNICO LEGITTIMO PRESIDENTE DEGNO DI GRIDARE "FORZA ITALIA" E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO. Chi lo ha fatto e continua a farlo illegalmente (e istituzionalmente!) è solo un mentitore e un golpista!!! - Un appello di Federico La Sala

1994-2011: BERLUSCONI CONTINUA A CANTARE LA SUA CANZONE. IL PRESIDENTE DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’" SONO IO: "FORZA ITALIA" ... E CONTINUA AD ATTENTARE ALLA VITA DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE
lunedì 14 febbraio 2011 di Federico La Sala
COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA:
L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA (ART. 1),
UNA E INDIVISIBILE (ART. 5).
LA SUA BANDIERA E’ IL TRICOLORE (ART. 12)...
E IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E’
IL CAPO DELLO STATO
E RAPPRESENTA L’UNITA’ NAZIONALE (ART. 87)


Appello (25.05.2009)
SIG. PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
SIG. PRESIDENTE
DELLA CORTE COSTITUZIONALE
CARISSIMO (...)

In risposta a:

> MOZIONE DI SFIDUCIA --- Berlusconi, l’illusione della vittoria (di Stéphane Bussard - Le Temps, Ginevra).

mercoledì 15 dicembre 2010

Le Temps, Ginevra, mercoledì 1

EDITORIALE

Berlusconi, l’illusione della vittoria

Di Stéphane Bussard (traduzione dal francese di José F. Padova)

http://www.letemps.ch/Page/Uuid/7dc2abde-07c9-11e0-9b50-4d96c9eca37f/Berlusconi_lillusion_de_la_victoire

Se la politica si limitasse a un’equazione matematica, ieri al Parlamento il presidente del Consiglio italiano avrebbe ottenuto una grande vittoria. In un duello all’ultimo sangue con il suo ex alleato e principale contraddittore, Gianfranco Fini, al quale ha inflitto una severa disfatta, è riuscito a sventare per il rotto della cuffia una mozione di sfiducia. Ma come diceva Enrico Berlinguer, una grande figura della sinistra italiana degli anni ’70, non si dirige un Paese col 51% dei voti. E se la politica avesse come unico obiettivo quello di mantenersi a ogni costo al potere, Silvio Berlusconi avrebbe una volta di più dimostrato di essere un politico coriaceo, dotato di rara combattività.

Tuttavia la politica, quale la si considera ancora nelle democrazie occidentali, viene ritenuta tale se serve una causa più nobile, quella di un progetto di società. Ora, da quando è tornato al potere nella primavera del 2008, il Cavaliere sembra avere come unico progetto quello di utilizzare le istituzioni per difendere gli interessi suoi propri e scampare alla morsa della giustizia, che lo minaccia con procedimenti penali in numerosi casi. Nel 2013 la sua ambizione sarà quella di farsi eleggere alla Presidenza della Repubblica per prolungare la sua immunità di altri sette anni supplementari.

Ebbene, il successo berlusconiano di martedì non ha nulla di una vittoria. Non solamente non risolve la grave crisi politica italiana, ma conferma il drammatico vuoto che Berlusconi ha creato attorno a sé stesso. Il Parlamento si è dimostrato incapace di trovare un’alternativa a un presidente del Consiglio largamente screditato.

Il grande beneficiario della drammaturgia parlamentare di martedì potrebbe essere la Lega Nord, populista. Alleata del partito di Berlusconi, il Popolo della libertà, in seno alla coalizione governativa, ha un obiettivo prioritario: il federalismo fiscale, che consacrerebbe una decentralizzazione del potere. A questo scopo già molte leggi sono state adottate. Ma ne manca una, fondamentale, che dovrebbe essere votata in gennaio. Tatticamente, la formazione di Umberto Bossi ha quindi interesse a mantenere a galla l’attuale maggioranza. Dopo gennaio, potrà monetizzare il suo sostegno al governo con molta più forza, tanto più che la si dice vincitrice alla grande in caso di elezioni anticipate.

Se pure ha potuto impersonare una forma di sogno italiano di accesso al benessere consumista, oggi Berlusconi è il simbolo del malessere nazionale, che si è espresso in forma violenta nelle strade della capitale, impregnate di gas lacrimogeni. Un odore di fine regno.


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