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RADICI EU-ROPEE. AMORE EU-ANGELICO (" CHARITAS"), IN FRANCESE E’ "CHARITÉ", MA IN VATICANO SCRIVONO "DEUS CARITAS EST" E "DIEU EST AMOUR". CHE CONFUSIONE!!! E CHE "LATINORUM"!!!

CHARITÉ : BERLINO RICORDA A PAPA RATZINGER IL NOME ESATTO DELL’ OSPEDALE E DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA. Una nota a margine di un evento - di Federico La Sala

giovedì 4 giugno 2009
STORIA E MEMORIA DELLA LIBERTÀ E DELLA LIBERAZIONE
ROSA LUXEMBURG (1870/71), ASSASSINATA A BERLINO NEL 1919, RITROVATA. IL SUO CORPO NELL’OBITORIO DELL’OSPEDALE "CHARITÉ" DELLA CITTÀ.
«Ora è sparita anche la Rosa rossa.
Dov’è sepolta non si sa.
Siccome disse ai poveri la verità
I ricchi l’hanno spedita nell’aldilà"»
(Bertolt Brecht, Epitaffio, 1919)
SCUOLE CATTOLICHE: A BERLINO (E NON SOLO), UN ORRORE SENZA FINE.
MESSAGGIO CRISTIANO E TRADIMENTO STRUTTURALE. La chiesa non ha più il (...)

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> CHARITE’: BERLINO RICORDA A PAPA RATZINGER IL NOME ESATTO ---- APPELLO ALLA DISOBBEDIENZA. Il principale rappresentante della Pfarrer-Initiative, Helmut Schüller, alla prima riunione del “Movimento dei parroci irlandesi”

lunedì 10 ottobre 2011

-  Il principale rappresentante della Pfarrer-Initiative, Helmut Schüller,
-  alla prima riunione del “Movimento dei parroci irlandesi”

-  di “Ja-Kirchenzeitung” e Helmut Schüller

-  in “www.ja-kirchenzeitung.at” del (traduzione: www.finesettimana.org)

L’associazione irlandese “Association of Catholoic Priests” (ACP) fondata in primavera si è riunita per la prima volta a Dublino il 4 e 5 ottobre per la sua riunione generale costituente. Era presente Helmut Schüller, principale rappresentante della “Pfarrer-Initiative” austriaca, con la quale l’ACP desidera collaborare in futuro. L’ “Appello alla disobbedienza” dei preti austriaci è stato accolto con favore.

La riunione, a cui hanno preso parte 350 persone, ha espresso una severa critica nei confronti della gerarchia e ha richiesto decise riforme nella Chiesa, riferisce il quotidiano “The Journal”: una verifica della dottrina della Chiesa sulla sessualità, un nuovo modo di scegliere i vescovi, l’ordinazione di uomini sposati e di donne. Uno dei principale relatori, Kevin Hegarty, ha detto che la Chiesa irlandese è divisa in due: “Da un lato la Chiesa che costruisce comunità, che mi dà piena soddisfazione, e dall’altro la Chiesa istituzionalizzata, a cui mi sento estraneo.” Ha anche affermato che la Chiesa negli ultimi 30 anni ha impedito le riforme e si è ritirata in un ghetto per difendere strutture superate.

Se ci fossero elezioni democratiche, la Chiesa cattolica vivrebbe oggi in Irlanda la stessa debacle del “Fianna Fail”, il partito che per decenni ha guidato il paese, che nelle ultime elezioni alcuni mesi fa è praticamente caduto nell’irrilevanza.

ACP conta già 535 membri e secondo Sean McDonagh nei prossimi giorni si presume che ci saranno 100 nuovi associati.

Helmut Schüller ci ha inviato la seguente relazione sulle sue impressioni dell’incontro di Dublino (i titoli dei paragrafi sono della redazione): C’è fermento tra i preti cattolici irlandesi. Non si può spiegare altrimenti il fatto che la “Association of Catholic Priests” (ACP) fondata in primavera abbia già 535 membri. E questo con finalità ben chiare, come la piena realizzazione della visione e dell’insegnamento del Concilio Vaticano II, con particolare accentuazione del primato della coscienza individuale, della posizione e della partecipazione attiva di tutti i battezzati, di una Chiesa nella quale tutti i battezzati siano trattati allo stesso modo.

      • servizio invece di potere

Ovvero: il rinnovamento delle cariche nella Chiesa con la finalità di includere i doni, la saggezza e l’esperienza di tutta la comunità dei credenti, uomini e donne. Ovvero: il cambiamento del sistema direttivo della Chiesa, che deve essere basato sul servizio e non sul potere e deve promuovere una cultura della consultazione e della trasparenza a tutti i livelli della Chiesa, specialmente nella nomina delle guide della Chiesa.

      • verifica della dottrina della Chiesa sulla sessualità

Ovvero: verifica della dottrina cattolica sulla sessualità con il riconoscimento del profondo mistero della sessualità umana e dell’esperienza e saggezza del popolo di Dio. Inoltre: la promozione di pace, giustizia e salvaguardia del creato, a livello locale, nazionale e globale. Il riconoscimento della separazione di Chiesa e Stato. Cerimonie liturgiche in una lingua di facile comprensione, che includa e sia accessibile. Il rafforzamento dei rapporti con i cristiani di altre Chiese e con le persone di altre fedi.

      • abbandonati dai vescovi

L’ACP vuole porre fine al silenzio dei preti che c’è stato fin’ora, esprimendosi con voce autonoma e anche partecipare attivamente alle discussione fondamentali della società irlandese. Si percepiva chiaramente il grande malumore per la mancante direzione della Chiesa da parte dei vescovi a proposito del notevole invecchiamento e del crescente sovraccarico di impegni dei preti. Anche difronte alla rivelazione e alla discussione pubblica di abusi sessuali nella Chiesa i preti si sentono assolutamente lasciati soli dai vescovi. Forte è stata anche la critica alla lingua del nuovo messale di lingua inglese e della sua imposizione dall’alto.

      • ACP riflette sul percorso della Pfarrer-Initiative

Il Consiglio direttivo dell’ACP ha ricevuto una chiara approvazione da parte dei membri di formulare i singoli obiettivi in maniera ancora più precisa e concreta, e di rappresentarli. A questo proposito all’ “Appello alla disobbedienza” della Pfarrer-Initiative in Austria è stata riservata particolare attenzione, appello su cui i membri della ACP erano già bene informati. Al termine della mia relazione sulla situazione attuale ho avuto richieste di chiarimenti in innumerevoli conversazioni. Nelle discussioni plenarie è stato più volte proposto di riflettere sulla possibilità dell’ACP di seguire un percorso analogo. Il Consiglio direttivo dell’ACP ha accolto queste proposte e ha espresso il suo grande interesse per un collegamento in rete con la PfarrerInitiative.


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